[The alien in the lake]
Andrew Weiner
1.
C'era un'auto della polizia parcheggiata nei pressi della banchina, le luci
lampeggianti che si riflettevano sull'acqua increspata del lago, la radio che
mormorava sommessamente di crimini lontani. La notte stava scendendo ma i
funzionari di polizia sulla barca ci vedevano ancora abbastanza bene per gettare
le reti.
Altre auto s'erano immesse lungo la litoranea, i conducenti che osservavano la
barca che tornava, trascinando il suo strano carico.
2.
Un uomo che pescava in una barchetta aveva visto il corpo galleggiare nel lago.
Sulle prime aveva pensato che fosse un involto di vecchi vestiti ma poi, quando
lo aveva pungolato col remo, a considerare bene era troppo solido. Poi era
affiorato un braccio e non c'era più nessun dubbio.
La mano alla fine del braccio era piuttosto insolita, e forse anche
terrificante, in quanto aveva solo tre dita ad artiglio. Ma l'uomo nella barca
non aveva notato questo particolare. Era abbastanza insolito e terrificante per
lui scoprire un corpo nel lago, figuriamoci un alieno morto.
3.
"'Dio" disse l'ufficiale di polizia allorché rovesciarono il corpo dalla rete e
lo girarono sulla schiena. "Che è successo alla sua faccia?"
"L'acqua può fare cose curios..." iniziò il suo compagno, e poi represse
l'osservazione.
L'acqua può fare cose curiose a un cadavere, dopo un po', ma non può dargli un
occhio in più nel bel mezzo della fronte, o una proboscide di una quindicina di
centimetri per naso, o fitti viticci ondulati al posto dei capelli che gli
spuntano dalla testa L'acqua non può fare quelle cose.
4.
C'erano delle procedure da seguire in casi come questo e furono seguite,
nonostante le circostanze insolite.
Il coroner del posto esaminò il corpo e concluse velocemente che l'alieno non
era affogato, ma che di fatto era stato assassinato. Il coroner del posto era
solo un dottore di campagna e c'erano delle considerevoli differenze
morfologiche tra il corpo dell'alieno e i cadaveri che di solito aveva a
disposizione, ma non ebbe grosse difficoltà a stabilire le cause della morte.
Aveva visto abbastanza ferite da proiettile nella sua vita, dopo tutto.
5.
L'alieno assassinato portava un cappotto, una pesante sciarpa verde brillante,
jeans, camicia e biancheria intima, tutti comprati all'emporio locale alcuni
mesi prima, insieme ad un paio di guanti che non erano stati recuperati dal
lago.
Il padrone del negozio, il signor Mills, ricordava che ad acquistare quegli
articoli era stata Lola Briggs. "Una donna alta, biondo appariscente, appena
quarant'anni, direi," disse alla polizia. "Ogni tanto viene al negozio anche se
vive molto più su, dall'altra parte del lago."
Lola Briggs era sposata a Gus Briggs, il custode di un complesso di villette per
le vacanze.
"Non che le custodisca molto," disse Mills. "Sono in uno stato mediocre. E
Briggs va sempre scomparendo per settimane o mesi ogni volta, perfino in alta
stagione, scappandosene a bere e a giocare d'azzardo e con donne facili ma
soprattutto a bere, lasciandola ad occuparsi delle cose. E quando è a casa crea
ogni tipo di problema, non c'è un bar in città che lo serva più."
Briggs, apparentemente, era via per un'altra delle sue piccole escursioni. O,
almeno, Mills non lo vedeva da mesi. Lola Briggs era venuta al negozio da sola
per comprare gli indumenti. Si era chiesto per chi fossero, perché erano troppo
piccoli per star bene a Gus. In seguito lo aveva scoperto.
Se ne stava andando in chiesa una domenica con sua moglie e li aveva visti
assieme, Lola e l'uomo che era andato a finire che non era un uomo, che
gironzolavano per il corso a guardare le vetrine. Si era accorto subito che non
poteva essere Gus. Gus era alto oltre uno e ottanta, mentre quest'uomo arrivava
a malapena alle spalle di Lola.
