Home
Account
  Autori· Saggistica· Narrativa· Comics· Speciali· Cinema· Interviste· Musica CERCA   
     
Menu Principale

News precedenti

Venerdì, 05 febbraio
· Il Gondoliere
Venerdì, 15 gennaio
· Cinema d'animazione: tre esempi francesi
Mercoledì, 16 dicembre
· Fumetti Digitali
· VITA IN LETTERE (Novembre)
· VITA IN LETTERE - Ottobre 2009
Venerdì, 04 dicembre
· Il quinto principio di Vittorio Catani su Urania
Venerdì, 06 novembre
· Dalla fantascienza alla guerriglia mediatica
Martedì, 03 novembre
· De ''Gli Inganni di Locke Lamora'' e di altre stronzate...
Venerdì, 30 ottobre
· La narrativa di Ted Chiang
· VITA IN LETTERE - Settembre 2009
Martedì, 27 ottobre
· CORRADO MASTANTUONO - Tra Tex e Paperino: il disegnatore dei due mondi
Domenica, 11 ottobre
· Fissione
Domenica, 04 ottobre
· Yupanqui
Giovedì, 24 settembre
· VITA IN LETTERE - Agosto 2009
Martedì, 22 settembre
· VITA IN LETTERE (Agosto)
Martedì, 15 settembre
· Le lezioni sempre ignorate della Storia
Lunedì, 14 settembre
· Isole
Giovedì, 03 settembre
· I 10 libri da riscoprire
· VITA IN LETTERE (Luglio)
· VITA IN LETTERE - Luglio 2009
Sabato, 11 luglio
· L'ermetismo nei lavori di Alexey Andreev
Giovedì, 09 luglio
· VITA IN LETTERE (Giugno)
Domenica, 05 luglio
· I ciccioni esplosivi
Mercoledì, 01 luglio
· VITA IN LETTERE - Giugno 2009
· Futurama
Domenica, 21 giugno
· Venature
Domenica, 31 maggio
· VITA IN LETTERE (maggio)
Sabato, 16 maggio
· Il bacio della Valchiria
Giovedì, 14 maggio
· VITA IN LETTERE - Maggio 2009
Giovedì, 07 maggio
·

City of steel, city of air

Martedì, 28 aprile
· VITA IN LETTERE (aprile)
Lunedì, 27 aprile
· Ritratto di gruppo con signora
Martedì, 21 aprile
· L'ultima possibilità
Lunedì, 20 aprile
· J. G. Ballard
Giovedì, 16 aprile
· La voce nella notte
Giovedì, 02 aprile
· I primi dopo gli antichi persiani
Mercoledì, 01 aprile
· VITA IN LETTERE - Marzo 2009
Martedì, 31 marzo
· ''Il giudice di tutta la terra (The judge of all the earth)
Domenica, 29 marzo
· ''Amici assenti (Absent friends)''
Sabato, 28 marzo
· Considera le sue vie (Consider her ways - 1956) di John Wyndham (1903-1969)
Venerdì, 20 marzo
· ''A mezzanotte, tutti gli agenti…
(At Midnight, All the Agents...)''
Mercoledì, 11 marzo
· Vito Benicio Zingales e il Truccatore dei morti: intervista all’autore
· Vito Benicio Zingales: il Capolavoro noir è “Il truccatore dei morti”
Martedì, 10 marzo
· Timestealer
· Specchi irriflessi (The Tain - 2002) di China Miéville
Lunedì, 02 marzo
· La Rocca dei Celti
Domenica, 01 marzo
· Violazione di Codice
· QUANDO C'ERA IL MARE…
Domenica, 22 febbraio
· Rumspringa
Lunedì, 01 dicembre
· Il sogno delle 72 vergini

Articoli Vecchi

Area Riservata

Il meccanismo centrale (parte prima)

