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CyClone


di Antonino Fazio, "Narratori europei di science fiction" n. 28, ed. Perseo libri, 2005, 20,66 €, 336 pagg.


Altra antologia di fantascienza italiana che la Perseo ci offre, intitolata in questo modo poiché la CyClone, una futura ditta che produce cloni, fa la sua comparsa, più o meno importante, in tutti i racconti.

Il tono della narrazione, del Fazio, è sempre leggero, e, a volte, scade nell’infantile. Anche se, altri racconti, sono invece degnissimi, e comunque sempre ben costruiti.

Il gusto del finale a rovesciamento, tipico dell’sf, è fortemente sentito, così come evidente è il debito nei confronti di Philip Dick di alcuni racconti.

Il volume è introdotto da "Cycloni e spazio-tempo", di Ugo Malaguti (pagg. 7-16), ed ogni racconto ha una breve presentazione dell'autore.


-"Ultimo modello" (pagg. 19-44)-i cloni non sono ancora di pubblico dominio, e il modello più avanzato (??) fa la spogliarellista, "… per cercare di capire quanto fascino esercitasse quella strana creatura artificiale, e quanto fosse credibile come femmina umana." (pag. 37).

Ma la sua perfezione appunto inumana fa si che si cominci a sospettare qualcosa.

Il buttafuori del locale, infatti, poi la segue, e arriva alla casa ultra blindata del suo creatore. Che gli offre di lavorare per lui, ma che, fino a che non prenderà una decisione, lo tiene prigioniero.

Il clone, poi, si dirà umana, ma non sarà vero.

E, si scoprirà, non era realmente il modello più avanzato; sarà infatti quello, a far fuggire il protagonista, ma, anche, a conquistarlo senza possibilità di… fuga: "…io sono il modello più perfezionato… e tu non puoi resistermi." (pag. 44).


-"Pesce d'aprile" (anche in "The Time Machine" n. 3, ’80; pagg. 47-61)-ontologico, vede un gruppo di bambini (??), orfani, in un luogo dai contorni imprecisati.

C’è una Fabbrica, e un robo-insegnante, unico altro "essere" col quale abbiano contatti. Da sempre.

Ad uno di loro viene l’idea che, la Fabbrica, sia degli alieni che, da dieci anni, hanno contattato la Terra per la tipica annessione alla Lega Galattica. E che produca qualcosa di pericoloso.

Poi, scopriranno di non essere affatto degli orfani terrestri, ma degli alieni adulti, condizionati a credersi tali per la pericolosità, reale, della Fabbrica.

L’atmosfera fantastica che vi si respira ricorda un po’ quella del, citato "… "Il signore delle mosche", di William Golding." (pag. 57).


-"Un'offerta irresistibile per l'appassionato di fantascienza" (anche in "Futuro Europa" n. 31, ed. Perseo libri, 2002, pagg. 221-236; pagg. 65-85)-bel divertissment sui viaggi temporali nel quale si citano a iosa autori ed opere, di fantascienza.

Un ragazzo viene adescato da una di una, tipica, agenzia di viaggi nel tempo, perché è stato ritenuto il più adatto a recuperare un "anacronismo" che si è verificato nel passato.

La missione riesce, ma il protagonista torna in universo parallelo, al suo, per poi, però, riuscire a farvi ritorno.

Divertente la prima parte dell’adescamento, poi, forse, un po’ troppa teoria, sui viaggi nel tempo.


-"Migrazioni" (pagg. 89-94)-un colloquio fra due persone (??), in un "porto di mare" dove passano numerosi "extracomunitari".

Nel quale, uno, sostiene che, fra di essi, ci potrebbero essere anche degli extraterrestri. E l’altro gli replica le svariate "impossibilità", di ciò, alle quale l’altro controbatte.

Nel tipico finale a rovesciamento, alquanto prevedibile, lo "scettico" si rivelerà realmente un extraterrestre.


-"Strappata all'averno" (anche in "Futuro Europa" n. 38, ed. Perseo libri, 2004, pagg. 115-128; pagg. 97-115)-dickiano, sui possibili scherzi che il Tempo può fare, è condotto con ottimo ritmo, e si fa leggere d’un fiato.

Un uomo, dopo aver litigato con la sua fidanzata, va in un locale notturno. E, là, si trova invischiato in un loop temporale.

Un breve lasso di Tempo si ripete in continuazione.

Ma c’è un altro uomo, uno scrittore di fantascienza (!!), che è consapevole, di ciò.

L’Operatore lo ha contattato.

