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Il re dei topi e altre favole oscure


di Cristiana Astori-HORROR

"Le storie" n. 10, ed. Alacran, 2006, 248 (240) pagg., 19,80 €


Belle storie di amore dark. D’amore.

Prevalentemente, quest’antologia, è composta di racconti sull’amore. Tutti, certo, col suo differente motivo horror, ma che dicono dell’Amore.

I protagonisti sono, sempre, ragazze, tranne che nel primo, anche se anche in quello la protagonista vera, colei attorno alla quale ruota la vicenda, è appunto una lei.

Ci sono delle illustrazioni, a dire il vero non bellissime, di Danilo Sanino.

Ma vediamo i racconti. Premettendo che rivelo gran parte dei finali.


-"C'era una volta" (pagg. 13-27)-un boy scout si innamora di una ragazzina che arriva al fuoco di bivacco: "…una strana ragazza dal sorriso malinconico e le ginocchia piene di sbucciature… come se niente fosse si era seduta accanto a noi, intorno al fuoco." (pagg. 24-6).

E, la notte, scappa dal campo per andarla a trovare.

Ma gli avevano detto di non farlo, quella notte, dopo che erano state raccontate delle storie del terrore.

Nel bosco, incontrerà delle fate, e andrà ad un loro concerto, proverà "…un piacere così grande da non riuscire a descriverlo…" (pag. 17). Ma, il prezzo, sarà molto alto. Quando tornerà nel mondo Reale saranno passati sessant’anni.

Tutto ciò è raccontato per frammenti di diversi momenti, della storia, che, mano a mano, vanno a ricomporsi nel quadro finale, agghiacciante.

Ma, a prevalere, è decisamente l’Amore, romantico, quello che fa perdere la testa, e fare cose davvero sconsiderate.


-"La voliera" (premio "Esperienze in giallo" 2001; anche in "Giallo a bordo" vol. 1, ed. Associazione Esperienze, 2004, con "Le nuove amiche", di Daria de Pellegrini; pagg. 29-55)-ottimo, racconta di un omicidio. L’omicidio dell’amante della protagonista/narratrice.

E lo fa, ancora, per mezzo di brevi flash back, sul filo conduttore delle domande postele dalla polizia, che lei stessa ha chiamato.

Il finale, poi, è davvero molto buono, in quanto, dopo la rivelazione che è lei, l’assassina, assolutamente inaspettata, si viene colti veramente di sorpresa dal rovesciamento finale, ancora, agghiacciante. Il movente, ciò per cui aveva ucciso, il suo uomo e la sua presunta amante, si scopre, lo scopre, essere unicamente frutto della sua fantasia.


-"Psicopompi" (pagg. 57-62)-tre ragazzi molto uniti, da anni, una coppia più un ragazzo, e un incidente mortale. Mentre stavano andando a inseguire una delle loro fantasticherie, presa da un libro di Stephen King.

Solo che, poi, la fantasticheria non lo sarai più molto. Gli Psicopompi, "…messaggeri delle anime dall’aldilà…" (pag. 60) riporteranno il compagno morto, o, meglio, porteranno via anche lei.


-"N" (pagg. 63-73)-un uomo sui quaranta e una ragazzina di quindici si innamorano. Lui ha una fidanzata.

Grandi lettori entrambi, passano il tempo… anche… a leggere un po’ di tutto; anche: "…fantascienza: Lara ne era affascinata e anch’io trovavo qualcosa di sorprendentemente folle nei piani degli scienziati pazzi che vogliono conquistare il mondo o negli improbabili viaggi nel tempo o nei raggi cosmici e smaterializzanti." (pag. 65).

Sarà poi proprio la lettura di un racconto di Sf a far balenare, in lei, un’idea malsana: "…potresti restare ibernato per trent’anni e al tuo risveglio io e te avremo più o meno la stessa età." (pag. 69). Che poi, però, attualizzerà.

Forse.

Il finale, infatti, è davvero molto poco chiaro. I brevi inserti che intercalano la narrazione principale fin dall’inizio, infatti, si rivelano descrivere il risveglio di lui proprio dall’ibernazione, ma, se l’infermiera gli offre, per pranzo delle pastiglie ("…anni fa cuocevate tutto sul fuoco…" (pag. 72)), Lara gli dice "…sveglio, dopo neppure ventiquattr’ore." (pag. 73). E non si riesce a capire se sia… cresciuta.