L'uomo indossava il cappotto e aveva la sciarpa avvolta con cura intorno al
viso. "Pensai che fosse strano perché era abbastanza caldo, veramente un caldo
fuori stagione per quel periodo dell'anno," disse Mills. "Quel tipo doveva
essere sul punto di soffocare sotto quella sciarpa, ed è quanto dissi a mia
moglie."
"Forse non vuole essere visto con lei," gli aveva risposto la signora Mills.
"Non che gli faccia nessun bene quando torna Gus. Scoprirà tutto e scoprirà lui,
non ti preoccupare. Aveva un carattere quell'uomo. Ma non si può biasimare la
povera donna. Proprio non si può."
Lui non conosceva allora, naturalmente, a che punto Lola era stata condotta dal
marito errante.
6.
La vicina di Lola Briggs, la vecchia signora Donnegan, non fu sorpresa.
"Ho pensato che ci fosse qualcosa di buffo in lui," disse alla polizia. "Il modo
in cui portava sempre quella sciarpa sul viso e il cappello così rincalcato
sulla testa, sempre, non importa che tempo facesse, pretendeva di avere la
bronchite. E come camminava, piuttosto se la squagliava. E non ti guardava mai
negli occhi. E la metà delle volte non ti diceva nemmeno salve e se lo diceva lo
faceva con quella butta voce acuta.
"Naturalmente, Lola aveva avuto sempre gusti strani per gli uomini, questo è
certo. Comunque chi avrebbe mai pensato che si sarebbe messa con un marziano, o
cos'era?"
- La signora Donnegan non aveva visto Gus Briggs per, oh, sei mesi. Era il
periodo più lungo che era stato via per i suoi vagabondaggi e questa volta, Lola
le aveva confidato un giorno, se ne era andato sul serio. O così aveva creduto.
Una bella liberazione, aveva pensato la signora Donnegan.
L'uomo con la sciarpa era semplicemente apparso sulla scena un giorno. Il giorno
prima non c'era, il giorno dopo sì. Non aveva un'auto, la stazione dei pullman
più vicina era a una trentina di chilometri e lei non aveva visto fermarsi
nessun taxi, ma un giorno lo vide, che usciva dal cottage del custode con Lola.
Lola lo aveva presentato come un suo cugino, anche se la signora Donnegan non ci
aveva creduto neppure per un momento.
"Non era il primo, sapete," la signora Donnegan disse alla polizia.
"Una donna come quella ha certe necessità, se capite ciò che voglio dire. E
quando il gatto non c'è, e quando non si può fermarlo neppure quando è in
casa... Bene, ne ho visti abbastanza arrivare e partire durante gli anni. Non
era il primo, ma di sicuro era il più strano."
Qualche volta li aveva visti tutti e due uscire per una passeggiata lungo il
lago o per un giro con la macchina di Lola, ma per la maggior parte sembrava
stessero a casa, con le tende tirate. Lola aveva un sacco di tempo libero, dato
che era bassa stagione e gli appartamenti erano vuoti.
Si era chiesta, naturalmente, che cosa potessero FARE là dentro. Ed ora,
naturalmente, se lo chiedeva a maggior ragione.
E poi un giorno, circa una settimana prima, Gus era tornato a casa. Era arrivato
con la sua vecchia macchina scassata ed era entrato in casa. Il giorno dopo Lola
aveva un grosso ematoma sul viso. E dopo tutto questo non aveva più visto l'uomo
con la sciarpa.
Non aveva sentito nessun colpo di fucile. Ma il suo udito non era al meglio in
questi giorni.
7.
"Certo che l'ho fatto," disse Gus. La polizia gli aveva letto i suoi diritti
quando era entrata nel cottage, ma era molto ubriaco e può essere che non li
avesse compresi appieno. "Certo, avete qualche legge contro l'uccisione dei
pervertiti?"
Aveva sparato all'alieno proprio dove si trovava, sul tappeto del tinello c'era
ancora una strana macchia verde sotto il salvatappeto.
L'alieno non aveva offerto nessuna resistenza. Più tardi aveva trascinato via il
corpo e lo aveva buttato nel lago. Aveva anche pensato di uccidere Lola, ma
aveva deciso di perdonarla, anche se ancora non poteva decidersi a toccarla.
"Cosa avreste fatto?" Chiedeva Gus. "Tornate a casa e scoprite vostra moglie
accasata con un pervertito alieno. Cosa avreste fatto?"
