IL QUINTO PRINCIPIO di Vittorio Catani
Data: Martedì 10 agosto 2010
Argomento: Saggistica


di Roberto Sturm

Vittorio Catani mette una pietra miliare nella sua carriera ormai quasi cinquantennale nella narrativa di fantascienza. Questo Il quinto principio è davvero un romanzo molto bello, scritto da un autore che, da sempre, ha scelto di percorrere una via italiana alla fantascienza scrollandosi di dosso stili e trame anglosassoni e intraprendendo una ricerca autonoma riguardo temi e narrazioni.
Molti di noi, frequentatori ed ex frequentatori della fantascienza italiana, amatoriale e non, abbiamo un debito di riconoscenza verso questo “signore” dai modi garbati e da un’eleganza innata. Molto di noi dovrebbero seguire il suo esempio. Quello di un uomo che, nonostante il passare degli anni, non si è seduto sugli allori ed ha continuato ad evolvere il suo modo di scrivere mettendosi in discussione mentre avrebbe potuto tranquillamente fermarsi e vivere di rendita. Ho conosciuto Vittorio in una convention di tanti anni fa, quando ancora le frequentavo. Quella di non frequentarle più, da parte mia, è stata una scelta dovuta all’aria di autocelebrazione che si respirava in esse.
Il mettersi in discussione, la ricerca di nuove forme di scrittura, di nuove tematiche, l’evolvere della propria scrittura sono per me – come Vittorio insegna – elementi imprescindibili da un percorso che porti a una maturazione letteraria che, anche se nel mio piccolo, diventa fondamentale per continuare a produrre qualcosa di scritto.
In questa sua opera Vittorio mette il meglio di sé. Secondo il mio parere ha migliorato ancora il suo stile, rendendo la sua narrazione più essenziale.
E che dire a chi dice (scusate la ripetizione) che la fantascienza è una narrativa di mera evasione? L’autore, in questo romanzo, unisce diversi (sotto)generi di fantascienza, in una trama in cui si intrecciano fantascienza tecnologica, psicologica, sociologica e impegnata. Ma che si legge anche come narrativa di evasione, quella letteratura popolare che dovrebbe essere la base della cultura di questo secolo.
Della trama del libro non parlo. E’ un testo sicuramente complesso, organizzato a strati che, alla fine, riunisce tutte le storie in maniera tanto semplice quanto studiata.
E se una cosa meno positiva posso dire, credo che con un’ottantina di pagine di meno il risultato sarebbe stato perfetto. Ma questa è una mia personale opinione. Vorrei concludere con un “grazie Vittorio”, da tutti noi che ti stimiamo e che ti conosciamo per quello che sei. Una figura insostituibile nel panorama letterario italiano.

Roberto Sturm





Questo Articolo proviene da IntercoM Science Fiction Station
http://www.intercom-sf.com

L'URL per questa storia è:
http://www.intercom-sf.com/modules.php?name=News&file=article&sid=509