Inserito Giovedì 20 maggio 2004

Narrativa un racconto di Jim Cowan



The Central Mechanism


Jim Cowan


Questo non è un racconto di fantascienza.
Non è un racconto di nessun altro genere. E' una prova, e quando arriverai in fondo capirai quello che voglio dire.
Ma incominciamo. Metterò giù semplicemente delle cose che mi sono realmente accadute. Soprattutto dirò di quello che ho trovato su un hard disk al centro di riciclaggio dei computer, un tipo di scienza che fa apparire la rivoluzione copernicana come un incontro del PTA. C'è in tutto questo anche dell'amore, dell'odio e la morte. Quando avrò finito vedrai che per me non c'è altro modo per farti entrare queste idee in testa che quello di far passare il tutto per un racconto. Ma non lo è.
Comunque è andata così.
La domenica scorsa avevo dormito la mattina fino a tardi dopo una lunga nottata da Trino. Qualcuno che rispettavo veramente era morto la settimana prima, di punto in bianco; ero arrabbiato di tutto e avevo bevuto anche più del solito. Verso mezzogiorno mi dirigevo verso il centro di riciclaggio dei computer sulla strada a quattro corsie, scoreggiando in continuazione per via della birra della notte, in direzione della collina dove sta la grossa chiesa, la Prima Chiesa di Qualcosa, con uno di quei cartelli dove il pastore cambia il messaggio ogni settimana.
Così vengo su verso la cima della collina e là, nel mezzo della strada c'è questo vecchio bislacco (magro, debole, piegato e con la schiena verso di me) che sta piazzando i coni spartitraffico per chiudere una corsia cosicché tutti i fondamentalisti possono uscire dal parcheggio della chiesa e andarsene a casa al pranzo domenicale senza dover aspettare che passiamo noi atei.
Scalo la marcia e faccio rombare il motore perchè questi coni mi fanno pensare alla separazione tra stato e chiesa. La strada è proprietà dello stato, giusto? E io sono un veterano, un tipo che metterebbe in gioco la propria vita per difendere la Costituzione, Giusto?
4500 giri.
Ora devi capire che una CJ-5 come la mia è un'autentica Jeep, non una di quelle Wrangler che la Chrysler attualmente fa passare per delle Jeep. Le vecchie CJ-5 sono più pesanti, più potenti e la mia ha un tettino per ripararmi la testa dal sole perchè non c'è niente di peggio di una brutta scottatura su una testa calva. Il tettino è tutto quello che mi serve perchè quaggiù fa caldo quasi tutto l'anno e non c'è bisogno di sportelli o cose del genere, soprattutto quando ne guidi una come la mia che è dell'82, coi sedili scassati e con a terra più fango che tappetini e con un groviglio di fili dov'era di solito l'autoradio. La radio me l'hanno rubata quella volta che sono stato ad Atlanta. Qua attorno non c'è molta criminalità, a meno che non conti gli scontri che sono scoppiati quando una manciata di gay e di lesbiche hanno cercato di marciare nella parata del 4 luglio dopo la guerra del golfo e i patrioti locali che stavano tra la folla non si si sono gettati a capofitto, tirando qualche pugno per rubargli la bandiera.
Comunque, mentre mi avvicino alla chiesa e al vecchio bislacco vedo che il cartellone di questa settimana dice: Leggi la Bibbia: Previeni la Decadenza della Verità, e questo mi fa arrabbiare ancora di più perchè la rivelazione non è la strada verso la verità e nessuno lo ha detto meglio dell'uomo che è appena morto.
Spero di riuscire a rendere le cose più chiare. Non mi piacciono i fondamentalisti. La stronzaggine fondamentalista che qua attorno passa per cristianesimo (la fede è il solo modo per arrivare al paradiso, questo genere di cose) è quello che non mi piace. Le buone azioni non contano nella zona della Bible Belt. Conta solo la fede e questo non mi piace perchè la fede è la nemica della ragione.
Ho scalato un'altra marcia. La lancetta del tachimetro è schizzatato verso la linea rossa.
5500 giri.
La fede significa che devi credere a della roba a cui nessuna persona normale crederebbe mai. Credere che due più due fa quattro non è fede perchè due più due fa quattro. Fede è credere che due più due fa cinque, che è impossibile da credere a meno che non metti il cervello in un contenitore di azoto liquido e lo lasci al deposito lungo la statale. Naturalmente è per questo che la fede è una cosa grossa. Se le cose religiose si basassero sulla ragione, non ci sarebbe spazio per la fede e un sacco di persone dovrebbero trovarsi un lavoro vero.
Il vecchio bislacco ha messo giù l'ultimo cono e si rialza. Premo l'acceleratore.
6200 giri.
La ragione per cui non mi piacciono i fondamentalisti è che quand'ero bambino e io e mamma non avevamo niente da mangiare a casa, tutta la fede in tutte le chiese della città non ci avrebbe potuto aiutare, ma un po' di carità, diciamo qualche opera buona a forma di qualche scatoletta, di sicuro sarebbe stata una buona cosa. E' quello che intendo per fede e opere buone , e l'ho imparato da mia madre mentre guardava la dispensa vuota. Questo era prima che ottenesse quell'impiego da contabile alla concessionaria Chevy. E' stata là più di vent'anni... non significa niente?
Ma torniamo a domenica mattina. La vedi la scena? Il vecchio bislacco ha chiuso una corsia coi suoi coni spartitraffico. Io vado a sessanta, settanta e di certo arrivo alla lineetta rossa. Poi premo il clacson, sterzo un po' e prendo tutti i coni, ker-chunk, thwack, ker-chunk, thwark, fino all'ultimo e per poco non prendo anche il vecchio bislacco. Sento i suoi urli sopra al rombo del motore. Nice Doppler si scansa mentre gli passo proprio vicino. Una soddisfazione tremenda.
E quando guardo dietro nello specchietto s'è messo sul marciapiede e si stringe il petto con una mano e agita il pugno contro di me. So che non può prendermi il numero di targa perchè io faccio un po' di fuoristrada tra le montagne e nel fango e non lavo mai, proprio mai, la mia jeep.
Un tizio dai capelli bianchi esce di corsa dal parcheggio della chiesa ad aiutalo. Lo vedo solo di sfuggita ma comunque riconosco lo stesso mister Capelli Bianchi perchè ho fatto un seminario con lui, Cultura Umanistica per Scienziati, obbligatorio per noi matricole. Mister Capelli Bianchi era il professor William Allan, decano di Arti e Scienze alla South Tennessee State che è dove vado a scuola io.
Non mi ha sorpreso il vederlo. Allan è un diacono e qualcosa di simile in quella chiesa.
A scuola è un rigido tiranno, umilia gli studenti e così via. E' così meschino che qualcono ha diffuso la voce che sia gay. Probabilmente è stato qualche studente che aveva bocciato, ma potrebbe essere stato anche qualcuno alla facoltà perchè Allan ha nemici anche là, se non altro perchè presiede il comitato editoriale della scuola. O forse era stato solo qualche tipo con cui era stato a letto. (Ghigno.)
Mi spiace per il ghigno. Io di solito scrivo e-mail, non opere letterarie. Il che mi ricorda che prima di iniziare con le cose importanti dovrei dire qualcosa di me, nel caso ti venisse l'idea che io sia in qualche modo matto da legare. Mi chiamo Carl Edwards e ho venticinque anni un diplomato dalla Davy Crockett High School e dall'esercito americano. Non chiedermi dell'esercito... solo così ho trovato i soldi per andare a scuola, il che ho fatto, e ora mi specializzo in scienze informatiche qui alla STSU.
Fammi dire qualcos'altro del mio lato buono, per farti capire che non sono il tipo la cui idea di divertimento sia di andare a schiaccire i coni spartitraffico la domenica mattina. Hai sentito parlare del progetto SETI? La ricerca di intelligenze extraterrestri (è l'acronimo di Serch for Extra Terrestrial Intelligence) radio telescopi che scannano il cielo in cerca di segnali da civiltà aliene? Alcuni anni fa fu iniziato da Frank Drake, usando il grosso radio telescopio a Green Bank, nel West Virginia, e ora ci hanno provato moltissime persone. Nessuno ha trovato un segnale, ancora... nient'altro che rumore dal cielo.
