Partiranno
di Luce d'Eramo-FANTASCIENZA
"Omnibus", "Oscar narrativa" n. 1676, ed. Mondadori, '86, '98; 456-574 pagg., 22.000 (11,36 €)-15.000 (7,75 €) £ ; © by Arnoldo Mondadori Editore s.p.a.; ve
ne è un estratto in "Delos" n. 63, 2001
Altri contributi critici:
-recensione di Vittorio Catani, "THX 1138" n. 4, '86, pag. 79
-"Luce d'Eramo: "Partiranno"", di Gianfranco de Turris,
"Dimensione cosmica" n. 10, ed. Solfanelli, '86, pag. 22
Con questo romanzo la letteratura alta, il cosidetto mainstream, compie un'altra escursione nel nostro genere, dopo quanto fatto da Buzzati, Calvino, Morselli.
Tutto tenuto su di un tono fra l'ironico e il divertito, racchiude diverse trovate molto interessanti, cosa che non sempre, anzi, direi raramente, capita nei romanzi degli autori genuinamente Sf. Il novum specifico si identifica nella visita di tre alieni al nostro pianeta, di tre Nnoberavezi, per la precisione.
Ma vediamo le trovate di cui dicevamo. Un'esposizione di quello che da più parti e in vari modi è stato teorizzato come "il fantastico nel/del quotidiano", del vissuto personale: "È difficile ottenere l'eccezionalità mentre avviene assieme a tutto ciò ch'è comune nella comunità delle ore e dei minuti. Per il solo fatto d'accadere, l'impossibile diventa sperimentato, e, una volta che sia
stato vissuto, il suo durare lo rende ordinario. L'aspetto eccezionale d'un fenomeno quotidiano è inafferrabile" (pag. 252), e, subito dopo, non molto originale ma notevole, una scena onirica e successivamente di sogno-risveglio: "frugo nella borsa a tracolla per estrarre i soldi, ma non porto borsa. Alzo gli occhi mortificata sul fioraio e lui risponde: "Sto benissimo", seduto in poltrona in casa mia..." (pag. 254), dove quel fioraio e lui appartengono a due stati di coscienza diversi.
Gli alieni comunicano attraverso la lettura del pensiero e, istruttivo e divertente al contempo, ecco quanto dice uno di loro del nostro modo di comunicare: "Perciò è normale che non comunichiate mentalmente per scambiarvi i
pensieri, il che sarebbe il modo più immediato, più naturale, di comunicare fra esseri pensanti. Voi non potete volerlo, perchè la reciproca penetrazione mentale comporta un contatto volatile fra persone, senza possibilità di
fissaggio. Voi fabbricate meccanismi ingegnosi e obbedienti, come la stampa, le apparecchiature audiovisive, i radiotelescopi per dirne qualcuno, con cui trasmettere quello che pensate" (pag. 317).
La d'Eramo fa poi delle citazioni dal nostro genere, che risultano, a noialtri, divertenti, al pubblico vasto, forse, incomprensibili, specie quella di "Oltre il cielo", dovuta presumibilmente all'amicizia di suo padre, Publio Mangione, giornalista aeronautico, con Armando Silvestri, curatore, assieme a Falessi, di quella rivista.
Si nomina Piper, col suo concetto, non facile, di altroquando, esposto, peraltro, in modo conciso, ma efficace: "Vai da Roma a Parigi e, ogni volta che ci torni, è lo stesso posto, non sentono coi sensi che quel posto sta altrove e che non tornano mai dov'erano stati ma in un altro stesso posto." (pag. 420), e "...un evento si disloca oggettivamente per noi umani in parecchi luoghi e tempi diversi, quello in cui è accaduto e quello in cui viene assunto" (pag. 441), e Hoyle, un altro tema classico, quello delle colonie nello spazio, con le tipicissime cupole: "È vero papà che sulla Terra l'aria è libera e
ognuno ne può respirare quanta gliene va, (e che) i bambini della Terra possono correre quando ne hanno voglia, senza essere sgridati dai genitori perchè sprecano l'aria?... che l'acqua non sta chiusa nelle cisterne ma scorre in mezzo alla campagna con certi scrosci che ti spruzzano tutta la persona?" (pagg. 413-14). Altrettanto consueto il tema della capacità degli umani d'intendersi con il diverso, come nota il Catani. De Turris, invece, centra la sua
attenzione sul fatto che "Partiranno, nella sua composizione a intarsio, si presenta con le caratteristiche della Spy Story (intreccio, suspance) e con quelle della Science fiction (invenzione e speculazione su alcuni topoi del genere)"; notando anche, e questa è stata anche la mia impressione, che "è indubbio che Luce D'Eramo conosce abbastanza bene i meccanismi non soltanto tecnici ma anche mentali dei Servizi Segreti.". Graficamente poi ci sono delle soluzioni molto gradevoli, che interrompono la monotonia della pagina stampata, forse l'unico apporto positivo del futurismo alla nostra letteratura.
A questo romanzo è stato conferito un premio speciale nell'ambito del Premio Città di Montepulciano, di cui la D'Eramo è divenuta presidente alla seconda edizione.
Originariamente in "La spada spezzata" n. 17, '88
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