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11/9/2001
Inserito Martedì 12 settembre 2006
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l'articolo di Stephen Hunt pubblicato su Intercom i giorni successivi all'attentato
Il terribile dolore della fantascienza diventata realtà
(The terrible pain of science fiction made reality)
Stephen Hunt
When you're wounded and left, On Afghanistan's plains,
And the women come out,
To cut up your remains,
Just roll on your rifle,
And blow out your brains,
And go to your Gawd,
Like a soldier.
Rudyard Kipling
"This is like ... science fiction."
Capo della NATO, in una conversazione nel giorno dell’orrore
E’ un segno di questi nostri tempi il fatto che, quando succede qualcosa che superi la nostra immaginazione, l’unico modo che abbiamo per rassegnarci è di paragonarla ai prodotti dell’industria del cinema… e alla fantasy e alla SF dei nostri film.
Dall’ufficio dove lavoro, osservando su internet le immagini del collasso delle Torri gemelle, dai brani registrati dei pochi fortunati sopravvissuti alle interviste coi grandi e coi buoni, ci imbattiamo nelle parole:
Non può essere che stia accadendo.
Deve essere una parodia.
Deve essere un film.
E’ fantascienza.
Due minuti dopo che è crollato il palazzo ho realmente ricevuto al lavoro una telefonata da qualcuno negli USA che voleva saggiare la realtà, per essere sicuro che non fosse solo un canale pirata di notizie o qualche scherzo messo in rete da qualche malato. Non riusciva realmente a credere ai propri occhi.
Quante volte abbiamo visto New York che veniva distrutta in qualche film? Dalla morte monocromatica di When World's Collide alle devastazione holliwooddiane di Deep Impact e di Independence Day, da scimmie mostruose ad asteroidi mostruosi, chi avrebbe potuto mai immaginare che una tale devastazione si sarebbe potuta realizzare grazie ai mostri che risiedono tra le fila dell’umanità? Armati di taglierini, un biglietto aereo da 200 dollari e un cieco odio suicida, in un attimo i terroristi hanno cambiato il nostro mondo.
La domanda che il mondo civile si è posta dopo questo fatto è che cosa potremmo fare per questo atto perverso e come potremmo far si che non accada di nuovo?
Be’, a quanto sembra il consenso si trova nel fatto che per prima cosa un bombardamento suicida di tali dimensioni richieda una risposta militare. Ma deve essere una risposta militare efficace. E qui sta la fregatura.
L’Afghanistan è disseminato dei resti delle armate di coloro che hanno cercato di sottometterlo e hanno fallito, compreso l'impero inglese e quello sovietico. E’ per merito dell’invasione di quest’ultimo che non ci sia rimasto più niente da bombardare anche se si decidesse di farlo.
Come si capisce dalla citazione di Kipling in apertura (scritta nel periodo vittoriano), il luogo non è cambiato molto in questi due secoli. Ma dovremmo cambiarlo, e con esso tutti gli altri luoghi simili, se vorremmo eliminare realmente il terrorismo.
Per fortuna sembra che Bush sia perfettamente cosciente di questi fatti, come indica la sua affermazione che ciò che non vorrebbe fare è di sganciare un missile cruise da un milione di dollari su di una tenda da 10 dollari per far saltare in aria il sedere di un cammello.
Sarà una guerra lunga. Sarà una guerra fredda. Combattuta sia con leggi contro il riciclaggio di denaro, con l’aumento della sicurezza interna, con la corruzione dei nemici, con campagne d’aiuto al terzo mondo, che con truppe speciali che abbattono con la forza quelle poche porte che ancora stanno in piedi sulle montagne afgane. Non sarà una guerra televisiva. Sarà una guerra di ombre e di ostinazione noiosa, dietro le quinte.
Sotto un aspetto pratico, la maggior parte del denaro da introiti non legati alla droga che finanzia Osama Bin Laden e la sua organizzazione proviene dall’Arabia Saudita, dagli Emirati Arabi e da nazioni vicine. In altre parole, sono petrodollari. Forse ora, per la sicurezza nostra ed anche del nostro ambiente, inizieremo una seria svolta verso lo sfruttamento di fonti energetiche solari pulite come quella solare, delle maree, del vento e geotermiche.
Dobbiamo anche ricordare che il terrorismo si presenta sotto tutti gli aspetti, forme e credenze.
Le persone che hanno portato a termine l’atrocità di New York sono differenti solo per un aspetto di scala da quelle che fanno saltare in aria le famiglie sulle strade dell’Irlanda del Nord o del Regno Unito (siano essi cattolici che protestanti), dagli stermini politici baschi in Spagna, o dai miliziani statunitensi che lasciano autobombe davanti a qualche palazzo federale.
Non c’è una grossa differenza nella sostanza neppure rispetto ai cartelli che controllano polveri, tavolette e pillole velenose davanti alle scuole di tutto il mondo. Infatti l’85% delle entrate dei Talebani proviene dall’eroina.
Non sono terroristi mussulmani. O terroristi cristiani. O patrioti statunitensi. O narco terroristi. Sono semplicemente dei terroristi.
Se una persona ama le ideologie più di quanto non ami le persone; se può indicare una differenza di lingua, cultura, religione, credenza o colore della pelle e pronunciare la parola nemico; se crede che ogni risposta venga dal pugno e dalla lingua addolcita di una persona piuttosto che dalla preoccupazione per tutti gli amici e i vicini con cui vive… è allora, amico mio, che si spalancano le porte che conducono a Belsen o ai gulag della Siberia.
Sulla strada che porta ad una teocrazia fascista. Laddove alle donne vengono negate cure mediche per via del loro sesso, laddove le vedove e i loro figli muoiono di fame perché non è permesso a nessuna donna di lavorare, laddove i monumenti religiosi antichi vengono fatti saltare in aria e i volontari umanitari vengono imprigionati per via della bontà che mostrano.
La malvagia visione distopica che abbiamo visto presentarsi davanti ai nostri occhi a New York non era fantascienza.
La fantascienza è Star Trek. Un mondo dove tutte le razze della Terra (e molte al di fuori) hanno imparato a vivere uno accanto all'altro, dove malattia a povertà sono state eliminate, dove la tolleranza della diversità regna suprema, dove il male è sempre contrastato… non per via del petrolio o per interesse politico, ma perché è la cosa giusta da fare. Perché prima o poi un malvagio ignorato arriverà a bussare alla tua porta.
Se il mondo del nostro futuro diventerà quello della fantascienza, è questa la fantascienza che dobbiamo sforzarci a far sì che si realizzi.
Forse la citazione più pertinente da ricordare rimane quella di un autore di un testo cinese classico dal titolo 'L'Arte della Guerra'.
Il modo migliore per distruggere il tuo nemico è di renderlo tuo amico.
© Stephen Hunt 2001, titolo originale The terrible pain of science fiction made reality, apparso in http://www.sfcrowsnest.com, traduzione italiana Danilo Santoni
speciale su fantascienza e terrorismo
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