Un problema è che c'è un sacco di cielo. Un altro è che nessuno sa quale frequenza potrebbero scegliere gli alieni per trasmettere. Così c'è un sacco di cielo e una grossa banda da coprire, ma il problema più grosso è che non ci sono i fondi.
SETI è caro. Una ricerca a regola d'arte costerebbe all'incirca come un elicottero d'attacco. In altre parole, non è che sia così tanto caro. Il problema è che la maggior parte delle persone, soprattutto quelle persone che si trovano nei posti di controllo, non vogliono sentir parlare di intelligenze non umane. Potrebbero essere più intelligenti di loro è questa sarebbe una minaccia e poi c'è un gruppetto di fondamentalisti al Congresso che dice che non c'è motivo a provare perchè la Bibbia non cita la vita in nessun altro posto che sulla Terra e la Bibbia non può sbagliare. Almeno è quello che il Professore Decano William Allan ci ha detto nel suo seminario proprio dopo il grosso dibattito sul creazionismo e sull'evoluzionismo.
Comunque, il punto è che c'è un sacco di dati da analizzare, miliardi e miliardi, tanto per dire, (solo che Carl Sagan non lo ha mai detto fino a che Saturday Night Live non si è presa gioco di lui per averlo detto) e non ci sono i soldi per fare il lavoro.
Qui ci entro io. Io sono parte di questo progetto su Internet dove scarichi del software gratuito che gira sul tuo computer come un salvaschermo e analizza i dati del SETI mentre il tuo computer non sta facendo nient'altro. Quando hai finito con la tua fetta di dati spedisci i risultati e scarichi qualche altro megabyte di segnali dai cieli e vai avanti per una settimana o due. Con migliaia di persone che lo fanno per tutto il pianeta hai gratis la potenza di un supercomputer. Ingegnoso, vero? Comunque io sto facendo girare questo software e ti dico che con questo puoi vedere che non sono una specie di spostato. Sono un essere veramente sociale che fa la propria parte per la comunità, proprio come tutti gli altri.
Certo, di sicuro non sarò quello che troverà il primo segnale sepolto dal sibilo del rumore di fondo galattico. Ma io lo so, lo so di certo, che prima o poi qualcuno ci riuscirà.
Come faccio a saperlo? Be', non perchè qualche piccolo ometto grigio è atterrato con un disco volante davanti casa di mia madre ed è entrato in camera mia e ha fatto esperimenti sessuali su di me mentre ero addormentato. E' quello che ho trovato nell'hard disk. Quello che c'era in quel drive cambia tutto in maniera assoluta.
Per esempio, mette a posto chiesa e stato una volta per tutte, ma non come pensi. Io so, so in modo assoluto che non c'è separazione tra chiesa e stato.
Se qualche fondamentalista avesse letto fino a questo punto (il che lo dubito): Non vi eccitate e non dite, "Io l'avevo detto!", vi avverto, non c'è assolutamente niente che vi piacerà in quello che sto per dire. Non solo il mio materiale rimuoverà le vostre stramberie dal centro dell'universo una volta per tutte, ma è così elegante, così splendido, così completo che non ci sarà assolutamente alcun dubbio che io abbia ragione.
Ecco un'altra cosa su di me, una specie di nota personale tanto per mostrare che sono una persona reale. Mi piace arrotolare un tovagliolo di carta o qualche altro tessuto ruvido ad un agolo, facendolo a forma di piccolo cono, e metterlo poi nell'orecchio per togliere il cerume. Mi piace come il tessuto gratta i peli dentro il canale dell'orecchio. Dovresti provare, da un senso di piacere finchè non spingi la carta troppo dentro e vai a toccare il timpano.
Ora sai tutto di me e puoi dire che non è una storia inventata da qualche scrittore, perchè a nessuno scrittore verrebbe in mente di citare il cerume in un racconto sulla fisica.
Immagino che pensi che ci sia cascato, ma quell'ultima frase era solo una battuta. Come ho detto, questo non è un racconto. Ma parla di fisica. Così torniamo a domenica.
Il posto di riciclaggio dei computer si trova nel centro moribondo della città, tra un monte di pietà e la fabbrica di scaldabagni. Di là della strada c'è un bar con le cameriere in topless, ma a me non piace quel genere di cose. L'edificio è una vecchia rivendita di automobili, soffitto alto e mille metri quadrati di spazio con vetrate lungo tutta una parete che guardano sul parcheggio dove i tizi che fanno gli scaldabagni parcheggiano i loro furgoncini.
E' un'associazopne caritatevole fondata da Rose, la moglie del supervisore del network-d'area-locale alla STSU. E' minuta, con capelli topeschi è una brutta permanente e labbra che mi ricordano quelle di uno scimpanzè... non è che glielo dica sulla faccia. Lei e il marito Thaddeus sono membri dell'ACLU, di Amnesty International, del Sierra Club e così via, non che se ne vantino molto. Ho incontrato Thad a scuola e lui m'ha presentato a Rose. Come Tad, anche Rose è un'atea e così per Rose le buone azioni sono tutto. Thad è un montanaro, rispettoso è tagliente, con un agrossa barba e l'abilità di riconoscere la verità dalla finzione che gli deriva dall'aver passato l'infanzia sulle alture, lontano dalla civiltà e sapendo in ogni momento che se la civiltà non gli andasse bene, può sempre tornare alla piccola fattoria sulle montagne ogni qualvolta lo desideri.
Al centro ci vado una o due sere a settimana e di domenica mattina sul tardi. La gente ci porta i computer vecchi e noi gli diamo una ricevuta così possono portare in deduzione sulle tasse un milione e mezzo, una cifra che nessuno sano di mente pagherebbe mai per la loro mondezza. Noi testiamo ogni componente, scheda madre, i chip di memoria, schede video, drive controller e i vari drive, schede audio se ci sono, tastiera e monitor se sono arrivati assieme alla macchina. Tiriamo via quello che è rotto, cannibalizziamo altre macchine e ci mettiamo quello che occorre per assemblare un computer che funzioni. L'ho imparato a fare nell'esercito.
Va bene, così non hai altro che un 486 a 33Mhz con 8 MB di RAM e non un Pentium 200 con 128 MB, ma per un ragazzino che vive tra le urla oltre County Line Road, o giù verso i laterizi, un 486-33 appare piuttosto attraente quando l'alternativa è niente. Alcuni ne diamo via anche a delle organizzazioni, non per profitto. Tutto quello che ci fanno è word processing o forse ci fanno girare Quicken, quello che abbiamo noi va bene e il prezzo è imbattibile.
L'altra settimana ho dato una vecchia stampante laser proprio buona al canile. Qui in campagna non si usa nécastrazione né sterilizzazione, pensano sia crudele o contro il volere di Dio o qualcosa del genere, così il canile abbatte ottomila randagi all'anno iniettando la morte blu nelle loro vene. Il canile è fuori su Reservoir Road, sulla strada che va verso la discarica e là hanno bisogno di tutto l'aiuto possibile. Mi madre fa la volontaria al canile, per questo so tutta questa roba. A volte l'aiuto a portare a spasso i cani. Gli piace un mondo. Sono animali socievolissimi.
Ora che ci penso, lo sono anch'io. Le cose col SETI e il riciclaggio dei computer e il canile, faccio proprio molto per la nostra società.
Comunque, quella domenica mattina, sentendomi un po' meglio dopo lo schiacciamento dei coni, arrivo al centro e Rose mi dice, "Ciao, Carl. La STSU ha mandato una macchina verso la fine della settimana. Dagli un'occhaita. Dicono che sia un Pentium."
Come ho detto a noi arrivano vecchie macchine, anche dei 286.
"E perchè danno via un Pentium?" Ho detto io. "E in particolare lo Stato?." Non ci arriva quasi mai niente dallo stato. Hanno leggi ferree sul modo di sbarazzarsi delle proprietà statali inutilizzate.
"Amore mio, non lo so." Rispose Rose. "Ma mi farebbe proprio piacere se tu me lo controllassi."
