Dagmar la terrestre
di Paolo Brera-FANTASCIENZA
"Narratori europei di science fiction" n. 8, ed. Perseo libri, '92, 225 pagg., 25.000 £, prezzo remainders: 12,91 €; © by Paolo Brera
Paolo Brera, forse qualcuno di voi, fra quelli che seguono la Sf da più tempo, se lo ricorderanno.
A quindici anni, nel '64, già pubblicava racconti ("Le sorprese dell'ipnosi", in "Urania" n. 359, ed. Mondadori, '64, in cui vi sono anche due sue poesie e un proverbio), ma è dal '91 che ha ripreso a scrivere, elaborando una storia futura (vedi "Le storie future", di Giuseppe Lippi e Piergiorgio Nicolazzini, in "Robot" n. 33, ed. Armenia, '78, pag. 178), un unico scenario futuro coerente, in cui ha ambientato vari racconti ("Rosso amaranto", "Aleydis e Hireann", rispettivamente in
"Futuro Europa" n. 9 e 10, ed. Perseo libri, '90, '92, e
"Garasim" ('91), in "Millemondiestate '92", ed. Mondadori)
ed il presente romanzo.
Questo si svolge su Welt-am-Rande, un pianeta dell'ecumene, federazione di pianeti colonizzati dai terrestri, ed ha come punto focale il problema della schiavitù.
La trovata più originale che vi si trovi è quella delle registrazioni Turing, in cui vivono le personalità di persone che distinguono così la loro: "...fase biologica dalla fase informatica:... registrazione Turing, priva di un corpo vero e proprio e dei piaceri e dei dolori a esso collegati..." (pag. 43); "Noi stessi, devo riconoscerlo, non siamo persone, ma solo simulazioni.
Indistinguibili o quasi dall'originale, questo si, ma sempre simulazioni, non esseri umani.... Non è possibile distinguere le reazioni di una registrazione Turing da quelle della fase biologica che ha fatto da modello, per cui se la base biologica è una persona, lo deve essere anche la fase informatica... Gli esseri umani sono anche istinti, sentimenti, sensazioni, non solo razionalità... I cubi Turing però incorporano una simulazione delle reazioni a tutte queste cose, mi risulta... Rispetto alla sua fase biologica, un cubo Turing resta un'imitazione, non una copia conforme." (pagg. 105-106).
Vi è anche una reminiscenza dickiana, o, meglio, uno dei tanti segni evidenti dell'influenza che P.K. Dick ha lasciato all'interno della nostra letteratura, ovvero la presenza di macchine parlanti: "-Ascolto-rispose il voice
synthetizer della mitragliatrice... -Non mi freghi! Non mi freghi!-rispose petulante l'arma-Tu sei solo un ribelle! Viva il Siebenberg, abbasso la sovversione!" (pag. 101) "...una mitragliatrice automatica dotata di
una rudimentale intelligenza artificiale..." (pag. 116)-"Non ho un nome, mi scusi. Sono un programma di intelligenza artificiale, che sovrintende all'arma installata nella sua stanza" (pag. 124).
Originariamente in "Alpha Aleph" n. 4, marzo '94
[ Indietro ]
Recensioni Fs italiana Copyright © di IntercoM Science Fiction Station - (659 letture) |