Il pianeta Mythos e altri racconti
di Franco Casali-FANTASCIENZA
Ed. Clueb, 2002, 176 pagg., 11 €
Il Casali è uno scienziato, non un letterato, e questo si sente molto.
"Lo spirito che anima il presente libro è quello di dire le cose serie in modo scherzoso, soft…" (Introduzione, pag. 7); forse la caratteristica di
maggior pregio del nostro genere. Ma, sempre l’autore, ci dice anche: "Questi non sono veri racconti di fantascienza, perché tutto ciò che viene narrato ha un riscontro nell’attuale conoscenza tecnologica (o quasi)…" (idem).
Sono diciotto brevi racconti, da due a quindici pagine, con una media di otto, nei quali si tenta, dunque, di fare della divulgazione scientifica in maniera divertente, per raggiungere un pubblico più ampio: "Troppo spesso… il nostro mondo culturale si esprime volutamente in modo incomprensibile perché, esprimendosi in modo semplice, teme di essere considerato banale… Desiderando divulgare alcune conoscenze scientifiche di fisica moderna… le ho "truccate" da racconti di vita quotidiana…" (idem).
Purtroppo il risultato non è fra i migliori: il dato scientifico, infatti, va ad appesantire in maniera troppo consistente la narrazione, nel senso che lo si dice in maniera estesa, non "romanzandolo", come di solito si fa nell’Sf.
In alcuni, "Il folletto dell’ultimo imperatore", "Patagonia", "Acquamarina", la parte prettamente narrativa è anche abbastanza ben estesa, anche se risente della non dimestichezza dell’autore con essa, che si esplicita in alcune locuzioni non proprio felici.
E, poi, si poteva veramente fare a meno dell’ennesima variazione a "Sentinella" di Brown, "La trappola".
I racconti sono corredati da note, a volte irritanti ("Porta Portese è il celebre mercatino romano" (pag. 22)), il più delle volte per soli adepti, e note conclusive con chiarimenti scientifici e bibliografie, e il volume da un glossario, sempre di spiegazioni scientifiche, e dall’introduzione che abbiamo citato.
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