Iniziai sull'istante perchè avevo le mie ragioni per voler esaminare molto, ma molto attentamente questo Pentium proprio sorprendente. Monitor e tastiera non c'erano, solo l'unità centrale che non aveva un graffio. Tirai via il coperchio è sì, c'era proprio un Pentium sulla scheda madre. Dopo aver attaccato l'alimentazione, collegata una tastiera e il miglior monitor che avevamo al centro in quel momento, accesi la macchina.
L'esser riuscito ad accendere il computer mi disse che l'alimentatore, la scheda video, la scheda madre e la memoria erano tutti intatti. Poi la macchina si sedette, senza far niente, non apparve nemmeno il prompt c:>. Qualcuno aveva cancellato tutto dall'hard disk. Non è che questo sia inusuale nelle macchine che ci arrivano. Di fatto dovresti fare così, e anche di più, se non vuoi lasciare il tuo schedario per strada in modo che tutti ci vadano a ficcanasare.
Il fatto è che i computer cancellano il File Allocation Table, o FAT, di un drive, così non trovi nessun file di quelli cancellati, ma tutti quei file sono ancora sul disco fino a quando non ci scrivi sopra qualcosa. E' come strappare l'indice di un libro e pensare di aver distrutto tutto il libro. Ci sono molte utility che ricreano il FAT (in realtà c'è una seconda copia del FAT, così di solito è proprio facile) e poi li puoi recuperare tutti.
Lanciai il DOS da un floppy e ispezionai l'hard disk per vedere cosa c'era. Niente. Poi inserii un altro disco e lanciai l'Undelete. Di sicuro c'erano migliaia di file cancellati sull'hard disk che aspettavano di essere recuperati.
"Va tutto bene?," chiese Rose.
"Non sono molto sicuro sull'hard disk," dissi temporeggiando. "Dammi qualche altro minuto." Doveva uscire per andare a Radio Shack per prendere dei connettori o qualcos'altro e mentre era via estrassi l'hard disk e lo misi nella jeep. Montai il drive più grosso che potei trovare tra la riserva di drive che avevamo preso alle altre macchine rotte, installai Windows 95 e finii il resto dei test. La macchina era in perfette condizioni, pronta per essere spedita a qualche fortunato. Lasciai una nota a Rose per dire che ora la macchina era a posto e che portavo il drive a casa per fare altri test, e me ne andai a casa. Avevo bisogno di più tempo e un po' tranquillità per quello che avevo in mente.
A casa la mia stanza è proprio in ordine, proprio come nell'esercito. C'è un letto a una piazza e una grossa scrivania col computer, un Pentium veramente veloce con un immenso hard disk e un sacco di memoria. Tutto il resto lo tengo nei cassetti, nello schedario o sulle mensole. I vestiti sono nello stanzino alla fine del corridoio, vicino la camera di mamma.
La scatola del computer è sempre aperta, ci sono troppe viti da girare quando sai che l'aprirai di nuovo nel giro di un'ora o due per collegarci qualcos'altro. In cinque minuti avevo collegato il nuovo drive. Copiai il contenuto del disco della STSU sul mio gigante. Nel mio computer c'era l'anima, o almeno la mente, dell'altro computer.
Riformattai il drive della STSU per distruggere realmente tutto, e lo riportai il giorno dopo al centro dicendo a Rose che funzionava perfettamente.
Ho rubato qualcosa? Se sì, che cosa? Preoccupatene, se vuoi, ma mentre ti stai a preoccupare ti informo su alcune cose che sono accadute un anno fa.
L'autunno scorso il Dipartimento di Filosofia ha sponsorizzato un grosso dibattito pubblico sull'Evoluzione. Uno dei giovani della facoltà desiderava masticare e risputarsi uno scienziato creazionista. Oltre un migliaio di persone si presentarono. Fu allestito un palco ad un lato della palestra. C'erano tavole e bottiglie d'acqua per gli oratori, quella specie di cose. Il resto del pavimento della palestra era coperto di sedie e c'erano microfoni nei due corridoi per il pubblico.
Trovai un posto accanto al corridoio, proprio vicino ad uno dei due microfoni. La gente riempiva anche le tribune scoperte e tutto era proprio luminoso sotto le luci ad arco che usano per la pallacanestro. A dire la verità, tutta la cosa è stata un po' come una partita di pallacanestro perchè il pubblico arrivò a fare il tifo per una parte o l'altra. Dubito che tutto quell'argomentare abbia cambiano l'opinione di qualcuno, ma la gente è così. Il dibattito è stato la solita roba. L'argomento principale dei creazionisti, sommato con degli errori scientifici, era che l'evoluzione non è stata provata, è solo una teoria. Il filosofo si muoveva lentamente e metodicamente, distruggendo gli argomenti del creazionista, ma la cosa nel suo insieme era un po' tediosa.
C'è sempre più gente del nord che si sposta in questa città che con i collegamenti ad alta tecnologia dall'aereoporto e i grossi centri commerciali hanno ammazzato il centro della città, così alla fine la gente era spaccata a metà. Abbiamo sentito tutto sulla datazione col radiocarbonio, sui reperti fossili e sulla infallibilità della Bibbia, ma non era proprio un dibattito, solo due persone che parlavano lingue diverse: ragione e fede.
Verso la fine della serata un uomo si avvicinò ai microfoni del pubblico. Aveva appena una trentina d'anni, biondo e con baffi precisi. Aveva l'aspetto leggermente esagerato di una stella cinematografica, ma tutto un po' sgraziato, così mentre era inutile per Hollywood aveva un particolare fascino che andava bene per il mondo reale.
"Io sono uno scienziato," disse l'uomo. "Nella scienza, tutta la conoscenza è provvisoria. Tutto è teoria fino a quando non arriva un'idea migliore. Allora si usa l'idea migliore. Per questo siamo scettici per definizione e siamo d'accordo coi creazionisti quando dicono che la teoria dell'evoluzione sarà superata quando verrà fuori qualcuno con qualcosa di meglio. Ma ho una domanda per quelli che credono nella creazione. Se venisse fuori qualcosa di meglio, sareste d'accordo sul fatto che il creazionismo è sbagliato? In altre parole, vorreste, almeno in teorie, cambiare le vostre opinioni?"
Naturalmente questo metteva la parola fine alla mascherata scientifica. Li teneva in pugno e il pubblico lo sapeva. I fondamentalisti rimasero completamente zitti mentre ridevamo e applaudivamo. Qualcun altro del pubblico aveva qualcosa da dire da una parte e dall'altra, ma in pratica la serata era finita dopo che quest'uomo aveva posto la sua domanda retorica. Chiesi al pari corso che mi sedeva accanto chi fosse. "Tom Thomas, del dipartimento di fisica. Non è forte?" Lo era e decisi all'istante di iscrivermi ad uno dei suoi corsi dopo Natale.
Nell'uscire passai accanto al Decano Allan che parlava col revisore dei conti, Stott, un uomo esile, un fondamentalista, che faceva gran parte del lavoro sporco per Allan nel campus. E' così che Allan esercita gran parte del suo potere, attraverso il processo dei finanziamenti. Allan stava dicendo, "Prima che mi metta a credere nell'evoluzione, dovrà scendere giù dal cielo Nostro Signore Gesù Cristo a dirmi che la Bibbia si sbaglia."
Stott assentiva in accordo. Allan conosceva gran parte degli Amministratori statali che assegnavano le sovvenzioni alle scuole statali e Stott sapeva che Allan conosceva gli Amministratori ed è per questo che Stott... be', sia io che te sappiamo com'è che vanno queste cose.
Per quanto riguarda poi Gesù che dice ad Allan che la Bibbia si sbaglia, be', potrebbe succedere, pensai tra me e me, e sperai che sarei stato là per vedere la faccia di Allan quando sarebbe successo. Naturalmente non dissi niente, mi limitai a sorridere in modo sardonico nel buio mentre andavo verso la jeep. Se stessi testimoniando in aula e mi venisse chiesto di descrivere lo spirito da Allan quella notte, direi che era molto, ma molto arrabbiato. Perchè? Perchè si era permesso che la disfatta della notte per i creazionisti accadesse sul suo terreno.
