Cyberpunk
a cura di Franco Forte-FANTASCIENZA
"Raccolta speciale Millelire", ed. Stampa alternativa, '95, 9 volumi, 399 pagg., 20.000 £ (10,33 €)
Dopo "Fantasia" e "Horror erotico", Stampa alternativa ci ha offerto, nello stesso anno, a novembre, quest'altra antologia di letteratura fantastica italiana, sempre a cura di Franco Forte. Che, questa volta, si presenta come una grossa confezione di "Kinder", quello del "più latte e meno cacao", con, in copertina, un bambino che, in mano, invece
della confezione della merendina, regge un floppy disk; e, infatti, la confezione contiene anche un dischetto per l'attivazione di Internet, per il vecchio Windows 3.1. Uno dei primi lavori organici nel nostro paese su questo
fenomeno, è composto, come le precedenti, da volumetti separati, racconti, appunto, in queste confezioni creative. Qui, sono nove.
Nel primo troviamo, dopo una breve e non molto significante (forse oggi), presentazione del curatore, "Cyberpunk-Tra letteratura e realtà virtuale" (pagg. 3-4) due suoi racconti:
"Quinta dimensione" (pagg. 5-16), in cui si racconta di un viaggio in questa quinta dimensione, nella quale si intersecano gli infiniti universi, dal quale
tornerà uno solo dei viaggiatori, gli altri considerati sacrificabili. Di realmente cyberpunk vi è solamente l'atmosfera, più che altro della prima parte, per così dire introduttiva.
E "Acciaio" (pagg. 17-30), che racconta di un sicario armato con un coltello... a ricerca automatica!!
Gli altri contengono racconti, o saggi, singoli.
Nel secondo troviamo "Il mistero del sashimi a orologeria", di Marco Pensante (75 pagg.), buono, in cui si racconta di un investigatore privato alla
caccia di una ragazzina che gioca a fare l'hacker; vi è una lunga scena davvero molto buona di viaggio all'interno del cyberspazio.
Nel terzo "La corsa di Jimmy Boot", di Giampaolo Proni (43 pagg.), che racconta di un hacker, e della sua fuga dopo aver rubato una montagna di dati scottanti.
Il quarto contiene "We live in a list", di Pina D'Aria (27 pagg.), storia di hacker, con la sua buona dose di sesso e violenza.
Il quinto "Virtual killer", di Stefano Di Marino (43 pagg.), che racconta di un creatore di videogiochi a cui viene proposto di uccidere per soldi; e che, al
momento buono, non lo farà. Pare che sia tratto da una serie di fumetti dell'autore.
Nel sesto c'è "Carcinoma tango", di Domenico Gallo (43 pagg.), splendida storia, molto bladerunneriana, di un "cercapersone" che, in un futuro in cui: "...scompaiono migliaia di persone al giorno, calpestate dalla folla, ammazzate dai teppisti, catturate dalle squadre delle cliniche dei trapianti, divorate dalle bande cannibali." (pag. 32), ne deve cercare una che, per lui, viene ad avere un'enorme significato; ha, infatti, il cancro, e, se la trova, gli hanno promesso la cura; costosissima, ma già possibile. Si svolge, tutta, in un'atmosfera, appunto, molto simile a quella che si respirava di "Blade runner", e nei suoi epigoni sia filmici che letterari (cos'è, in fin dei conti, poi, il cyberpunk?), di droghe, degrado e sesso
sporco.
Nel settimo "Saluti dal lago di Mandelbrot", di Franco Ricciardiello (43 pagg.), in cui gli elementi ballardiani che contraddistinguono l'autore si mescolano abbastanza bene a quelli del cyberpunk; la mappatura frattale del corpo di una donna diventa strumento di scoperta di una malefatta di stato.
Gli ultimi due volumetti contengono saggistica; nell'ottavo troviamo "Cyberpunk: istruzioni per l'uso", di Antonio Caronia (27 pagg.), ottimo per un
inquadramento storico del fenomeno, e l'ultimo "La nuova fantascienza: dal cyberpunk allo slipstream", di Piergiorgio Nicolazzini (44 pagg.), comprendente un breve saggio e una bibliografia molto particolareggiata sul
fenomeno.
Già nello speciale "Cyberpunk".
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