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di Andrea Ferrari, "Le vele" n. 68, ed. Fazi, 2008, 14,50 €, 160 pagg.
Ottimo romanzo, fantastico forse nell’accezione migliore che possa avere.
Su di un’isola divisa in due dalle maree, un uomo rimane impigliato fra il sonno e la veglia.
Un suo amico, che stà dall’altra parte, dell’isola, riceve una lettera dalla posta pneumatica, che gli dice che stà male, di andare subito.
La trama si svolge su questi due binari, l’amico che, non sopportando le sveglie normali, si abbona ad un servizio di sveglia per il quale si è svegliati dalla telefonata di un… angelo. Una ragazza con la quale, poi, si può conversare per cinque minuti.
E l’uomo impigliato, che è in: "… un luogo di transito di cui nessuno ha normalmente coscienza… una terra di mezzo, una terra di nessuno…" (pag. 74).
Si capirà (!?) poi, che gli è successo perché c’è stata un’… esitazione, un attimo nel quale, il normale corso degli eventi, ciò che avrebbe dovuto succedere, non era successo.
L’amico contatterà il Capo di quell’agenzia di sveglie telefoniche, che si rivelarà qualcosa di assimilabile a Dio, che gli dirà del luogo, suggerendo il modo di uscirne.
Sarà, inevitabilmente, l’Amore, l’unica molla che potrà far sì che ciò accada.
E l’amico, anni dopo, incontrerà l’angelo che lo svegliava tutte le mattine, e, anche senza che si fossero mai veduti, si riconesceranno e si ameranno all’istante: "… lui disse quasi fra sé che non era possibile, davvero, non era possibile; allora (lei)… gli rispose che era vero, non era possibile, era inevitabile". (pag. 156).
"… ha una leggerezza di scrittura straordinaria…" (De Rienzo), con ripetizioni, di frasi, di parole, che rimandano la memoria, e ne accentuano il tono onirico.
Altri contributi critici: "Colloqui con gli angeli sull'isola divisa in due", di Giorgio De Rienzo, "Corriere della sera" del 19/4/2008
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