Inoltre, lui era un uomo arrabbiato. Qualsiasi persona che sia decano di una chiesa che sponsorizza una casa degli orrori per Halloween e che mostra ai bambini una bara con un corpo dentro che si suppone sia un gay morto di AIDS , be', non è che sia una persona piena di carità. Qualcuno mi ha riferito che Allan abbia detto che la cristianità non si basa sulla tolleranza, si basa sul peccato, e che la Bibbia ha stabilito che l'omosessualità è perversa, sbagliata.
Lo sapevate che la prima casa degli orrori di Halloween è stata a Roswell, nel New Mexico? Proprio dove si suppone si sia schiantato quell'UFO nel 1947. La cosa ha qualche significato? Io penso di no, ma sono sempre alla ricerca di coincidenze.
Non importa. Mi segnai al corso più popolare di Tom Thomas: Panorama della Fisica del Ventesimo Secolo per Non-Fisici. Veniva tenuto in una stanza sterile con alle pareti uno zoccolo grigio cenere e di fronte una lavagna da muro a muro. Tom passeggiava avanti e indietro, facendo girare in mano un pezzo di gesso. Portava pantaloni stretti color cacki e magliette da ciclista grigie e muoveva il proprio corpo ben formato in un modo che suggeriva che era allenato e muscoloso.
"C'è la fisica," disse, "e poi c'è il resto della scienza."
La fisica riguardava completamente materia ed energia, spazio e tempo, la roba da cui è fatto l'universo. Chimica, biologia e così via erano tutte derivate dai principi della fisica. Capisci la fisica e riesci a computare il resto della scienza, almeno in teoria, e se sei convinto che il pensiero non sia niente di più della manifestazione di certi assetti complessi di materia come il cervello umano, allora potresti spiegare tutto, se solo conosci la tua fisica. Naturalmente ci potrebbero volere miliardi di anni per derivare, diciamo, l'esperienza soggettiva totale di un concerto dei Rolling Stones dal primo dei principi della meccanica quantistica e della relatività generale, ma la classe afferrò l'idea.
Il problema, come Tom spiegò in quella prima lezione, stava nel fatto che la fisica naturalmente era incompleta, che è un modo simpatico per dire che la conoscenza attuale non è proprio esatta. Le due grandi teorie del ventesimo secolo, la meccanica quantistica e la relatività generale, erano contraddittorie e, soprattutto nel caso della meccanica quantistica, incomprensibili. La meccanica quantistica funziona, ma cosa vuol dire? L'energia è un'onda che si diffonde per riempire tutto l'universo... o è una particella confinata ad una minuscola regionde dello spazio. Quello che è delle due cose dipende dall'esperimento che scegli di fare. Un elettrone potrebbe o meno stare in un particolare luogo. Non è da nessuna parte fino a che non fai un esperimento e lo scopri. E quando lo scopri, potresti istantaneamente influenzare un altro elettrone all'altra parte della galassia.
La teoria più testata nella storia della scienza, corretta fino a dieci posti decimali, riduce il mondo ad una serie di eventi casuali che richiedono un osservatore cosciente per sapere cosa sia realmente successo e sembra essere collegata istantaneamente ad altri eventi da qualche altra parte.
Tom terminò la lezione con una citazione di un fisico, Wigner: "Non è possibile formulare le leggi della meccanica quantistica senza far riferimento alla coscienza... lo studio autentico del mondo esterno porta alla conclusione che il livello della coscienza sia la realtà definitiva." A quel tempo non feci caso all'interesse bruciante di Tom per quest'ultima frase.
In seguito, Tom parlò dell'altro grande enigma della fisica del ventesimo secolo, l'apparizione dell'ordine nell'universo. Il caos da vita a sistemi semplici e i sistemi semplici producono sistemi più complessi. "Mentre ve ne andate al vostro bar in una notte stellata, guardate su nel cielo e meravigliatevi. State guardando indietro nel tempo, a quando l'universo non era altro che nuvole e gas bollente, e quando arrivate al bar, entrate e guardatevi attorno." Rise. "Potreste pensare di esservi spostati dall'ordine al caos, ma avete appena osservato come l'universo si sia evoluto da movimenti casuali di atomi nelle antiche nuvole di gas in una vita magnifica e intricata. E' passato dal caos cieco alla bellezza della complessità." Insegnava fisica come fosse un poeta, che poi lo era veramente. Era un poeta della scienza, e lo amavo per questo.
Da Trino. E' il posto dove ho conosciuto veramente Tom Thomas. In un bar. Non sto parlando del bar in topless davanti al centro di riciclaggio, parlo del nostro bar. I tradizionali ignorano Da Trino. Da Trino è dove la comunità gay ha dibattuto sul cosa fare riguardo all'AIDS all'inizio degli anni '80, dove hanno progettato la Grande Intrusione nella Parata del 4 Luglio, dove sono andati a bere dopo la grande lotta per la bandiera. Da Trino è l'unico posto in città dove possiamo essere noi stessi. Non è che sia un bar con gente vestita di pelle come quei bar che ci sono ad Atlanta; è un bar come tutti tranne che la gente che lo frequenta o è gay o è lesbica.
Comunque è dove io ho conosciuto veramente Tom, e ora è morto, per via di un pirata della strada di mattina presto mentre sorpassava su una strada di campagna. Un evento casuale, atomi che cozzano in una nuvola di gas primordiale.
Quel semestre non avevo lezioni il lunedì pomeriggio, così passai il pomeriggio nella mia stanza ad esaminare il contenuto dell'hard disk. C'erano venti mila file sul drive, un sacco di roba ma per la maggior parte si trattava di file di scrittura di routine, calcoli e grafici, lettere, relazioni, quiz e test, il tipo di roba che ogni professore ha sul proprio drive, archivi di articoli dalle versioni online si Physical Reviews, e molte cartelle zeppe di utility shareware che dichiarano di rendere più facile il lavoro ma che nella maggior parte dei casi non sono per niente necessarie. E c'erano due cartelle che risultarono molto importanti. Una si chiamava PGP e l'altra CQ.
Per primo PGP. Sapevo, naturalmente, cosa c'era. Pretty Good Privacy è un programma di crittografia scritto da un tizio di nome Phil Zimmerman che aveva sistemato le cose in modo che si potesse ottenere gratis su Internet e la polizia federale aveva minacciato di denunciarlo per esportazione di armamenti. Così riuscite a farvi un'idea: è un pezzo di software che è dinamite. Basterebbe questo per capire quanto funzioni bene questo programma, ma se siete un appassionato come me vorreste allora sapere come funziona esattamente.
L'idea di base è semplice. Prendete un numero primo molto grosso, moltiplicatelo per un altro numero primo molto grosso e otterrete un numero molto ma molto grosso cha ha solo due fattori. Potete usare questi tre numeri per formare due chiavi collegate per creare messaggi criptati. Rendete una chiave pubblica e dite a tutti di usarla nel caso vi spedissero una e-mail, e tenete l'altra chiave in modo molto ma molto segreto perchè è l'unico mezzo per decriptare messaggi criptati con la chiave pubblica. L'importante sta qui: non si possono decriptare messaggi con la chiave pubblica, solo con quella privata. Se vi fate la chiave abbastanza grossa non c'è potenza di calcolo sul pianeta che possa scoprire il codice perchè l'unico modo di scoprire i fattori di un numero molto ma molto grosso, parlo di uno con migliaia di cifre, è di fare miliardi e miliardi di divisioni, il che richiederebbe anni, decadi o anche secoli. Così PGP non si può superare; è facilissimo capire come fare, ma per farlo occorrerebbe un tempo impossibilmente lungo.
Ora immaginate che finisca nelle mani di qualche terrorista. Ecco perchè PGP era visto come un armamento dal governo. Naturalmente la matematica era a disposizione di tutti. Chiunque, in un luogo qualsiasi, avrebbe potuto rabberciare un qualche tipo di codice e fare quello che aveva fatto Phil Zimmerman. Una volta che buttì là un'idea, l'idea è là. Ma molto dopo dell'idea che le idee che butti là hanno una vita propria. Ora torniamo a Tom.
