L'Alieno nel Lago
Data: Giovedì 17 giugno 2004
Argomento: Narrativa


[The alien in the lake] 


Andrew Weiner




1.
C'era un'auto della polizia parcheggiata nei pressi della banchina, le luci lampeggianti che si riflettevano sull'acqua increspata del lago, la radio che mormorava sommessamente di crimini lontani. La notte stava scendendo ma i funzionari di polizia sulla barca ci vedevano ancora abbastanza bene per gettare le reti.
Altre auto s'erano immesse lungo la litoranea, i conducenti che osservavano la barca che tornava, trascinando il suo strano carico.

2.
Un uomo che pescava in una barchetta aveva visto il corpo galleggiare nel lago. Sulle prime aveva pensato che fosse un involto di vecchi vestiti ma poi, quando lo aveva pungolato col remo, a considerare bene era troppo solido. Poi era affiorato un braccio e non c'era più nessun dubbio.
La mano alla fine del braccio era piuttosto insolita, e forse anche terrificante, in quanto aveva solo tre dita ad artiglio. Ma l'uomo nella barca non aveva notato questo particolare. Era abbastanza insolito e terrificante per lui scoprire un corpo nel lago, figuriamoci un alieno morto.

3.
"'Dio" disse l'ufficiale di polizia allorché rovesciarono il corpo dalla rete e lo girarono sulla schiena. "Che è successo alla sua faccia?"
"L'acqua può fare cose curios..." iniziò il suo compagno, e poi represse l'osservazione.
L'acqua può fare cose curiose a un cadavere, dopo un po', ma non può dargli un occhio in più nel bel mezzo della fronte, o una proboscide di una quindicina di centimetri per naso, o fitti viticci ondulati al posto dei capelli che gli spuntano dalla testa L'acqua non può fare quelle cose.

4.
C'erano delle procedure da seguire in casi come questo e furono seguite, nonostante le circostanze insolite.
Il coroner del posto esaminò il corpo e concluse velocemente che l'alieno non era affogato, ma che di fatto era stato assassinato. Il coroner del posto era solo un dottore di campagna e c'erano delle considerevoli differenze morfologiche tra il corpo dell'alieno e i cadaveri che di solito aveva a disposizione, ma non ebbe grosse difficoltà a stabilire le cause della morte. Aveva visto abbastanza ferite da proiettile nella sua vita, dopo tutto.

5.
L'alieno assassinato portava un cappotto, una pesante sciarpa verde brillante, jeans, camicia e biancheria intima, tutti comprati all'emporio locale alcuni mesi prima, insieme ad un paio di guanti che non erano stati recuperati dal lago.
Il padrone del negozio, il signor Mills, ricordava che ad acquistare quegli articoli era stata Lola Briggs. "Una donna alta, biondo appariscente, appena quarant'anni, direi," disse alla polizia. "Ogni tanto viene al negozio anche se vive molto più su, dall'altra parte del lago."
Lola Briggs era sposata a Gus Briggs, il custode di un complesso di villette per le vacanze.
"Non che le custodisca molto," disse Mills. "Sono in uno stato mediocre. E Briggs va sempre scomparendo per settimane o mesi ogni volta, perfino in alta stagione, scappandosene a bere e a giocare d'azzardo e con donne facili ma soprattutto a bere, lasciandola ad occuparsi delle cose. E quando è a casa crea ogni tipo di problema, non c'è un bar in città che lo serva più."
Briggs, apparentemente, era via per un'altra delle sue piccole escursioni. O, almeno, Mills non lo vedeva da mesi. Lola Briggs era venuta al negozio da sola per comprare gli indumenti. Si era chiesto per chi fossero, perché erano troppo piccoli per star bene a Gus. In seguito lo aveva scoperto.
Se ne stava andando in chiesa una domenica con sua moglie e li aveva visti assieme, Lola e l'uomo che era andato a finire che non era un uomo, che gironzolavano per il corso a guardare le vetrine. Si era accorto subito che non poteva essere Gus. Gus era alto oltre uno e ottanta, mentre quest'uomo arrivava a malapena alle spalle di Lola.
L'uomo indossava il cappotto e aveva la sciarpa avvolta con cura intorno al viso. "Pensai che fosse strano perché era abbastanza caldo, veramente un caldo fuori stagione per quel periodo dell'anno," disse Mills. "Quel tipo doveva essere sul punto di soffocare sotto quella sciarpa, ed è quanto dissi a mia moglie."
"Forse non vuole essere visto con lei," gli aveva risposto la signora Mills. "Non che gli faccia nessun bene quando torna Gus. Scoprirà tutto e scoprirà lui, non ti preoccupare. Aveva un carattere quell'uomo. Ma non si può biasimare la povera donna. Proprio non si può."
Lui non conosceva allora, naturalmente, a che punto Lola era stata condotta dal marito errante.