Più tardi, dietro consiglio del suo avvocato, Gus avrebbe ritrattato questa
confessione e avrebbe addotto a pretesto l'autodifesa.
8.
L'alieno non aveva lasciato alcuna proprietà, nessun aggeggio meccanico, nessun
documento. Era arrivato senza niente, disse Lola alle autorità, comparendo alla
porta in piena notte nudo e verde e umilissimo.
Non fu neppure chiaro se l'alieno fosse stato intelligente, anche se Lola
insisteva che lo era, e molti abitanti della città riferirono di brevi scambi
verbali con lui.
"Parlava soprattutto con la mente," disse Lola. "Più tardi gli insegnai alcune
parole e lui ne raccolse altre dalla TV, ma non era molto interessato.
Soprattutto ti toccava la mente, ti ci passava sopra con figure o sentimenti. Fu
così che seppi di non aver paura, quella prima notte quando apparve alla mia
porta."
Lola non sapeva come l'alieno fosse giunto sulla terra.
"Una qualche specie di nave spaziale, suppongo. Come altro può essere arrivato
qua?"
Una ricerca minuziosa dell'area circostante non riuscì a localizzare nessun
mezzo di trasporto. Se l'alieno era arrivato con una nave spaziale, questa non
era più in vista.
Non sapeva, esattamente, da dove venisse l'alieno.
"Una stella o l'altra," disse. "Me l'ha mostrata una volta, ma ho dimenticato
quale fosse."
Non fu nemmeno capace di recuperare questa informazione, neppure sotto ipnosi.
Non c'era dubbio, comunque, che l'alieno fosse proprio un alieno. Uno studio
particolareggiato dei suoi organi e del suo materiale genetico lo confermò
appieno.
9.
Le autorità, naturalmente, furono profondamente preoccupate per il caso. Erano
preoccupate dal fatto che l'alieno poteva essere stata una spia, la punta
avanzata di una prossima invasione aliena, anche se era abbastanza difficile
immaginarsi che cosa l'alieno potesse stare a spiare in quelle zone boscose e
selvagge.
Erano preoccupate, pure, dal fatto che anche se le intenzioni dell'alieno
fossero state amichevoli, i suoi compagni alieni potessero ora tornare ad
esigere giustizia per la sua morte.
Naturalmente le autorità interrogarono a fondo Lola riguardo all'alieno e alla
sua natura della sua missione sulla Terra. Lei non fu, comunque, particolarmente
d'aiuto a riguardo.
"A volte avevo l'impressione che si fosse perso," disse. "Anche se forse era
solamente che si SENTIVA come se si fosse perso, quaggiù", tra noi tutti, gente
così strana, si sentiva come uno straniero perfino riguardo a se stesso. Mi sono
sentita così anch'io, a volte."
Per quanto ne poteva sapere, l'alieno non aveva fatto nessuno studio sistematico
del pianeta e della sua civiltà.
"Non mi ha fatto domande o altro. A volte gli piaceva andarsene in giro a
guardare alle costruzioni e agli animali e alle cose. Gli piaceva soprattutto
guardare le anatre nel lago. Ma soprattutto preferiva starsene a casa, solo noi
due.
"Guardava un po' di TV, principalmente i quiz, non gli bastavano mai. E a volte
i telefilm. Non stava molto sui telegiornali. E gli piaceva stare sulla stazione
che trasmette roba country. Gli piaceva soprattutto Willie Nelson, mi
canticchiava i motivi, a volte mentre eravamo a letto."
All'alieno piaceva la sua cucina, anche se risultò che un sacco di cibi gli
facevano male. Essenzialmente mangiava pesce, quello lo mandava giù abbastanza
bene. E la diet Cola, se la faceva dal pacco da sei.
Le veniva quasi da piangere a pensarci, lui che se ne stava seduto sulla
poltrona a tracannare la diet Cola e canticchiando in quel suo modo buffo
"Stardust".
Quella era la sua canzone preferita, "Stardust", anche se gli piaceva pure
"Moonlight in Vermont."
10.