Durante le lezioni Tom aveva menzionato l'importanza della coscienza nella fisica, ma fu Da Trino che mi spiegò il perchè, usando le parole di Wigner, "Il livello della coscienza sia la realtà definitiva".
Come solito iniziò con una storia.
"Una volta, appena diplomato a New York," disse, "fui invitato ad una festa di battesimo in una famiglia italiana. Era una domenica umida di novembre e la festa era proprio grossa in una grande casa di Long Island. Oltre al bambino, che giocava un ruolo proprio ridotto nella festa, c'era un pianista, uno studente di Juliard, che suonava il piano in una stanza in fondo alla casa con tante finestre che davano sul giardino. Suonò per tutta la festa, senza stancarsi mai. Dopo circa un'ora, e molti bicchiedi di vino, gli uomini della famiglia si raccolsero attorno al piano e iniziarono a cantare. Cantavano per celebrare il bambino e la loro famiglia e come affermazione del fatto che fossero vivi. Cantavano da soli e cantavano in coro, cantavano canzoni popolari italiane e arie d'opera in italiano e in spagnolo che parlavano di belle ragazze e d'amore e di desideri struggenti e di tristezza e di gioia. Era una celebrazione del loro passato e un riconoscimento dell'incertezza e della promessa del futuro. Io ero seduto accanto ad uno dei finestroni e la voce degli uomini riempiva lo spazio senza fratture attorno a me e dentro di me e io pensai alla meccanica quantistica."
Devo essermi messo a ridere perchè disse: "Non è poi così ridicolo come possa sembrare. In momenti come quello, che sono i momenti più belli della vita, c'è un senso straripante di appartenenza, di unicità, di interezza e questi sono spiragli della realtà definitiva fondamentale. Ci sono dei cenni stuzzicanti di questa unità nella meccanica quantistica. Per esempio il Teorema di Bell descrive una specie fondamentalmente nuova di solidarismo, tutt'altro che diminuita dalla separazione spaziale o temporale, un mescolamento di cose distanti, un mescolamento che si ottiene istantaneamente attraverso la galassia con la stessa forza che si raggiunge attraverso un giardino intriso di pioggia o attraverso una stanza. La matematica è tale che, anche se rimpiazziamo la meccanica quantistica con una comprensione più profonda della realtà, la realtà non-locale e supraliminale di Bell sopravviverà perchè rappresenta quello che realmente sono le cose." Fu quella la prima volta che realizzai che Tom stava lavorando a qualcosa che sostituisse la meccanica quantistica, la teoria che era quasi giusta.
"Nella meccanica quantistica non esiste realà fino a che la realtà non viene misurata da qualcuno. L'idea che là non ci sia niente fino a che una scimmia intelligente da un piccolo pianeta sul bordo di una dei tre mila miliardi di galassie non faccia una misurazione è un'idea pazzesca. Qualcun altro o qualcos'altro guarda, osserva fa misurazioni in continuazione. E' per questo, in primo luogo, il perchè ci sia una realtà."
Di colpo cambiò fuoco. "A San Fancisco i mezzi col cavo vengono tirati su e giù dalle colline con dei cavi che corrono lungo una scanalatura sotto la strada. Il macchinario per guidare tutti i cavi si trova in un'unica costruzione chiamata Cable Car Barn. Ci si può andare a guardare alle macchine dal balcone turistico. Vedi motori e grosse pulegge, cavi che scorrono nell'aria, il posto odora di olio e d'ozono, e il borbottio enorme del meccanismo ti dice che tutto funziona perfettamente, che chilometri più in là i mezzi stanno arrampicandosi lungo California Street o stanno sferragliando giù per Girardelli Square.
"Ma l'universo non è come il Cable Car Barn. John Wheeler, che era un fisico con un'immaginazione rimarchevole, disse che non esiste niente sul tipo del meccanismo centrale scintillante dell'universo da guardare da dietro un vetro. 'Nessun meccanismo, ma la magia, potrebbe essere il tesoro che ci sta aspettando.' Be', Carl, intendo trovare quel meccanismo centrale magico."
Fu allora che mi disse che aveva già scritto un articolo, un saggio speculativo, sul ruolo della coscienza nella scienza. L'articolo fu l'inizio del conflitto con il Decano Allan, presidente del Comitato di Pubblicazione dell'università.
L'idea base di Tom era semplice. La meccanica quantistica non ha significato senza un osservatore cosciente; nella relatività generale ogni osservatore cosciente interpreta il tempo e lo spazio in modo differente. L'universo si sta muovendo dal caos alla complessità, dalla materia al pensiero, e il pensiero è una parte essenziale delle due grosse teorie della fisica. Questo era il suo primo punto.
Poi sottolineò come la verità e la bellezza sembrino avere una vita propria nel mondo della scienza e dell'arte. Sia la verità che la bellezza sono intrinseche ed essenziali per l'esperienza umana, ma la scienza non ha niente di formale da dire sulla bellezza e l'arte non ha nulla di formale da dire sulla verità, anche se la scienza è bella e l'arte migliore è veritiera.
Infine, disse, gli scienziati (biologhi, fisici, filosofi) stavano tutti costeggiando il bordo stesso della questione della coscienza. Desideravano trattare col suo ruolo centrale ma non potevano indirizzarsi ad essa perchè non avevano ipotesi chiare da testare, nessuno schema di ricerca da seguire. Tom desiderava poporre un'ipotesi che voleva collegare fisica e biologia e filosofia e ogni altra cosa. Qui è il suo ragionamento:
L'universo è fatto di quanti di materia/energia e spazio/tempo. E' tutto quello che c'è. Pezzetti minuti di roba inanimata. E una coppia di campi di forza, la gravità ed un altro campo che potrebbe essere una combinazione di elettromagnetismo e qualche altra forza che funziona nei nuclei. "E noi siamo qui, macchinari molecolari spiaccicati fatti di atomi che a loro volta sono loro stessi degli attorcigliamenti nel tessuto spazio-tempo; siamo assemblati e riforniti dall'energia solare, che è una pioggia di fotoni senza massa, e dal terreno su cui stiamo arriva un'onda di neutrini che sono passati attraverso la terra come se non esistesse. E da questo flusso di niente arriva la realizzazione che, diciamo, E=mc2, e questa conoscenza è magnifica. Da dove arriva questo pensiero? Ci deve essere dell'altro oltre a torrenti casuali di energia che fluttuano insensatamente attraverso lo spazio e il tempo.
"Le nostre teorie sono errate," disse Tom. "Incomplete perchè le nostre assunzioni sono incomplete. C'è dell'altro nel materiale di base dell'universo oltre a materia/energia e spazio/tempo e una coppia di forze. Ogni quanto di materiale ha dell'altro oltre a massa/energia e locazione/momentum, ha anche un quanto di coscienza." Quest'idea semplice, che Tom chiamava la sua Teoria della Coscienza Quantistica, poneva in nuova luce tutta una serie di problemi.
Subito, probabilmente stai pensando che non è altro che una massa di cavolate, ma porta pazienza con me. Vedrai che questa idea non è poi così bislacca come sembra.
Prima di tutto i quanti di coscienza,come i quanti di materia, di energia, di carica elettrica e di magnetismo, sono così piccoli che non si notano su base giornaliera. Sei completamente incosciente della singola carica su un elettrone, ma quando sei colpito dal fulmine, la carica su qualche migliaio di miliardi di elettroni attira la tua attenzione.
Allo stesso modo il quanto di coscienza associato ad ogni particella elementare è troppo piccolo per essere notato. Ma questi quanti si combinano in modi sottili e Tom propose alcune proprietà che caratterizzano la combinazione dei quanti di coscienza. Qui c'è la proposizione intera come l'aveva scarabocchiata sul retro di una busta da Trino:

