Il silenzio di Lenth
di Luca Centi, "Freeway", ed. Piemme, 2009, 20,00 €, 432 pagg.
Fantasy prima parte di una serie, ha una trama piuttosto complessa.
Nella prima delle due parti di cui è composto, vediamo quattro ragazzi del nostro Mondo avere dei sogni ricorrenti, tutti incentrati su una medesima scena, per poi venire contattati da una sorta di maga, che gli spiegerà che, tutti loro, hanno un destino molto speciale.
Nella seconda, molto più lunga, invece la narrazione si svolge nel tipico Mondo fuori dal tempo e dallo spazio, astorico, e vi vediamo dei maghi, adoranti degli dèi, dai quali traggono i loro poteri, apparentemente i Buoni, e degli stregoni, apparentemente i Cattivi.
Dico apparentemente perché poi, mano a mano, si inizierà a capire che, forse, le cose non stanno esattamente così. Forse, addirittura, stanno esattamente al contrario. O sono più… sfumate.
"La magia stregonesca… non consta (come invece quella dei maghi) nel manipolare la natura, nel farne una serva al proprio servizio. Al contrario, consiste nell’entrare in perfetta armonia con essa…" (pag. 350).
I maghi attaccheranno la fortezza degli stregoni, o, meglio, degli stregoni cattivi, che hanno abbandonato, in un certo senso, la retta via; e verranno sconfitti.
Ma i superstiti, fra cui il vero protagonista, del romanzo, troveranno il popolo degli stregoni buoni, che gli spiegeranno molte cose.
Alla fine, le due parti sembreranno finalmente convergere, ma la narrazione, appunto, termina. Con una rivelazione ribaltatoria di una sottotrama, che, fino ad allora, aveva proceduto in tutt’altra direzione.
La narrazione è piuttosto intrigante, riesce a catturare l’attenzione del lettore, che, poi, magari stenta un pò a raccapezzarsi in tutti gli accadimenti, ma che, sicuramente, viene portato a dover considerare una questione etico-morale, di Bene e Male, come si è soliti, nel fantasy, ma decisamente più sfumata, appunto, di quanto non lo sia di solito.
Un pò come se gli si suggerisse che, quale sia l’uno o l’altro, non è dato, ma deve essere lui, a deciderlo. Cosa lo sia per sé.
Rimane, come sempre per i primi volumi di una serie, la curiosità inappagata di sapere come va a finire, ma…
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