E se covano i lupi
di Paola Mastracola, "Le fenici tascabili" n. 248, ed. Guanda, 2010, 9,00 €, 224 pagg.
Una fiaba, ma divertente sia per i bambini che per gli adulti.
In un mondo nel quale, tipicamente, gli animali sono antropoformizzati, un lupo e una papera si sposano. E la papera ha tre uova.
Al lupo, che è un filosofo, viene in mente un’idea: tutti gli dicono sempre che dovrebbe essere più concreto, astratto com’è dietro ai pensieri. E allora decide che, le uova, le coverà lui.
Convinta la moglie/papera, che acconsente forse perché un pò ubriaca, lui se ne andrà, con le uova, in una radura, a covarle, e lei in giro, a non fare nulla, aspettando solamente che arrivi il momento che si schiudano.
Entrambi avranno delle avventure incredibili, e, alla fine, le uova, ovviamente, si schiuderanno.
Tutto ciò è raccontato in un tono che mi pare di poter definire "divertito”; su ogni cosa che si racconta, infatti, si fa riverberare tutto il divertimento che scaturisce dal ribaltare le normali convenzioni, del dire per esteso pensieri per così dire infantili, come dei germogli, di pensieri, il loro iniziare, che è sempre semplice, infantile, appunto, ma che non li si esprime mai, in quella forma, nel quotidiano.
Ne risulta un racconto che fa spesso sorridere proprio per il tipico contrasto freudiano fra ciò che ci aspetta, che succeda, che si dica, e ciò che accade, che vi si dice.
E che mi pare abbia una notevole carica rivoluzionaria, proprio per questo suo essere così anticonformista, così contro gli stereotipi ai quali la nostra società costringe le nostre azioni.
Altri contributi critici: "Vizi e virtù molto umane del lupo che covava le uova", di Isabella Bossi Fedrigotti, "Corriere della sera" del 30 gennaio 2009
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