Non può che venire in mente "Ubik", di Dick. E quando, poi, un’altra avventrice del locale ha un messaggio per i protagonisti, venutole dal walkman….


-"Giornata tranquilla per l'ariete" (pagg. 119-127)-il racconto di una, normalissima, giornata di un pensionato.

Solamente che, si viene a sapere, per contrastare l’esplosione demografica, si è optato per una soluzione decisamente drastica: "…a ciascuno veniva somministrata… una tossina che era in grado di indurre un arresto cardiaco…. tossina che… poteva essere neutralizzata momentaneamente per mezzo di un farmaco che veniva somministrato solo finchè non si raggiungeva l’età pensionabile. In assenza del farmaco inibitore, la tossina diventava attiva entro dodici mesi." (pag. 123).

Anche qui, si cita un romanzo di fantascienza, ed il film che ne è stato tratto: Harry Harrison, e "Soylent Green", da "Make Room! Make Room!".


-"Ladri di tempo" (pagg. 131-164)-della serie di "Un'offerta irresistibile…", vede quel protagonista alle prese con un altro caso di temporale.

La trama è tremendamente ingarbugliata, e si completa con un escursus nella preistoria che è solamente un riempitivo per nulla "utile" alla trama.


-"Mimesis" (pagg. 167-176)-un uomo (??) va ad assistere ad uno spettacolo di un prestigiatore.

Per, poi, cominciare con lui un lungo colloquio.

Stranamente, quegli gli spiega tutti i segreti che stanno dietro ai suoi trucchi; che non lo sono affatto, visto che, i suoi magici collaboratori sono, in realtà, dei cloni sfuggiti all’incendio della CyClone.

Ma anche l’uomo è solo, e ancor più che quegli unici cloni rimasti. È, infatti, un alieno.


-"Cera molle" (pagg. 179-189)-bel (finalmente) racconto fantastico, nel quale un uomo (??) si risveglia in una casa che non sa, nella quale una donna (??) lo accudisce.

Per poi scoprire, però, che non è una donna vera, ma il frutto di un alchimista. Una sorta di Golem, qui chiamato appunto Melog, al contrario.

L’atmosfera che vi si riesce a creare è davvero buona, intensa, e anche lo stile, sciatto in tanti altri racconti, si fa intenso.


-"Empatia" (pagg. 193-208)-due fratelli gemelli monozigoti tentano un esperimento; visto che uno dei due è rimasto vittima di un incidente, ed è inchiodato ad una carrozzina, tentano di passarsi le sensazioni, come si erano passati le ragazze quando erano giovani.

La cosa riesce, e, poi, si trova la cura per la paralisi. Il fratello ex infermo comincia allora a sperimentare in prima persona tutte quelle sensazioni che prima poteva fruire solo di seconda mano, fino a che, però, muore per un paracadute che non si apre.

Il finale vede il fratello sano suicidarsi perché gli arrivano le sensazioni di quello… morto: "… il buio gli impediva di respirare, come se la mancanza di luce corrispondesse ad una mancanza di aria." (pag. 205); "…gli sembrava che il suo corpo venisse divorato dai vermi!" (pag. 207).


-"Ménage à trois" (pagg. 211-218)-altro racconto, come "Migrazioni", tutto compreso in un colloquio. Qui è fra, tipicamente, un ubriaco ed un barista.

L’ubriaco dice che si stà ubriacando perchè sua moglie è a letto con un altro uomo. Per poi spiegare che è un altro sé stesso. Tre anni prima c’era stata una clonazione. E il clone aveva poi preteso, visto che, per varie coincidenze, risultava irriconoscibile dall’originale, pari diritti dell’originale, asserendo di esserlo lui.

Il finale, ancora a rovesciamento, come avrete capito, vede l’ubriaco essere il clone.


-"8 marzo" (pagg. 221-228)-racconto fantastico solamente di straforo, nel quale degli amici fanno varie ipotesi attorno all’idea di un delitto perfetto venuta ad uno di loro.

Una di esse prevede un clone, il leit motiv di questa antologia.

E, poi, decidono di scrivere, per poi raccontarsi, una storia a testa proprio sui "… cloni o cyborg… una variante della gara vinta da Mary Shelley con il suo Frankenstein" (pag. 227).


-"Bomba a tempo" (pagg. 231-243)-con la CyClone questa volta al suo centro, è il racconto dall’impianto narrativo bel congeniato di un uomo che, fattosi sostituire a casa e al lavoro da un clone per potersi dedicare all’amante, viene cornificato a sua volta prorio dal clone. Che lo rende padre.