C'è un quanto di coscienza associato con ogni particella quantistica nell'universo
L'esistenza dell'azione della coscienza quantistica tra due particelle elementari è indipendente dalla distanza tra le particelle
La forza dell'azione della coscienza quantistica in un sistema è proporzionale al numero di connessioni tra gli elementi quantistici di quel sistema (in realtà è proporzionale al fattoriale di questo numero il che, se si sta parlando dei neuroni in un cervello di mammifero, porta velocemente ad un numero proprio grosso) e inversamente proporzionale alla media geometrica della distanza tra le particelle
La somma della coscienza nell'universo aumenta col tempo

Il primo assiona pone le basi e in seguito Tom aveva mostrato come questa assunzione risolvesse il problema dell'osservatore nella meccanica quantistica. Semplificato, non c'è bisogno di un osservatore sperimentale perchè l'universo si osserva per tutto il tempo. Il secondo si indirizza alla natura non-locale della realtà richiesta dal Teorema di Bell. Il terzo spiega perchè una pietra grande come un pugno, che all'incirca ha lo stesso numero di atomi, diciamo, del cervello di un cane, appare come morta, mentre il cane è ovviamente vivo, intelligente e cosciente. Gli atomi nella pietra sono sistemati in una struttura cristallina regolare e ripetitiva, mentre gli atomi nel cervello di un cane sono sitemati in celle intricate chiamate neuroni che sono a loro volta sistemate in uno schema interconnesso estremamente complesso. La pietra è cosciente, ma non in modo visibile, e di sicuro molto meno di quanto non lo sia il cane.
Per la stessa ragione, la Terra e la sua biosfera, che di certo sono meccanismi intricati, sono coscienti, ma non coscienti in modo ovvio come un cane. La coscienza quantistica decade con la distanza (terzo assioma) e la Terra non è abbastanza connessa per un oggetto di una tale dimensione da mostrare coscienza al solo analizzatore che abbiamo al momento, che sarebbe il cervello umano.
Il quarto assioma, che segue la Seconda Legge della Termodinamica ma in modo meno scoraggiante, spiega perchè l'universo stia evolvendo dal movimento caotico dei gas bollenti dopo il Big Bang verso le galassie, le stelle, i pianeti e forme di vita sempre più complesse. La coscienza non si conserva, come la materia e l'energia. No, la coscienza aumenta nel tempo, come l'entropia. In altre parole, la coscienza quantistica è la forza vitale dell'universo.
Ora, se avete una qualche comprensione della mente della gente che è impegnata pesantemente nella religione organizzata, vedreste che queste idee sono molto minacciose.
Il primo assioma è un'affermazione di panteismo. Ogni cosa nell'universo è più di un pezzo morto di materia; ogni atomo, ogni particella quantistica ha un qualche piccolo elemento di pensiero. La separazione di San Tommaso d'Aquino tra corpo e anima, tra mondo e spirito, e la separazione parallela della scienza tra materia e pensiero, vengono eliminate tutte. Non c'è divisione tra Terra e Cielo. Non c'è separazione significativa tra chiesa e stato.
Il terzo assioma pone tutti gli oggetti su un continuum dell'essere. Alcuni sono più complessi, più intricati, più consci di altri, ma non sono generi di cose differenti, sono differenti solo nel grado. Siamo tutti parte dello stesso materiale senza cuciture. E tanti saluti ai pregiudizi basati sulla specie, sulla razza, sul genere, sull'orientamento sessuale, e tanti saluti allo sfruttamento degli animali e del mondo naturale non animale, e così via. Il posto speciale che reclama la giudeo-cristianità nei confronti degli umani viene eliminato con questo terzo assioma.
L'ultimo assioma porta uno scopo nell'universo e sussume moralità ed estetica nella fisica. Questo scopo e questa moralità non sono posti nell'universo dal Cielo o da qualche altra parte, lo scopo dell'universo è fissato nel materiale dell'universo. Tutto ciò che si deve sapere è là, proprio ora. Si deve soltanto prestare la massima attenzione all'universo e lavorare sodo per immaginare esattamente ciò che si deve fare.
Per esempio, uccidere è sbagliato perchè riduce la coscienza totale nell'universo, e uccidere un essere intelligente è più sbagliato dell'uccidere un cavolo che, probabilmente, è necessario nel grande schema delle cose; in pratica non c'è un bene assoluto, solo questa tensione tra scelte differenti. E' per questo che la vita non è facile.
La diversità è una buona cosa perchè promuove la complessità, che a sua volta aumenta la coscienza totale, ma una qualche organizzazione è necessaria perchè si facciano tutte le cose. Ecco perchè la natura ha organizzato la vita in specie piuttosto che in miliardi di creature senza relazioni. Allo stesso modo la moralità non è più motivo di dibattito. Almeno in principio, la moralità può essere derivata dai quattro assiomi della coscienza quantistica. (Non ci eccitiamo molto: all'incirca ha la stessa difficoltà del derivare l'esperienza totale di un concerto dei Rolling Stones dalla meccanica quantistica).
La coscienza quantistica collega la fisica alle scienze biologiche, alle culture umanistiche e a tutta l'attività umana. Tutto d'un tratto ci ritroviamo a vivere in un universo governato da un gruppo di regole che funzionano per ordinare e riordinare pensiero e materia in strutture mentali e fisiche sempre più complesse e intricate.
Ora, questo non è il tipo di cose che il Decano William Allan desiderava ascoltare e usò la sua posizione di Presidente del Comitato Editoriale per assicurarsi che le idee eretiche di Tom non vedessero mai la luce del giorno.
Forse dovrei spiegare perchè la STSU ha un Comitato Editoriale che può impedire ad una facoltà di pubblicare. L'STSU è una piccola scuola ed alcune facoltà sono, come dire, marginali. Alcune sono proprio buone, come quella di Tom, alcune sono abbastanza brillanti ma forse un po' pazze e altre sono proprio inutili. La scuola si era trovata in imbarazzo in molte occasioni da articoli che avevano causato il divertimento ed anche il ridicolo in circoli accademici regionali o nazionali, e dopo che ciò era successo tre o quattro volte, il presidente aveva deciso che la misura era colma, all'inferno la libertà accademica, ed aveva istituito il Comitato Editoriale con il Decano Allan alla presidenza ed aveva istruito il comitato di assicurarsi che niente uscisse dall'università a meno che non fosse di merito accademico in accordo con questo processo interno di controllo.
Allan era un uomo potente, con buoni agganci a Nashville e stretto amico del nostro Deputato di Neanderthal, un'amicizia che castrava efficacemente il presidente dell'università.
Dei bei bigliettoni affluivano alla scuola come risultato delle amicizie di Allan e Allan, lavorando per mezzo di Stott, controllava il flusso di quei dollari all'interno della scuola. I professori più giovani, quelli senza un incarico permanente, temevano Allan perchè poteva distruggere la loro carriera, e la maggior parte dei professori permanenti si tenenavno lontani dalla sua strada perchè, come aveva detto qualcuno, "Ma Allan lavora per l'università o è l'università che lavora per Allan?"