-"Il re dei topi" (pagg. 75-85)-sulla violenza ai figli, inizia con una donna chiusa in uno stanzino, che stà per morire di sete. Che ricorda una propria esperienza d’infanzia, quando, picchiata dalla madre, le era apparso il Re dei topi, che, per salvarla, aveva chiesto che, poi, lei affogasse il suo cane.

Nella disperazione, tenta di richiamarlo, il Re dei topi, anche se ormai non ci crede più tanto. Ed esso viene. La salva, e chiede ancora pegno.

Annegerà il figlio, che l’aveva chiusa là per non subirne più, di violenze, e chiamare la polizia.


-"Il pranzo" (pagg. 87-93)-onirico, dice del mangiare, dell’essere magri, e grassi. Ci sono dei personaggi che, apparentemente, non mangiano, detti come diversi di un qualche tipo, alieni, o qualcosa di totalmente misterioso. Che potrebbero essere delle proiezioni della paura/attrazione per l’anoressia.


-"Bende" (pagg. 95-109)-un serial killer viene quasi bruciato vivo mentre stà per fare, dell’ennesima ragazza, una bambola da appendere nella sua stanza.

Ma solo quasi. Guarito, pensa di rifarsi una nuova vita con la ragazza che ha incontrato in ospedale; che, però, si rivelerà essere esattamente quella che l’ha abbrustolito. Le ha ammazzato il ragazzo, mentre tentava di ucciderla. E lei si vendica.

Ben costruito nella suspance, e nel colpo di scena finale.


-"Oltre la sbarra" (pagg. 111-140)-strutturalmente differente dai precedenti, in quanto non spezzettato in brevissimi capitoletti, è un horror alla Lansdale, che vi si cita. A protagonista una donna che, in cerca di lavoro, ne trova uno da casellante. E alla quale, poi ne capitano di tutte.

Ma, presto, si capisce che c’è qualcosa che non va. Ciò che le capita, semplicemente, non è possibile, che capiti.

Infatti, il finale rivelerà che era tutto un sogno, di suo fratello, uno dei personaggi, e che lei era si seduta su una sedia a guardare la Tv e leggere romanzi, ma, un po’ dickianamente, in una stanza d’ospedale; lui, e gli altri, personaggi, attaccati a delle macchine che li tenevano in vita.

La sbarra era la morte, e oltre c’era… Era il suo richiamo, il suo dire che voleva varcarla, quella barriera.


-"Stanze" (pagg. 141-152)-un uomo uccide l’amante della moglie, che rinchiude poi in una stanza col cadavere.

Ma, questo, ancora una volta, viene a galla lentamente. La storia parte con un incontro in chat, per poi appunto trasformarsi in un’orgia di droga e sangue.


-"L'abisso di Dora" (pagg. 155-234)-romanzo breve nel quale ha sublimato la sua esperienza di speleologa, è un thriller molto ben congeniato, che parte ricalcando uno dei potos classici dell’horror, quello della taverna nella quale i paesani scoraggiano i forestieri a fare visita al luogo maledetto.

Per poi diventare avventura speleologica che, presto, si trasforma in tragedia, e, poi, si colora di terrore. C’è qualcuno, in quella grotta, qualcuno che ha fame, e non può essere la Dora che vi è stata spinta dentro sedici anni prima.

Anche questo, come "Oltre le sbarre", non è strutturato a brevissimi capitoletti.


-"Il regalo di Marla" (2° al "Roma noir" 2004; pagg. 235-238)-una strega ("Alcuni mormoravano che aveva fatto un patto col diavolo…" (pag. 235 )), ed un commesso dell’unico negozio al quale si reca.

Che si innamora di lei.

Ma, il suo regalo, la condizione per poterla avere, sarà molto caro.



Abbiamo dunque visto che, sempre, la qualità è piuttosto buona. L’unico neo che ho trovato è quel finale poco chiaro di "N".

La scrittura è molto "giovane", fresca, e, in molti passaggi mi ha dato l’impressione della poca esperienza, con lo scrivere.

Ma, tutto sommato, è una scrittura che riesce a cavarsela piuttosto bene anche in momenti di non semplicissima descrittività.

L’horror che vi si scrive è un horror più basato sull’atmosfera, sul crescendo di suspance, sul non detto, che sullo splatter puro, anche se, al momento giusto, non lesina descrizioni decisamente forti.

Sulla fascetta si legge uno sperticato elogio niente di meno che del Lansdale: "Una scrittrice di storie lucide e traglienti, una stella brillante che diffonde rapida il suo chiarore nei cieli della letteratura."; senza arrivare a tanto, penso che, la Astori, abbia la possibilità di diventare una buona narratrice.

C’è anche una "Prefazione", di Claudia Salvatori.






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