Fortuna
Data: Giovedì 22 novembre 2007 Argomento: Narrativa
di Vittorio Baccelli
A Lucca Comics (1) (allora si chiamava “Salone dei
Comics”), alla fine degli anni ’70 nel corso di un’intervista nella quale gli si
chiedeva perché non pubblicasse mai autori italiani e perché le storie di
fantascienza non erano mai ambientate in Italia, Carlo Fruttero che all’epoca
assieme a Lucentini era curatore d’Urania, per esprimere efficacemente il
concetto che la fantascienza italiana mai avrebbe avuto la possibilità di
competere con quella americana e, per proclamare una sorta d’incapacità
congenita da parte degli scrittori italiani ad essere buoni autori di
fantascienza, dichiarò pubblicamente che un disco volante avrebbe plausibilmente
potuto atterrare a New York, a Londra, a Pechino, a Mosca, ma a Lucca mai! Fu
così che in risposta a quanto affermato da Fruttero scrissi il racconto “Il
furto” ove un disco volante atterrava proprio a Lucca! Questo racconto fu subito
pubblicato da Bruno Baccelli su “Re Kong” e su “La rivolta degli straccioni” che
allora editavo. Successivamente vide la luce su “L’anima delle cose” (di
Baccelli e Bocconi, Tipografica Pistoiese, Pistoia 1980) ed ebbe pure una
traduzione in inglese apparsa non ricordo dove. Venti anni dopo rimaneggiai
il testo che assunse il titolo di “Fortuna” e apparve su le mie “Storie di fine
millennio” (ed. Prospettiva, 2000 Civitavecchia) ristampate anche dall’OLFA di
Ferrara e dal “Progetto Siderurgiko” di Rionero sempre nello stesso anno, e poi
trasformate in un e-book ancora scaricabile da diversi siti in rete. Inoltre
Fortuna, sempre nel 2000 apparve nella “Antologia di Autori Lucchesi”, edita
dalla “Cesare Viviani”e infine nella raccolta “Scaglie Dorate” (Nicola Calabria
Editore, Patti 2003). L’attuale versione, che ho l’ardire di riproporre
ancora una volta, è stata da me accuratamente rivista e apparirà su “Fantastica
Lucca” di imminente uscita e già prenotabile al portale www.lulu.com Da ricordare che l’editore
PERSEO LIBRI ha pubblicato anni addietro un’antologia di autori italiani di sf
dal titolo “A Lucca mai!” ---------------- (1) Per l’esattezza, è
dal 1966 che Lucca ospita manifestazioni sul fumetto. Fino al 1994 la rassegna
si chiamava “Salone Internazionale dei Comics” ed era organizzato dal Gruppo
immagine (Traini e Comics Art). Dal 1995 il “Salone” si è trasferito a
Roma e Lucca è divenuta la sede dell’attuale “Lucca Comics and Games”.
FORTUNA
Fortuna era appena atterrata col suo disco e l'elaboratore iniziò a fornirle
le coordinate essenziali. Man mano che i dati le pervenivano la mutazione
procedeva. L'entità vibrante di sesso femminile, chiamata Fortuna, cominciò ad
assumere una forma per lei insolita. Non appena il corpo si fu reso
concreto e la sua nuova mente addestrata per quel pianeta che i suoi abitanti
chiamano Terra, nazione Italia, città Lucca, zona delle Mura Urbane, data 15
febbraio 2021, l'elaboratore iniziò a provvedere a tutto il resto: microgonna,
camicetta trasparente, maxicappotto, guanti, occhiali da sole, stivali con tacco
alto, calze a rete, reggiseno anch’esso trasparente, tanga, borsetta completa di
portafoglio, carta d'identità, denaro, accendino, sigarette, ecc. La parte
vibrante di Fortuna, rimasta inutilizzata guardava intanto con divertimento la
trasformazione di se stessa operata dall'elaboratore. Ecco, era pronta,
mancava solo l'espropriatore, con tutta calma aprì il pacchetto di sigarette (da
poco materializzato) n’estrasse una e l'accese; molto probabilmente
l'elaboratore incontrava qualche difficoltà nell'organizzare la
materializzazione dell'espropriatore. Era comunque contenta che su questo
pianeta l'es si potesse tranquillamente mimetizzare con qualche oggetto comune,
si ricordava ancora con un divertito imbarazzo quando su Molzx dovette
incorporarlo nel proprio apparato sessuale. Infine si materializzò una macchina
fotografica giapponese munita di tutti i più sofisticati accessori: era l'es,
l'elaboratore ce l'aveva fatta! Iniziò a passeggiare nel prato, l'erba era
umida, un sole modello G.21 riscaldava appena: un barbone sdraiato su una
panchina lì vicino strabuzzò gli occhi davanti all’inaspettata apparizione - ne
