un racconto di Federico Bortoluzzi
“Bentornati al REALTA’, non spettacolo ma vita vera! Carissimo pubblico in sala, Benvenuti. Un saluto anche a chi ci segue da casa. So che guardate i nostri concorrenti 24 ore al giorno, ma ricostruiamo insieme gli avvenimenti delle ultime ore, i fatti, la vita Vera di REALTA’”.
Buio nello studio televisivo creato in una ex fabbrica Cecena, post industrializzazione selvaggia, adattata a studio ma senza grandi ristrutturazioni. Fa più realtà.
Un multischermo si accende con 9 immagini diverse, una per ogni telecamera attiva in quel momento. Su 6 schermi la stessa scena, da inquadrature differenti. Gli interni di un’altra ex fabbrica, stavolta in Cina, abbandonata dopo duri scontri fra proprietari e sindacati emergenti, con sbarre alle finestre e lastre di ferro saldate alle porte, cioè così com’era quando era produttiva.
4 persone sdraiate su sudice stuoie cercano di riposare per non consumare le deboli forze che gli rimangono. Non mangiano ormai da 9 giorni e l’acqua che hanno bevuto il giorno prima era inquinata. Provoca fitte di diarrea senza niente da cagare.
Silenzio nello studio per 20 minuti. Ramona, la presentatrice è un’ombra alla destra del multischermo . In realtà quella che i telespettatori vedono è realmente un’ombra, sovrapposizione di immagini registrate di lei intenta a seguire la diretta.
Ramona intanto è in camerino, sdraiata nella sua “Le Corbusier“ di coccodrillo albino che si beve svogliata un cocktail rilassante di analcolici alla frutta e psicofarmaci, sapientemente dosati. Tutto il suo umore durante la diretta è sapientemente dosato e va dal buonumore della coca a inizio spettacolo (non troppa!) al cocktail rilassante durante i 20 minuti di diretta senza i commenti dallo studio. Poi pastiglia di red bull sintetica sotto la lingua, il deciso sapore di medicinale alla frutta misto ad anfetamine a rapido assorbimento che dura giusto il tempo di rientrare in studio e sovrapporsi alla proiezione della sua ombra, un irrigidimento dei muscoli del collo, il convulso tremolio della testa, dura un secondo, è il segnale che la red è arrivata al cervello. Il cameraman, dopo anni di riprese ai divi dello spettacolo, ha affinato una sensibilità a certe “sfumature” che gli permette di eliminare quell’attimo dalla diretta senza che il pubblico se ne accorga. Ok l’umore è quello giusto per proseguire. Oggi il pubblico impazzirà.
Intanto le altre 3 telecamere inquadrano un uomo, steso con la faccia a terra in una posizione innaturale. Rimane nella penombra, in fondo ad una scala di ferro. Un angolo in cui le telecamere faticano ad arrivare per cogliere meglio la realtà. Immobile da 46 minuti. Questo immobile, gli altri 4 sdraiati assonnati. “Se non succede qualcosa devo cominciare a parlare “ pensa Ramona, ormai tornata in studio da 4 silenziosi minuti. Prende fiato, si volta….
“Io vado a cercarlo!“.
“Ma dove cazzo vai che non stai in piedi!”. Qualcuno parla in fabbrica, poi silenzio. Nello studio la tensione sale, forse succede qualcosa.
Ramona è immobile col cervello iperattivo, pronta a captare un segno, il punto di partenza per inserirsi in REALTA’.
“Vado…. Lo ammazzo e me lo mangio.”
“Gli mangio una coscia…, anzi, gli mangio il culo.” A parlare è Franco, ex bigliettaio delle ferrovie fuggito da una vita “quadrata e senza meta”, come la definì lui stesso il giorno del suo arrivo in REALTA’.
“Tu sei stanco e affamato, mentre lui ha mangiato. Ricordi come ci si sente con la pancia piena?”
A rispondergli è Carla, studentessa trentacinquenne, molto fuori corso. “Perché non partecipare a REALTA’“ disse. “Tanto la laurea può attendere “
“Lo mordo in culo!“. E si allontana, barcollando come se dovesse cadere ad ogni passo.
