Rupes recta
di Clelia Farris, "Fantascienza.com" n. 10, ed. DelosBooks, 2005, 14,00 €, 288 pagg.
Un mondo alla fine dei tempi, nel quale la Terra è ridotta ad un semideserto e l’umanità ha colonizzato i pianeti del sistema solare.
Un serial killer.
E un Ricordatore. Che, per mestiere, riesce a ricordare ogni dettaglio di qualunque cosa abbia esperito. Essendo stato allevato, per ciò.
Ambientato sulla Luna, si svolge tutto in un’atmosfera ad alta gradazione di alienità, nella quale presto riusciamo a capire che molto, di quanto vi accade, ci risulta incomprensibile.
Il protagonista, il Ricordatore, è gay. E ha perso il suo compagno.
I delitti del serial killer si ricollegheranno alla sua scomparsa, e ad una compagnia che offre rielaborazioni esistenziali. Fa accadere, al cliente, ciò che desidera accada, facendo in modo che sembri naturale, e facendolo così rientrare nel normale corso degli eventi.
Vi sono anche dei viaggi nel tempo, brevi e pericolosissimi, piuttosto importanti sia per la trama che per il pathos generale dell’opera.
Alla fine si scopriranno gli assassini, e quel compagno riapparirà, rivelando di essere stato proprio lui, un Arrangiatore, a progettare, ed attuare, quell’immenso riarrangiamento, per poter venire in possesso di un’eredità che altrimenti non avrebbe avuto.
Davvero molto buono, nel quale l’azione e l’atmosfera riescono a trovare un’ottimo connubio, il Forte, nell’"Introduzione" (pagg. 3-6) ne dice che è stato uno dei rarissimi casi nel quale un dattiloscritto è risultato pienamente soddisfacente senza che si sia dovuto ricorrere ad editing o suggerimenti di correzioni di trama.
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