era sicuro, un attimo prima lì non c'era nessuno - e rimase un bel po' a bocca
aperta a guardare quello schianto di turista mezza nuda che
s'allontanava. Fortuna prese a sondare il territorio e individuò altri due
vibranti ma a più di trenta verev di distanza, regolò allora dal modulo agli
apparati di mimetizzazione e s'accertò che non l'avessero individuata. Terra
era, infatti, protetta e solo il personale di controllo poteva scendere,
ovviamente senza farsi notare e senza minimamente intervenire, gli abitanti
erano tra i pochi sopravvissuti alla caduta del Grande Impero (ma loro non ne
erano al corrente), strane entità biologiche, molto intelligenti, ma predatori
con un coefficiente di violenza così spaventoso da consigliarne la
protezione. Aveva deciso di non uscire da quel parco, non se la sentiva di
affrontare la confusione che regnava intorno, con il territorio infestato da
quegli assurdi primitivi mezzi meccanici di locomozione a combustione interna,
maleodoranti e rumorosi. Cominciò dunque ad armeggiare con la macchina
fotografica: inquadrò prima una siepe, poi un abete, poi fu la volta di un
cestino colmo di rifiuti e alcuni merli che saltellavano su l'erba. Ad ogni
clic!, il soggetto inquadrato silenziosamente svaniva, un bastardissimo cane le
venne incontro scodinzolando... clic!... si dissolse nel nulla. Fu in quel
preciso istante che il segnalatore del modulo entrò in funzione in maniera
intermittente: - Cazzo! - esclamò in perfetto italiano-terrestre - I controllori
m'hanno rilevata! Si dissolse e rientrò precipitosamente nel disco, conscia
che era solo questione di attimi, vibrò attorno ai comandi, rischiando un po' e
contravvenendo a tutte le leggi galattiche, si rifugiò istantaneamente
nell'iperspazio confondendosi tra le pieghe delle infinite realtà parallele e
delle combinazioni temporali. Il segnalatore si disattivò: anche questa volta
l'aveva fatta franca. L'elaboratore iniziò a fornirle tutti i dati
dell'ultima operazione: aveva perso solo un millesimo di se stessa (1000,3 per
l'esattezza) che era rimasto abbandonato sul pianeta, l'es era stato
integralmente recuperato e aveva trattenuto ben 110 soggetti commerciali, in
quanto a lei aveva commesso 379 infrazioni che, se individuata, le sarebbero
costate il sequestro del disco, il ritiro a vita della licenza di pilotaggio e
una multa da capogiro. Nonostante la fuga precipitosa, l'incursione era
andata bene: il valore dei soggetti carpiti dall'es era, al mercato illegale, di
ben 7000 crediti...veramente una bella sommetta, poteva finalmente permettersi
un modulo dell'ultima generazione. Intanto il millesimo di sé che era rimasto
sulla Terra, privo d'informazioni, staccato dall'elaboratore e, con forti
distorsioni nel settore mnemonico, non sapeva proprio che pesci prendere, era
però cosciente che doveva trovare una soluzione, e in fretta. Analizzò l'oggetto
che aveva dinanzi e modificò la sua struttura fino a divenirne un'identica
copia. La zona fu perlustrata qualche istante dopo da un vibrante che
l'attraversò sfrecciando in forma di nebbia: non rilevò niente d'anormale e
passò oltre. Dopo alcune ore giunse una squadra d'addetti ai parchi, poi
alcuni impiegati dell'ufficio tecnico comunale. Mancavano dodici alberi e
un’intera siepe, al loro posto c'erano delle buche profonde alcuni metri nel
terreno, ma la cosa veramente assurda era la colonna commemorativa in marmo,
identica a quella del prato lì vicino, che s'ergeva nel bel mezzo del
vialetto. Dopo aver recintato in tutta fretta la zona, con la scusa dei
lavori in corso, dopo alcune riunioni concitate in Comune e in Prefettura,
furono prese le seguenti decisioni: copertura delle buche, sostituzione degli
alberi e della siepe mancante, sistemazione di un nuovo e meno antiestetico
cestino dei rifiuti, modifica del tracciato del vialetto, spostato tra le due
colonne. Tutto fu così sistemato, ma il barbone, che da anni prendeva il sole
e dormiva su quella panchina nei pressi della colonna, si trasferì dalla parte
opposta delle Mura. Fortuna intanto, soddisfatta per l'incursione, stava
depolarizzandosi al caldo sole di un pianeta alla periferia di un’antica
galassia.
|