Due diverse immaginazioni al potere
di Danilo Santoni
Immaginare.
Immaginare il futuro.
Immaginare la fantascienza.
Il duemila era l’anno del futuro, l’anno in cui tutto sarebbe stato nuovo, diverso, perfetto, liscio e levigato. E il duemila-e-uno sarebbe stato il passo successivo…
Immaginare: vivere l’immaginazione.
Ora che questa icona del futuro l’abbiamo vista e superata ci rendiamo conto che anche i balzi più grandi non sono mai uno scalino ma un lento movimento che impercettibilmente avanza.
Ora che viviamo quello che doveva essere il futuro ci rendiamo conto che poco è cambiato anche se molto è mutato. Possiamo essere tutti connessi tra di noi, anche a distanze immense, così come un tempo eravamo collegati coi vicini di casa, con gli amici del bar o con gli altri abitanti del paese. Le nostre abilità sono lì, come lo erano prima, muta solo la loro portata.
City of steel nasce in una città che produce acciaio, metafora per uno spazio reale, lucente spessore per una speranza indistruttibile.
City of steel è la città in cui abito, ma potrebbe essere qualsiasi città, perché la città svolge un ruolo ben definito e il suo aspetto tende a riproporsi. Un cavalcavia è e rimane un cavalcavia. Il cemento armato è una struttura solida che ti permette di realizzare un pilone o un muro o un argine.
Costruire è una risposta ad una necessità e una necessità è tale dovunque.
Immaginare vuol dire rispondere a tale necessità e anche andare oltre ad essa: tracciare linee per realizzare un progetto immaginando il materiale, immaginando come apparirà, immaginando come si dovrà fare per costruirlo, immaginare chi vi parteciperà, immaginare chi lo utilizzerà… Immaginare. E poi scoprirne le potenzialità ‘altre’, le funzioni alternative.
Il cyberpunk questo ci ha insegnato: la tecnologia, il suo sviluppo, la sua diffusione, la sua proliferazione portavano anche a qualcosa che era altro dallo sviluppo tecnico, una nuova metafisica, una nuova realtà, una nuova immaginazione.
Immaginare. Immaginare qualcosa per qualcosa.
Un muro diventa niente e appare una realtà piena di colori. Il writer con la sua bomboletta spray annulla la superficie del muro
e rende trasparente la solidità del cemento che nasconde un mondo fantastico di segni e di colori.
Un niente diventa muro e appare una serie di costruzioni piene di vita. Il grafico al computer col suo dito traccia i confini del niente per porre le basi della costruzione, per circoscrivere il perimetro della materia.
Immaginare… immaginare ogni giorno la vita di tutti i giorni.
Immaginare… immaginare ogni giorno come potrebbe essere la vita di tutti i giorni.
L’arte è questo. La nostra arte, quella che sappiamo fare tutti, quella che dobbiamo fare tutti.
L’arte è questo ed è l’arte di sopravvivere, sopravvivere all’oggi e anche al domani.
City of steel
World Builder