Gli scienziati nominati dalle autorità per investigare sulla materia vollero
conoscere che cosa aveva FATTO Lola con l'alieno, oltre che passeggiare a lungo
e guardare la TV e ascoltare la musica country. Vollero sapere del versante
sessuale della loro relazione, se mai c'era stato.
Gli scienziati non erano in alcun modo sicuri sull'identità sessuale
dell'alieno, se mai ce ne fosse stata una. I risultati dell'autopsia in merito
ai mezzi di riproduzione dell'alieno erano stati ambigui, a dir poco, con una
fazione che aveva concluso che era essenzialmente mammifero mentre un'altra
aveva trovato forti caratteristiche ovipare e ancora un'altra parteggiava per la
partogenesi.
Più tardi, con uno spirito investigativo simile anche se con un intento
scientifico prettamente minore, un certo numero di giornali scandalistici
avrebbe posto quasi le stesse domande. Lola era desiderosa di dire tutto ciò che
poteva, parlando gratis nel caso degli scienziati governativi e, al contrario,
dietro adeguata ricompensa nel caso del giornale scandalistico che avrebbe
offerto di più. Ma solo che era così difficile per lei descriverlo.
"Soprattutto canticchiava e scavava in profondità nella mia mente. Non
letteralmente, capiamoci, a malapena mi toccava con un'unghia, non che mi
avrebbe preoccupato, ma con la sua stessa mente, andando proprio dentro e in
profondità. E con uno strano modo, era veramente sexy, sapete. Più sexy di ogni
altro uomo che abbia mai conosciuto, e ne ho conosciuti un po'.
"Non so come fosse per lui, ma sembrava che gli piacesse. Da parte mia mi
piaceva quella cosa buffa.
"Quando Gus tornò a casa e ci trovò assieme gli dissi, "tesoro non significa
niente". Ma significava, sapete, significava sul serio.
"Lo misi in guardia su Gus, naturalmente, su ciò che Gus poteva fargli se fosse
tornato, ma non sembrava preoccupato. E quando Gus entrò non provò a scappare.
Se ne stette semplicemente là e lasciò che gli sparasse. Era come se, dato che
non poteva avermi, non ci fosse nessun altro posto dove desiderasse stare."
11.
Il processo di Gus Briggs arrivò in Corte Suprema dove all'alieno, con decisione
storica, fu riconosciuta la protezione degli statuti criminali del luogo. Briggs
giudicato colpevole di omicidio di secondo grado e condannato a sette anni di
carcere ne scontò soltanto tre sulla parola.
Lola Briggs divorziò e si trasferì in Florida, dove comprò un condominio con i
proventi della vendita delle sue memorie. In seguito si risposò con un lattaio a
riposo. Il nuovo marito era quieto e gentile e la rese ragionevolmente felice.
Ma a volte pensava all'alieno e a come aveva scavato dentro di lei. E non poteva
più ascoltare Stardust senza arrivare quasi alle lacrime.
Non si materializzò nessuna invasione e nessun alieno fu più visto.
12.
L'assassinio dell'alieno e il processo di Gus Briggs naturalmente suscitarono un
grosso interesse pubblico. Commentatori di spicco a livello nazionale scesero
nella cittadina di villeggiatura. Sottolinearono la futilità di tutto ciò,
dell'alieno che faceva tutta quella strada, attraversando una distanza così
vasta per morire in una squallida disputa domestica in una cittadina sperduta
tra i boschi.
Perché, si chiedevano, l'alieno non era arrivato a New York, o in qualche altra
metropoli, per avere colloqui intelligenti e significativi con le menti più fini
del paese, per andare ai balletti o all'opera e cenare nei migliori ristoranti?
Perché, invece, aveva scelto di baraccarsi con una biondina invecchiata di
costumi abbastanza facili, a guardare le anatre e canticchiare melodie di Willie
Nelson e poi farsi sparare addosso con una scusa stupidissima per un marito?
Perché, perché, perché?
Erano d'accordo sul fatto che fosse terribilmente futile.
E Lola Briggs, che lo aveva conosciuto meglio di tutti, che da sola lo aveva
conosciuto per quello che era, poteva dire soltanto, "Forse sapeva quello che
faceva."
© Andrew Weiner
tit Originale The alien in the lake
apparso in Isaac Asimov's Science Fiction Magazine, 9/87
tr.ital. Cecchi Susanna
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