di Danilo Santoni

Taiyo no ouji Horus no daiboken (Principe del sole: le grandi avventure di Horus) di Isao Takahata (高畑 勲) fu distribuito in Giappone nel 1968; la versione inglese ha come titolo Little Norse Prince Valiant.
E’ stato forse il film più boicottato di tutto il genere fantascientifico anche se sono in molti a ritenerlo un capolavoro.
La storia si rifà alle narrazioni del folclore dell'Europa del nord ed ha come protagonista Hols, il figlio di un pescatore.
Durante la lotta contro un branco di lupi, proprio quando il ragazzo sembra essere sul punto di soccombere, dalla terra si risveglia un gigante di pietra, Rockoor, che salva il ragazzo e da questi riesce a farsi liberare la spalla da una spada lì conficcata. La spada è la spada del sole e secondo il gigante sarà d'aiuto al ragazzo nella lotta contro Grunwald, il re del gelo.
Il padre del ragazzo, nel frattempo muore, ma prima di esalare l'ultimo respiro racconta a Hols la loro vera storia: vengono da un villaggio del nord che è stato distrutto dal Re del gelo e loro sono gli unici supertiti. Il ragazzo deve promettere al padre che andrà a nord a vedere che fine hanno fatto gli altri villaggi.
Messosi in viaggio, Hols ha subito un incontro con Grunwald ed anche se sconfitto sopravvive e viene curato dagli abitanti di un villaggio simile a quello raccontato da suo padre e che anch'esso si trova sotto la minaccia del Re del gelo.
Infatti una sua creatura infesta il mare dove i pescatori del villaggio cercano il cibo per sopravvivere. Hols l'affronta a la sconfigge.
Il ragazzo diventa l'eroe del villaggio e la cosa non piace alle 'autorità' in quanto rappresenta un pericolo per la loro popolarità. Ma la piccola comunità deve affrontare ancora Grunwald che ha come unico desiderio quello di spazzare via il villaggio e per farlo si serve dell'aiuto inconsapevole dello stesso Hols per mezzo della bella e misteriosa Hilda, una ragazza che Hols trova sperduta in un villaggio abbandonato. Lei è la sorella dello stesso Grunwald che la costringe ad assecondare i suoi piani.
Il coraggio e la collaborazione tra tutti i gli abitanti del villaggio porteranno all'immancabile lieto fine.
Il film risentì del clima culturale e politico del tempo: la sua realizzazione si intreccia infatti con le lotte sindacali che coinvolgevano la Toei. Gli impiegati infatti protestavano per il feroce sfruttamento da parte della casa di produzione che era in forte espansione. Il portavoce sindacale era proprio Yasuo Otsuka e la Toei pensò di riuscire a distrarlo dalla lotta politica affidandogli un compito di prestigio a cui non poter rispondere con un rifiuto: la lavorazione ad un film importante e la completa libertà nella realizzazione.
Come collaboratori gli furono offerti Kazuo Fukuzawa, Hayao Miyazaki e Isao Takahata.
Per la realizzazione del lungometraggio occorsero tre anni, contro gli otto mesi preventivati, ed una volta terminato il film fu proiettato per soltanto dieci giorni decretandone il fallimento economico. Il film era considerato troppo radicale per il suo appoggio ad idee come quelle della solidarietà sociele, dell'unione contro l'autorità costituita, etc... e in un periodo di lotte di classe le autorità politiche fecero pressione sulla Toei per boicottare il film, cosa che fu portata avanti in modo diligente ed efficace dalla stessa casa di produzione.
Al regista non vennero più affidati compiti di direzione (fino a che non fu costretto ad andarsene) e gli altri furono sempre emarginati.
Il film, però, come spesso accade, seguì un proprio percorso autonomo e fu accolto come un capolavoro negli ambienti culturali universitari che ne apprezzarono il messaggio di sinistra.
Per quanto riguarda le origini della storia, è difficile rintracciare una pista precisa; di sicuro c'è la base delle storie mitologiche della cultura nordica, ma è indubbio che ad essa vanno aggiunti anche elementi della mitologia egizia (Horus figlio di Osiride, dio egizio del sole, è infatti il "principe del sole" proprio come in dicato dal titolo del film).
La figura di Horus è considerata come il prototipo di uno dei personaggi più famosi di Miyazaki, Conan, mentre Hilda, con la sua doppia valenza bene/male, si presenta come la base dello sviluppo delle classiche coppie eroina/antagonista delle storie dell'autore giapponese, prima fra tutte quella composta da Nausicaa/Kushana.