“Signori che audacia pensare di mordere il deretano ad una persona che sino a poche ore prima era un compagno di avventura . Franco, mite bigliettaio, ci riserva delle sorprese. Ma sarà capace di farlo?” Ramona inizia lo spettacolo con un patos nel pronunciare quelle parole da far invidia al teatro classico.
Come da programma è Culios, tuttologo onnipresente, dichiaratamente gay, a risponderle: “Franco parla di mordere ma so io che intende con “mordere il culo”! La verità è che Alain gli è sempre piaciuto ma non voleva far sapere che è “dei nostri!!” Ride soddisfatto Culios, spostando l’attenzione su alcune voci, da lui messe in rete, secondo le quali i 6 uomini in REALTA’ sono tutti gay, altrimenti non si spiegherebbe come mai le 2 ballerine di lap dance, la ex pornodiva e le due miss vattelapesca presenti all’inizio non se le è filate nessuno. Anzi, proprio le miss sono diventate subito le più antipatiche e cagacazzo del gruppo, il quale non ha esitato ad eliminarle per prime.
Safila, dismessa ballerina ospite in studio, molto siliconata, anzi plastificata, prende fiato, non per dire chissà che ma solamente per espandere il seno sopra lo scollatissimo top a balconcino, segnale che prontamente il cameraman inquadra, per poi allargare l’inquadratura anche alla faccia. “…pensare che simili volgarità vengono ascoltate in TV. Alle 9 di sera poi. Franco non intende approfittare di un corpo inerme, ne sono certa. Che modi sono di voler bene ad una persona!”
Il settimo schermo intanto segue Franco che, lentissimo, attraversa un corridoio. La testa bassa, ciondolante, il passo incerto, molto trascinato. Il terzo, sull’angolo opposto del multischermo, è sempre fisso su Alain, immobile in fondo alla scala. Ma tutto ciò passa molto in secondo piano rispetto allo spettacolo in studio.
“ Bene o no quello se lo vuole fare. E se non si muove, come ormai fa da più di un’ora, gli riesce anche meglio.” Esordisce Balano, vincitore della prima edizione di REALTA’, girata in uno studio di Cinecittà e molto criticata per il poco realismo che trasmetteva al pubblico.
A quelle parole Culios sghignazza, ripensando a quando l’inerme nel suo letto era Balano. “Disposto a tutto” aveva detto “pur di sfondare nello spettacolo”. E in effetti da quel giorno qualcosa di sfondato l’aveva.
Ramona: “ricordiamo al pubblico a casa che può votare con un SMS e decidere se dare, e cosa dare da mangiare ai nostri concorrenti in REALTA’.” E intanto pensa che deve riprendere in mano il filo della trasmissione per riproporre le immagini della notte precedente, motivo per cui si era arrivati alla situazione attuale, ma senza calcare troppo sul fatto che Alain era steso a terra da 1 ora e dieci . “E per i meno attenti riproponiamo ciò che è successo ieri sera durante e dopo la trasmissione, quando con i vostri voti avete scelto di dare da mangiare ai concorrenti, ma nascondendo il cibo all’interno della fabbrica.”
Il multischermo si trasforma in un unico schermo, proprio un attimo prima che Franco apparisse nel terzo schermo, quello fisso su Alain.
“ il pubblico, che vi segue e vi ama, ha deciso che questa sera……..
…….Mangerete!”
Lacrime negli occhi dei partecipanti, occhi scavati da giorni di digiuno e di sete. “ Grazie” “grazie” “finalmente”. “ Un abbraccio collettivo ma senza stringersi troppo perché le ossa scricchiolano alla minima pressione, poi manca la forza di abbracciarsi, anche se la commozione è grande.
“ Ora il nostro chef porterà il piatto scelto per voi dal pubblico questa sera.” e ride gioiosa Ramona, mentre il pubblico commenta sereno, goduto dello spettacolo, commosso come alla recita dei bimbi a Natale.
“ il vostro piatto, che vi sarà portato al termine della trasmissione e che verrà nascosto all’interno della fabbrica, è ………….un panettoneeee !”
