Revenant
di Felice Comello, "la Lampada di Alhazred" n. 19, ed. Solfanelli, ‘93, 1000 £, 64 pagg.
Ghost story scritta con linguaggio antico, tanto che, se non si sapesse essere opera di oggi, la si direbbe senz’altro di secoli passati: "…quasi che Comello fosse misteriosamente sopravvissuto alla fine del Settecento…" (Tullio Bologna, "Presentazione", pagg. 5-9, pag. 7).
L’amministratore dei beni di uno scialacquatore dei propri, dopo che questi è morto essendo andato totalmente in rovina, essendosi impossessato di ogni suo bene, ricatta la figlia, imponendole il matrimonio come unica uscita dalla miseria
Il suo rifiuto diverrà accettazione, ma colma di un odio che rende impossibile qualunque rapporto.
Ella, allora, evocherà, letti antichi volumi trovati nella biblioteca, lo spirito di quello che asserisce essere stato il suo amante.
Che, però, tornato con stupore nel mondo dei vivi, negherà, in un bellissimo dialogo col protagonista, in un’ala dismessa nella villa. Per poi continuare, ad apparire, e non più solo lieve apparizione eterea, ma concretissimo, col dubbio/certezza che sia egli, a soddisfare le voglie della moglie… non consumante.
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