La sindrome
di Dario Argento-HORROR
ed. Bompiani, '96, © by '96, R.c.s. Libri & Grandi Opere S.p.a.; 227 pagg., 27.000 £ (13,94 €)
Unico romanzo del regista cult, tratto, ovviamente, da un suo film, "La sindrome di Stendhal"; la trama dice molte più cose, del film, a partire da una sequenzialità temporale degli accadimenti lineare, invece che a flash back, come nel film, mentre il finale è lasciato a dei nastri, nei quali la protagonista parla allo strizzacervelli che l'ha in cura, nei quali scopriamo
ciò che, nel film, viene invece raccontato normalmente.
E ciò che risulta è che, l'Argento, oltre che ha filmare, è bravo pure a scrivere; si, perché questo romanzo è scritto bene, e, per giunta, mostra una buona capacità
di utilizzazione di linguaggi; la parlata della poliziotta protagonista, e dei suoi colleghi, è assolutamente realistica, e le scene di violenza efferata, che
contraddistinguono la sua opera, sono descritte con un'abbondanza di particolari che li rende i tremendi che la sua filmica dice con altri mezzi, mostrando, al contempo, l'incredibile conoscenza, dell'autore, dell'animo umano: "...è come parlare, anzi, è parlare: e quindi non si fa fatica come a scrivere, lì prima uno deve pensare, e lo sforzo che si fa a far seguire alla penna il ritmo del pensiero costringe a trascurare molte cose." (pag. 199), si legge ad un certo punto, nel dire di quei nastri che abbiamo detto, che mi è parso significativo.
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