Il sorriso ebete sulla bocca dei concorrenti resta lo stesso ancora per 2 minuti, prima di capire che forse avrebbero digiunato ancora per giorni nella vana ricerca di un panettone in una ex fabbrica cinese da 10.000 operai, ma le immagini si interrompono dopo un minuto e cinquanta, tornando ai commenti degli ospiti sulla bontà del panettone confrontata con la prelibatezza del pandoro. Sullo schermo scorrono le immagini del dopo diretta. La ricerca del panettone, Alain che lo trova il giorno dopo e lo mangia da solo, viene scoperto e nella fuga disperde le sue tracce ma cade da una scala. Ramona nel frattempo si dirige nuovamente verso il camerino.
“Che palla stasera. Mezzo grammo non me lo leva nessuno”. Pensa Ramona mentre torna nel suo camerino, collegato direttamente allo studio televisivo. E mentre il pubblico rivede le immagini della sera precedente, lei si prepara una pista di coca fuori del normale per vincere la noia e la stanchezza di 145 serate vissute in quello studio, dipendente dalla vita di 14 sfigati rinchiusi in una fabbrica della Cina, mentre lei è costretta a dosare il suo umore ai fini televisivi. Perché solo con il giusto umore riesce a presentare la Realtà in modo convincente. Convincente anche per se stessa.
Certe volte si sente rinchiusa, come i suoi concorrenti, ma senza controllo dell’umore rischia troppo. Una sera, verso la tredicesima puntata, un fattorino trova il suo camerino aperto e gli fotte l’ultima pista, quella decisiva per ottenere il picco di ascolto. Considerato poi che il suo stipendio era strettamente legato allo share dello spettacolo e che sotto il 25 % non beccava un euro! Tornò in scena ma presa da una crisi di panico inscenò una lite con la Safila insinuando che gli aveva fottuto il marito poco prima della diretta e lei l’aveva scoperto vedendo una registrazione delle telecamere di sicurezza a circuito chiuso. Vestiti strappati, tette di silicone spinte sino ad urtare la telecamera che trasmetteva in quel momento. Qualche anziano telespettatore si è cappottato dalla sedia convinto di essere stato colpito da enormi tette lucide che uscivano dallo schermo. Share con un breve picco del 31%, quanto basta per salvare lo stipendio.
Stasera però è noiosa. Discorsi tra froci, concorrenti affamati. L’unico che ha trovato il panettone se lo è mangiato tutto, poi, scoperto dai compagni, è fuggito cadendo dalle scale. Gli altri hanno trovato dell’acqua piovuta dal tetto e l’anno bevuta. Ora oltre alla fame c’è anche la cacarella, che non fa odiens, e li rende ancora più statici.
Snifffffff. Ich. Burp.
“ Bentornatiii” sono Ramona, la presentatrice booona “ Visto che emozione ieri sera? che goduria è? Balano ti mancano certi momenti? vero che vorresti partecipare di nuovo ad una edizione della REALTA’?”
Balano, che mira solo a lenire il bruciore del culo con i milioni che questo gli rende, sorride cercando le parole giuste. Ma non “vacagare brutta troia, drogata di merda vacci tu nella cazzo di fabbrica cinese, ma con ancora i 10.000 operai cinesi arrapati dentro !” che sono ciò che realmente pensa, bensì:”Sono momenti che bruciano dentro. Le grosse privazioni a cui vai incontro rafforzano il carattere. Capisci cos’è la povertà, la miseria di chi non ha niente nella vita”. E Culio :”Capisci chi se lo prende sempre in culo e pure gratis.”
“Eee, il nostro Balano parla sempre con la saggezza di chi l’ha provato. E fino in fondo !”conclude Ramona.
Balano vorrebbe strapparle la lingua con le tenaglie, ma in quel momento lo share del 38% vuol dire che stasera può guadagnare bene, e senza altri bruciori di culo, se riesce a rimanere alto l’interesse del pubblico.
