Asteroidi
a cura della redazione di "Intercom"-FANTASCIENZA
Supplemento a "Intercom" n. 122/123, ‘92
102 pagg., compreso nel numero (10.000 £)
Altri contributi critici: "Iperspazio interno", di Franco Ricciardiello, "Future shock" n. 10, '92, pag. 28
Unico supplemento della nostra fanzine, fu un’antologia di racconti di autori principianti, fra i quali troviamo il giovane De Rosa, di cui poi abbiamo editato addirittura uno speciale; il sottotitolo recitava infatti: "Tendenze dei nuovi autori del fantastico". La metà delle opere sono "per gentile concessione dell’FS-CLUB di MC link Tchnimedia", curato da Marco Calvo. Di dimensioni molto più piccole degli ultimi volumi (15 x 21), ha un’introduzione di Roberto Sturm, ed è illustrato da Roberto Bernardini, se non da un disegno di Mike Saenz. Ogni primo racconto di un autore è seguito da una breve presentazione dell’autore, spesso dell’autore stesso, e sempre preceduto da una
brevissima nota di presentazione.
-"A. e il treno", di Marco Baldini (pagg.
7-10)-metaforico, come si dice nell’introduzione, racconta di una donna, e di un treno, che non sanno bene dove andare, cosa farsene, della propria vita. E lo fa in un modo che ricorda un pò il realismo magico sudamericano, con elementi di quotidianità accostati con noncuranza ad altri puramente fantastici; ed in maniera distesa e scorrevole: "Il viaggio era dolce, molto tranquillo e rilassante." (pag. 9), e, tutto ciò, mi ha fatto pensare ad una metafora, anche, della lettura quale buona catalizzatrice delle energie, per poter, poi, ricominciare a vivere più consapevoli di sé.
-"Ancora", di Corrado Giustozzi (da "MC link"; pagg. 11-16)-composto da brevi flash di ambientazione svariata, sogni di una persona (spiegazione razionale) con la testa collegata a dei macchinari in un qualche laboratorio, o di un gran sacerdote di una civiltà mitica, che vive infinite, eterne resurrezioni nel proprio corpo: "…dopo aver vagato fuori… durante il sonno." (pag. 15).
Il racconto come mezzo per condividere i propri… sogni: "…condividere le sue visioni meravigliose…" (pagg. 15-6).
-"Bad Max", di Massimiliano Favilli (da "MC link"; pagg. 17-27)-nel quale si riscontra uno dei difetti più comuni nei principianti, e cioè il voler stupire a tutti i costi con l’eccesso; che, qui, è eccesso di violenza, come fa anche notare il Ricciardiello.
Vi si racconta una storia ai limiti della credibilità di un rapimento, e di combattimenti, prevalentemente, per liberare, o comunque impossessarsi della persona rapita; senza che si riescano a capire le parti, dei protagonisti, o le motivazioni, solo pretesto per inscenare una ridda, appunto, di violenza gratuita.
-"Cacciatori di tramonti", di Giuseppe De Rosa (da "MC link"; pagg. 28-30)-nel quale un alieno sul cui pianeta sono scesi i terrestri colonizzatori, ha un momento di introspezione, nel guardare un tramonto.
Introspezione, però, in modalità, appunto, aliena, consistente in un dialogo col proprio alter ego in qualche modo "fuoriuscito" da sé; e che lo porta a considerare l’attività febbrile degli Uomini risibile, al cospetto della quieta maestosità dell’Universo: "…correvano da una parte all’altra dell’universo con le loro navi ma chissà se sapevano cosa cercavano." (pag. 30), che mi ha ricordato quanto ha detto Stanislaw Lem a proposito.
-"Demagogia", di Marco Paolini (pagg. 31-44)-caratterizzato da una trama complessa, che, mano a mano, si interconnette e chiarifica, racconta di vari tentativi di
assassinare uno scienziato creatore di antivirus artificiali non gradito ad organizzazioni conservatrici.
-"Gitane", di Roberto Arvigo (da "MC link"; pagg. 45-6)-uno stralcio da un diario, e una mail ad un direttore pubblicitario; la manipolazione dei sentimenti, a scopo di lucro, e la morte senza nessun valore; o la vita.
-"Il gioco dell'oca", di Marco Paolini (pagg. 47-51)-anche questo, come l’altro dell’autore, decisamente buono; qui la trama è assolutamente lineare, ma
terribilmente realistica; semplicemente, una ragazza violentata fino alla morte in una Milano di un futuro allo stremo, di inquinamento oltre ogni limite e di sovrappopolazione ormai inarrestabile.
L’indifferenza, ne è la vera protagonista, l’indifferenza verso l’altro, che, ormai, è solamente un nemico della propria sopravvivenza.
-"La follia dell'uomo", di Fabrizio Baldi (da "MC link"; pagg. 52-4)-tipico racconto ammonitore delle possibili conseguenze che un uso indiscriminato delle risorse naturali del nostro pianeta può provocare.
-"Lo scrittore", di Danilo Santoni, con lo pseudonimo di Maria Sole Carini (pagg. 55-6)-breve monologo interiore di uno scrittore di fantascienza di un
lontanissimo futuro che ha ideato una serie di romanzi Sf… sulla normale vita della Terra, la culla del suo mondo.
-"Manuale dell'utente", di Giuseppe De Rosa (da "MC link", anche in "E-Intercom" n. 7, 2000; pagg. 57-61)-potendolo
trovare in rete in questo sito, dirò solamente due parole: parabola sulla pazzia di una guerra nucleare.
-"Sonia", di Cristiano Calligaro, erroneamente indicato come Cristiano Cascioli (pagg. 62-75)-orwelliano, come dice lo Sturm nella presentazione, racconta di uno sciopero generale in un futuro allo stremo, di sovrappopolazione e miseria, che ha un tragico epilogo, che, anche se solamente accennato, risulta di grande
effetto emotivo.
-"Suicides, Ldt.", di Antonio Caponetto (anche in questo sito; pagg. 76-94)-anche questo in Rete, è un buon racconto sorretto da un’idea che, se anche non nuovissima, è stata scarsamente sfruttata dalla Sf, anche se il finale, come giustamente si fa notare nella presentazione, è decisamente debole.
-"Torino, Mario e le ombre", di Paolo Tosini (pagg. 95-9)-enigmatico, racconta di un uomo che decide, avendo pochi mesi ancora da vivere, di passarli in solitudine; e del suo incontro con un’ombra, l’ombra di una donna, con la quale ha un coito evidentemente… strano: "…godette del nulla. Del nulla e nulla più." (pag.
98); eros e thanatos, ancora una volta, nel loro inestricabile connubio.
-"War", di Fabrizio Baldi (da "MC link"; pagg. 100-1)-scritto allo scoppio della prima guerra del golfo, è una sorta di ucronia negativa, nella quale Saddam ha, le
armi di distruzione di massa che si pensava; e le usa.
Dunque, fu davvero una bella idea, questa della nostra fanzine (una delle innumerevoli, ovviamente!!!), con questi racconti davvero di buona qualità, per essere di esordienti, o quasi, con quell’unica pecca che abbiamo detto essere stata rilevata anche dal nostro Ricciardiello in altra sede, di quello del Favilli.
Temo che non sia più possibile procurarsene una copia, ma se vi capitasse l’occasione…
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