Il giardino di Barok-Taar
di Claudio Foti, "Malacandra" n. 14, ed. Tabula fati, 2006, 4,00 €, 32 pagg.
Terzo al premio "Tabula fati" 2005 è un bell’horror su un impianto fantasy.
Infatti è ambientato nel tipico regno governato da un despota malvagio, alleato con un altrettanto tipico mago nero.
Il re è, basilarmente, annoiato. E il suo passatempo preferito è seviziare i suoi sudditi.
Ma, dopo un po’, anche questo gli viene a noia.
Allora il mago nero gli fa un regalo: un giardino maledetto, nel quale innesta le parti delle vittime del re che questi vuole conservare.
Per un po’ ciò lo diverte, ma poi… se ne annoia. E uccide il negromante.
Quasi dimenticato, il giardino, però, muta, proprio perché vi è seppellito anche il mago.
Tornatovi per poter rivedere la mani di una sua amante che vi aveva fatto conservare, troverà però una morte atroce, evidentemente per… mano di quegli.
Vi si seguono, quindi, molti degli stilemi base del fantasy, ma l’idea horror sulla quale è basato è abbastanza originale. Lo stile è piuttosto ordinario.
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