Ma Ramona cerca nuovi contatti e volge lo sguardo a Culio, il quale si sta scaccolando di fino con l’unghia del mignolo. Allora si volta da Safila ma il suo petto è sgonfio, segno che non ha niente da dire. “ Cazzo,” pensa “in questa trasmissione devo fare tutto io! Se mi fanno girare le palle mi tiro un altro mezzo grammo e prendo a calci nei coglioni Culio dicendo che si è inculato mio marito! No. Ho divorziato la settimana scorsa. Non ho più la scusa dell’altra volta.”
Aaaaah! Un grido dell’ex velina pentita (pentita di non aver fatto un calendario quando ancora il fisico glielo permetteva e costretta ad arrotondare come ospite!) che si è alzata in piedi e con un dito indica il terzo schermo.
Aaaah. E sviene. Nel terzo schermo, dimenticato da tutti, Franco ha raggiunto Alain, lo ribalta a faccia in su e lo trova inequivocabilmente morto. Cadendo si è rotto il collo e un rivolo di sangue gli è colato dalla bocca, inzuppando l’ultimo boccone di panettone, ancora stretto fra i denti.
In pochi secondi lo sharometro impenna, gli indicatori di audience si surriscaldano, uno si fonde schizzando vetri in faccia ad un tecnico (peccato che li non c’erano le telecamere a riprenderlo!).
Panico nello studio. Chi urla, chi corre, chi piange, qualcuno ride sguaiatamente, cappottandosi dalla poltroncina.
Ramona vorrebbe correre nel camerino e frullare insieme coca red bull, LSD e naturalmente frutta fresca, berselo e confidare nel potere divino delle sostanze allucinogene. Invece resta lì, inchiodata dalle urla del regista nell’auricolare che ripete impazzito lo share ottenuto. “65% 65% 67….70% resisti, parla, no aspetta che se dici una cazzata scende. 71… 72% record! reeecooord! me li inculo tutti registi del cazzo! Ricci? suuuca! Toh! 71% nooo scende. Fa qualcosa Sbattiti ! Corri!”
La coca, il cadavere, Franco che vomita per aver mangiato il panettone insanguinato dalla bocca del morto, il regista, la velina che urla. Ramona sente una pressione su di se talmente alta da farla schizzare fuori dal suo corpo e dalla sua mente. In un attimo si trova di fronte alla scena come se fosse una telespettatrice di se stessa, con la mente sgombra da tutto, lucida e consapevole del dramma che sta vivendo.
Allora riprende il controllo del suo corpo, ordina di spegnere il video e aprendo l’audio con la REALTA’ dice: “ Ragazzi questa sera avete vinto un piatto di pasta a testa e non verrà nascosto. Alain purtroppo è uscito dal gioco. Buon appetito. A domani sera, ciao.
Poi si dirige a passo sostenuto nella direzione opposta al suo camerino, con l’unico pensiero di allontanarsi il più possibile da quel luogo, nella speranza di non dover mai più tornare al corpo e alla mente dalla quale era schizzata fuori.
6:30 Beeep Beeep Beeep Be..stok!
Sveglia del cazzo ! Anche oggi un’ora di mezzi pubblici, colazione veloce al bar, 8 ore seduto in cassa e mezz’ora di pausa pranzo, che salterò perché ho da fare la spesa.
Anche stanotte ho seguito realtà fino alle 4 del mattino. Dopo quella diretta mozzafiato non riuscivo a prendere sonno. Poi la cena ai concorrenti, tutti in lacrime, Carla in ginocchio che pregava. Ma non era atea?
La mia vita invece è un dondolare tra casa e lavoro, con variazioni talmente rare da potermi considerare, più che una pendolare, un vero e proprio pendolo.
Meno male che c’è REALTA’ a darmi l’emozione di una vita vera. E se partecipassi anch’io?
Basta sognare! Si comincia a lavorare. ”Buongiorno. Ha la carta soci? “ Quanti sacchetti? “ le banane non hanno il prezzo. Le mando un commesso… ( che gliele infila tutte nel culo così le porta a casa senza pagarle, brutta rincoglionita !)… ecco le sue banane. Fa 51 euro e 11 centesimi, non ha moneta ? 500 euro ? Nooo non si preoccupi, le do il resto. (in monete, infilate dietro le banane ) “Arrivederci e grazie”.
La pausa, finalmente. Devo ricordarmi di comprare un panettone !