Per essere giusti, Allan aveva fatto un buon lavoro per la scuola, portando i soldi per gli edifici, nuovi programmi e quella merce di maggior valore per i politici: posti di lavoro. Comunque, immagina il quadro. Il Decano Allan amava il suo ruolo come Torquemada dell'inquisizione accademica dell'STSU e, come Torquemada, Allan era convinto che la sua opera fosse per un bene più grande, così suppongo che non fosse maligno, che fosse soltanto orribilmente nel torto.
Prima che si riunisse il comitato, Tom disse ad Allan che stava cercando di portare allo scoperto lo spirito nel mondo. "Pensavo gli sarebbe piaciuto, ma non rimase per niente impressionato."
Neppure il comitato fu impressionato quando Tom spiegò: "sto cercando di gettare un ponte tra la mente e lo spirito."
Venimmo poi a sapere che la discussione fu un pro forma dopo che Tom uscì dalla stanza. Dissero di no all'articolo sulla base superficialmente ragionevole che si trattava di speculazione pura ed era assolutamente privo di dati.
Tom fu bloccato a questo punto, ma era ancora ottimista. "Sto già lavorando alla parte matematica della teoria. Nel giro di qualche mese dovrei arrivare ad una formulazione rigorosa dei quattro principi e allora potrò propore alcune verifiche sperimentali. Con un po' di fortuna riuscirò a fare io stesso qualche prova sperimentale. Potrei riuscire a testare le idee di base con l'equipaggiamento che abbiamo qui.
Così, come Galileo, Tom fu accusato di eresia e gli fu detto di cessare e desistere e fu posto sotto l'equivalente accademico moderno degli arresti domiciliari.
Allan non era uno stupido. Sapeva che il testo di Tom era dinamite. Avevo sentito dire in giro che parlava della teoria di Tom come di "un'eresia degna dell'Anti-Cristo" e questo si legava al millennio in arrivo, probabilmente credeva realmente che Tom fosse nelle grinfie di forze soprannaturali. Così il compito di Allan come impiegato statale e come impiegato auto-assuntosi di Dio era di bloccare Tom.
Nonostante l'embargo del Comitato Editoriale, Tom ricevette qualche ritorno dalla comunità di fisica. I fisici erano stati tra i primi a collegarsi e mettevano in comune il proprio lavoro in linea a livello di "prestampe", tracce di scritti inviati a bullettin board coordinati dal Los Alamos National Laboratory e doppiati su molti altri siti accademici. Altri scienziati commentano le stesure provvisorie e aiutano gli autori a raffinare il loro lavoro. Se siete interessati, potete trovare delle stesure provvisorie in posti come http://npl.kyy.nitech.ac.jp/preserv.html.
Tom discusse l'idea della stesura con me. "Non è una vera pubblicazione," disse.
Ero d'accordo. "Una specie di discussione tra colleghi, per rifinire il lavoro. Il Comitato Editoriale non ha detto che non puoi discutere del tuo lavoro con qualche altro fisico."
"Giusto," così inviò una stesura provvisoria. La risposta fu preoccupante e molto simile al commento del Decano Allan. "Speculazione senza l'appoggio di un minimo di dati," fu uno dei commenti più gentili che Tom ricevette nell'e-mail.
"Ero troppo materiale per il Decano Allan e ora sono troppo spirituale per i fisici. Questo vuol dire che ho ragione," ci scherzò su. Sapeva che stava gettando un ponte tra cielo e terra, attraversando la linea che divide lo spirito dalla materia e che nessuno comprendeva veramente quello che stava cercando di fare.
Fu l'e-mail che spifferò ad Allan che Tom aveva inviato l'articolo in un angolo oscuro di Internet. Il Decano disse di aver trovato la bozza da solo sulla Rete, ma non gli credemmo. Pensai che avesse cercato nella rete il nome di Tom ma quando chiesi a Thad, "Il Decano ha letto le e-mail della facoltà?" Thad mi rispose: "Le e-mail nella rete dello stato appartengono allo stato. Chi possiede il sistema possiede la posta. Non c'è privacy. E' la legge. Il che non significa che la ACLU sia d'accordo." Thad è una persona proprio onesta e mi aveva risposto senza tradire la confidenza del suo capo. Thad mi piace.
Tom fu chiamato e gli venne consegnato un avvertimento scritto che qualsiasi violazione futura della politica universitaria sulle pubblicazioni avrebbe portato al licenziamento.
Così il suo lavoro fu rifiutato da entrambi i lati dello spettro, dalla destra religiosa e dalla comunità scientifica che si supponeva fosse obiettiva. "Sono certo che sto impaurendo le persone," fu il suo commento laconico dopo l'intrusione nel suo ufficio. "Chi è che ha detto che la scienza avanza di funerale in funerale?"
Questo non lo sapevo, ma chiunque fosse stato, aveva ragione. "Devi solo aspettare che muoiano tutti i vecchi incrostati con le cravatte unte." Ma Tom non avrebbe aspettato.
L'intrusione fu il motivo per cui Tom si mise ad usare il PGP, quello e la scopeta che il Decano leggeva la posta di Tom. Non fu rubato niente dall'ufficio, ma Tom scoprì che qualcuno gli aveva acceso il computer alle tre di mattina perchè aveva un programma shareware che girava in sottofondo e che registrava la sua attività con la macchina e nel registro c'erano trenta minuti di utilizzazione quando Tom sapeva, ed io sapevo, che non era al lavoro perchè eravamo a letto assieme nel suo appartamento. Così scaricò la versione shareware di PGP e criptò il suo lavoro sulla Coscienza Quantistica. La chiave pubblica fu immagazzinata su un server di Internet. La maggior parte della gente mette la chiave privata nel proprio computer perchè il PGP realmente serve a criptare messaggi su un network in modo che chi intercetta sul network un messaggio non possa poi leggerlo. Tom mi disse che non teneva la chiave privata sulla macchina perchè il suo problema non era l'intercettazione su un network, ma era l'accesso illecito al suo computer. Chiunque avesse acceso la macchina sarebbe riuscito a prendere la chiave privata. "La metterò su un floppy e la notte me la porto a casa."
Il suo lavoro si trovava, naturalmente, nella cartella CQ ed era questo che cercavo non appena il pentium era arrivato al centro.
Non riuscivo a seguire la parte matematica di quello che stava facendo. Di fatto non mi mostrò mai i calcoli perchè non avrei capito, e qualche parte l'aveva inventata lui stesso, ma comunque posso farne un resoconto sommario.
Einstein si era posto la domanda: "Come apparirebbero le cose se io viaggiassi su un raggio di luce?" e da questa domanda sviluppò la sua descrizione della relatività speciale della gravitazione. La relatività speciale sussumeva completamente la spiegazione vecchia di trecento anni di Newton del moto della luna anche se Einstein era partito da una premessa totalmente differente da quella di Newton e della sua mela.
Allo stesso modo Tom stava partendo da un'idea di una novità così sorprendente che era difficile parlarne in modo chiaro. Nonostante tutto sviluppò un modello matematico della sua idea.


[seconda parte]
Links Correlati
· Inoltre Narrativa
· News da DaniloS

Articolo più letto relativo a Narrativa:
Il sogno delle 72 vergini


Opzioni

Argomenti associati

Autori



Questo portale è realizzato con l'ausilio del CMS PhpNuke
Tutti i loghi e i marchi registrati appartengono ai rispettivi proprietari. I commenti sono di proprietà dei rispettivi autori.
Tutto il resto è ©2003-2006 di IntercoM Science Fiction Station. È Possibile usare il materiale di questo sito citandone la fonte.
Potete sindacare le news del portale di IntercoM usando il file backend.php