Natural City
Data: Lunedì 18 luglio 2005
Argomento: Cinema


Danilo Santoni
è poi vero che sia finita l'era di Bladerunner?




Non sono un grande estimatore di Bladerunner. Forse perché ho letto prima il libro di Dick da cui è tratto e ritengo che il film non rappresenti altro che una semplificazione delle tematiche messe in campo. Sta di fatto, comunque, che ritengo che Bladerunner sia un buon film, forse uno dei pochi film di fantascienza fino ad ora prodotto che meriti di essere visto da un pubblico adulto. E' stato quindi con una certa curiosità che ho deciso di dare una possibilità ad un film, Natural City, che nel trailer affermava: "…termina l'era di Bladerunner ed inizia quella di Natural City…"
Va detto che il riferimento al film di Scott è forse una mossa di difesa preventiva da parte della produzione di Natural City per evitare possibili accuse di plagio. La trama infatti, per grosse linee, è la seguente: sulla terra vengono realizzati dei cyborg identici agli uomini che hanno una scadenza. Per evitare la fine imminente un gruppo di cyborg assalta la base dell'industria che li costruisce per rigenerare i propri corpi; un corpo di polizia speciale li deve mettere fuori uso.
Si vede bene quanto le due opere abbiano in comune e a questo va aggiunto che in tutte e due le pellicole i personaggi si aggirano in città sovraffollate, decadenti e buie sempre battute dalla pioggia.
Natural City è un'opera derivativa in tutto e i suoi territori di caccia non si limitano a Bladerunner, ma spaziano per tutta la produzione fantascientifica: le tante opere sulla realtà virtuale, le mille scene di combattimenti di arti marziali… e giù giù fino alla vita su una terra post-apocalisse. Essendo un film orientale (coreano) è massiccia l'influenza dell'iconografia dei manga, la prima opera che mi viene in mente (e quella che una influenza iconografica schiacciante) è Alita.
Detto quindi che non è un film originale resta da chiedersi se sia o no un film da vedere.
La trama è impreziosita da una sottotrama romantica: uno dei poliziotti ama una cyborg che si sta avvicinando alla data di scadenza e lui sta comprando col ricavato dei chip dei cyborg terminati un nuovo corpo per lei, ma i cyborg cattivi lo stanno fregando alla grande!
Sì, cattivi, perché la grande differenza tra i due film sta proprio qui: se Bladerunner cercava di mettere in risalto come in definitiva fosse impossibile tracciare una linea netta tra buono e cattivo, tra naturale e artificiale, Natural City non si pone dubbi: gli umani sono buoni, i cyborg sono cattivi. Tutto qui, senza tentennamenti e senza dubbi filosofici.
Il film, comunque si vede bene, anche se è un po' troppo lungo e alla fine non vedi l'ora che si arrivi al termine. E poi io l'ho visto in DVD spendendo molto poco, non so che spirito avrei potuto avere se l'avessi visto in una sala cinematografica al prezzo intero del biglietto!
L'unica cosa che si può dire è che forse, come per i cyborg, l'era di Bladerunner non è eterna, ma non sarà certo Natural City il film che ne decreterà la fine!


Natural City
Corea del sud, 2003
regia: Min Byeong-cheon
interpreti: Yu Ji-tae, Seo Rin, Lee Jae-eun, Yun Chan, Go Ju-heui, Jeong Du-hong, Jeong Eun-pyo, Shin Gu, Yun Ju-sang





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