-"Polipi blu" (pagg. 247-264)-il racconto del delitto perfetto con clone detto in "8 marzo". Un uomo ha perso la memoria di una settimana della propria vita, a seguito di un colpo in testa. E ciò gli provoca problemi d’identità.

O, almeno, così pare: "Dai toni vagamente pirandelliani…" (presentazione dell’autore, pag. 246).

Invece, il suo Io è stato trapiantato in un clone, prelevandogli i ricordi che servivano a sua moglie ed al suo amante per non avere guai con la legge.

Poi verrà terminato, in quanto tale.


-"Pesci d'oro, pesci d'argento" (pagg. 267-276)-bel racconto più fantastico che propriamente sf, nel quale un uomo, con la capacità di vedere dentro i corpi, e, eventualmente, entrarvi per guarirli (ma anche per ucciderli), si fa condurre da colui, un tipo loschissimo che vive nei sotterranei della metropolitana, che, è sicuro, è responsabile della sparizione di sua figlia.

Che aveva il dono di saper vedere nell’animo, delle persone.

Si vendicherà, in una maniera molto crudele.


-"Maniac" (pagg. 279-289)-uno dei due protagonisti di "Mimesis" è diventato un poliziotto, e questo è il racconto del suo partner di pattuglia su un caso di uno stupratore seriale che, capiranno, è uno degli esperimenti della CyClone fuggiti da quell’incendio.

Anche questo ben condotto: "… capace di mettere in piedi una storia che filasse come un orologio. " (pag. 289).


-"Hot bird" (pagg. 293-305)-dickiano, racconta di uomo con una strana mania: ha il desiderio di toccare dal vivo le donne.

Strana, ovviamente, per il suo mondo, nel quale il sesso, ormai, è diventato solamente virtuale: "I rapporti fisici sono pericolosi… sono una cosa sporca, con tutti quei fluidi organici…" (pag. 294).

Che crede di riuscire a soddisfare andando da una donna che ha trovato in internet, e che gli dà il suo indirizzo senza alcuna difficotà. Solo che si rivelerà un androide.

Di dickiano c’è tutto; dal taxista-robot "più umano degli umani", al finale a rovesciamento, nel quale, appunto, anche il protagonista stesso si scopre un androide: "Perché, tu cosa sei?" (pag. 305).


-"Ripiegamento tattico" (pagg. 309-327)-altro racconto dickiano, nel quale dei soldati che sono ormai tutti cloni di quelli originari compiono una missione suicida, per la quale, la loro sorte, non importa a nessuno: "A loro interessano solamente i dati che stiamo trasmettendo." (pag. 324). Il Potere, e gli umili.

Cloni ai quali è stata operata una "… disconnessione talamica." (pag. 319), per la quale sono stati privati delle emozioni.

Uomini-macchine, che, però, si fanno domande esistenziali: "… mi stò chiedendo che senso abbia tutto questo. Voglio dire, che cosa ci facciamo noi, qui ?... vorrei sapere quale sia il nostro scopo in quanto esseri umani, ammesso che ne esista uno." (pag. 317).

Ma che non possono che affrontare il problema "… in termini cognitivi, piuttosto che emotivi. " (idem). La disumanità, dell’Uomo.

Il protagonista, un graduato, che non ha subito quell’operazione, ma ha solamente una valvola che entra in funzione quando ha troppa emozione, è attratto da una soldatessa, e se la porta a letto.

Quando poi lei morirà nella missione suicida, se la ritroverà come un altro clone della "matrice originaria".


Dunque abbiamo visto come, accanto a racconti veramente incredibili, in quanto ad essere stati pubblicati, ce ne siano di particolarmente buoni.

Quelli sui viaggi nel tempo, risultano dei juvenilia davvero miseri, nei quali la sciatterie, dello stile (lunghi elenchi di ogni nome delle vie che il protagonista percorre, infantilismi della trama) fa davvero pensare a come si possa aver pensato di poterli pubblicare.

Mentre poi ci sono cose come "Pesce d'aprile", "Pesci d'oro, pesci d'argento", "Hot bird", "Ripiegamento tattico" e, soprattutto "Cera molle", che sono veramente buone, quasi da sembrare scritte da qualcun’altro.

Nei quali lo stile cambia totalmente, e diventa adulto, corposo, soddisfacente alla lettura, dicendo, anche, delle cose importanti.

Forse, viene da pensare, sarebbe stato meglio dare altro tempo, all’autore, di scrivere qualche altra buona storia, piuttosto che riempire questo volume con, anche, quei racconti improponibili.






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