La moneta maledetta
di Ciro Cabala, ed. San Paolo, 2007, 14,90 €, 296 pagg.
Un ragazzino parte per un viaggio in Turchia coi suoi zii, felice di abbandonare la sua vita fatta unicamente di scuola e famiglia.
E, là, acquista, senza saperlo, una moneta dai poteri molto particolari: "Un oggetto che racchiude in sé una sconvolgente carica simbolica. Un oggetto mistico. E malefico." (pag. 219).
Comincia per lui allora un’avventura che ne farà un vero uomo, superando l’egoismo dei bambini: "Si diventa veramente uomini quando si smette di pensare a se stessi per proiettarsi sugli altri, per accorgersi di coloro che ci stanno accanto, di quel che sognano, di quel che desiderano loro insiame a te. Succede allora che i nostri desideri non siano più così importanti, e che sacrificarli non costi nulla." (pag. 228).
La moneta, infatti, è una delle trenta che Giuda ricevette per tradire Gesù, e ne ha acquistato il suo potere demoniaco: "…uno strumento del male: è un simbolo del potere del diavolo. Dell’angelo traditore. La moneta si nutre delle tue ambizioni, di ciò che vuoi raggiungere… qui… sulla Terra…, e per fartele raggiungere, si serve del bene di quanti ti circondano. Portano fortuna al proprietario e sfortuna a chi lo circonda, o lo aiuta, o lo ama. Lo lascina solo, vittorioso, e disperato." (pag. 224).
Sulle sue tracce, infatti, c’è un uomo assetato di potere che, avendo studiato per anni antichi testi, è venuto a conoscenza del fatto che essa da proprio il Potere, ma proprio a discapito della fortuna di amici e conoscenti, per lasciare soli. E una "…confraternita religiosa mistico-cavalleresca" (pag. 215), "La confraternita dei Cavalieri del Divino Paracleto." (pag. 216) che da secoli difende appunto i grandi segreti della cristianità.
Il finale vede il protagonista che, in un modo che non può non ricordare quello de "Il signore degli anelli", a fatica riesce a liberarsi dell’oggetto malefico, riconquistando la propria umanità.
Tutto ciò è raccontato in una prosa discreta che, a volte, ha dei buoni slanci poetici.
La descrizione della Turchia, e in particolare di Istambul, è molto intensa, e penso riesca a comunicare bene, cosa non semplice, l’atmosfera tutta particolare di quelle terre.
E quando si arriva all’action, i colpi di scena sono frequenti e direi ben ideati.
È evidentemente un romanzo destinato agli adolescenti, anche per la sua composizione grafica, ma che può essere sicuramente gradido anche agli adulti.
Una curiosità; i personaggi storici che vi si dicono aver posseduto delle monete di Giuda: Nerone, Federico II, Mozart e Elvis Spresley.
Altri contributi critici: "Le monete di Giuda e una maledetta fortuna", di Severino Colombo, "Corriere della sera" del 5/1/2008
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