6.
La vicina di Lola Briggs, la vecchia signora Donnegan, non fu sorpresa.
"Ho pensato che ci fosse qualcosa di buffo in lui," disse alla polizia. "Il modo in cui portava sempre quella sciarpa sul viso e il cappello così rincalcato sulla testa, sempre, non importa che tempo facesse, pretendeva di avere la bronchite. E come camminava, piuttosto se la squagliava. E non ti guardava mai negli occhi. E la metà delle volte non ti diceva nemmeno salve e se lo diceva lo faceva con quella butta voce acuta.
"Naturalmente, Lola aveva avuto sempre gusti strani per gli uomini, questo è certo. Comunque chi avrebbe mai pensato che si sarebbe messa con un marziano, o cos'era?"
- La signora Donnegan non aveva visto Gus Briggs per, oh, sei mesi. Era il periodo più lungo che era stato via per i suoi vagabondaggi e questa volta, Lola le aveva confidato un giorno, se ne era andato sul serio. O così aveva creduto. Una bella liberazione, aveva pensato la signora Donnegan.
L'uomo con la sciarpa era semplicemente apparso sulla scena un giorno. Il giorno prima non c'era, il giorno dopo sì. Non aveva un'auto, la stazione dei pullman più vicina era a una trentina di chilometri e lei non aveva visto fermarsi nessun taxi, ma un giorno lo vide, che usciva dal cottage del custode con Lola.
Lola lo aveva presentato come un suo cugino, anche se la signora Donnegan non ci aveva creduto neppure per un momento.
"Non era il primo, sapete," la signora Donnegan disse alla polizia.
"Una donna come quella ha certe necessità, se capite ciò che voglio dire. E quando il gatto non c'è, e quando non si può fermarlo neppure quando è in casa... Bene, ne ho visti abbastanza arrivare e partire durante gli anni. Non era il primo, ma di sicuro era il più strano."
Qualche volta li aveva visti tutti e due uscire per una passeggiata lungo il lago o per un giro con la macchina di Lola, ma per la maggior parte sembrava stessero a casa, con le tende tirate. Lola aveva un sacco di tempo libero, dato che era bassa stagione e gli appartamenti erano vuoti.
Si era chiesta, naturalmente, che cosa potessero FARE là dentro. Ed ora, naturalmente, se lo chiedeva a maggior ragione.
E poi un giorno, circa una settimana prima, Gus era tornato a casa. Era arrivato con la sua vecchia macchina scassata ed era entrato in casa. Il giorno dopo Lola aveva un grosso ematoma sul viso. E dopo tutto questo non aveva più visto l'uomo con la sciarpa.
Non aveva sentito nessun colpo di fucile. Ma il suo udito non era al meglio in questi giorni.

7.
"Certo che l'ho fatto," disse Gus. La polizia gli aveva letto i suoi diritti quando era entrata nel cottage, ma era molto ubriaco e può essere che non li avesse compresi appieno. "Certo, avete qualche legge contro l'uccisione dei pervertiti?"
Aveva sparato all'alieno proprio dove si trovava, sul tappeto del tinello c'era ancora una strana macchia verde sotto il salvatappeto.
L'alieno non aveva offerto nessuna resistenza. Più tardi aveva trascinato via il corpo e lo aveva buttato nel lago. Aveva anche pensato di uccidere Lola, ma aveva deciso di perdonarla, anche se ancora non poteva decidersi a toccarla.
"Cosa avreste fatto?" Chiedeva Gus. "Tornate a casa e scoprite vostra moglie accasata con un pervertito alieno. Cosa avreste fatto?"
Più tardi, dietro consiglio del suo avvocato, Gus avrebbe ritrattato questa confessione e avrebbe addotto a pretesto l'autodifesa.

8.
L'alieno non aveva lasciato alcuna proprietà, nessun aggeggio meccanico, nessun documento. Era arrivato senza niente, disse Lola alle autorità, comparendo alla porta in piena notte nudo e verde e umilissimo.
Non fu neppure chiaro se l'alieno fosse stato intelligente, anche se Lola insisteva che lo era, e molti abitanti della città riferirono di brevi scambi verbali con lui.
"Parlava soprattutto con la mente," disse Lola. "Più tardi gli insegnai alcune parole e lui ne raccolse altre dalla TV, ma non era molto interessato. Soprattutto ti toccava la mente, ti ci passava sopra con figure o sentimenti. Fu così che seppi di non aver paura, quella prima notte quando apparve alla mia porta."
Lola non sapeva come l'alieno fosse giunto sulla terra.
"Una qualche specie di nave spaziale, suppongo. Come altro può essere arrivato qua?"
Una ricerca minuziosa dell'area circostante non riuscì a localizzare nessun mezzo di trasporto. Se l'alieno era arrivato con una nave spaziale, questa non era più in vista.
Non sapeva, esattamente, da dove venisse l'alieno.
"Una stella o l'altra," disse. "Me l'ha mostrata una volta, ma ho dimenticato quale fosse."
Non fu nemmeno capace di recuperare questa informazione, neppure sotto ipnosi.
Non c'era dubbio, comunque, che l'alieno fosse proprio un alieno. Uno studio particolareggiato dei suoi organi e del suo materiale genetico lo confermò appieno.

9.
Le autorità, naturalmente, furono profondamente preoccupate per il caso. Erano preoccupate dal fatto che l'alieno poteva essere stata una spia, la punta avanzata di una prossima invasione aliena, anche se era abbastanza difficile immaginarsi che cosa l'alieno potesse stare a spiare in quelle zone boscose e selvagge.
Erano preoccupate, pure, dal fatto che anche se le intenzioni dell'alieno fossero state amichevoli, i suoi compagni alieni potessero ora tornare ad esigere giustizia per la sua morte.
Naturalmente le autorità interrogarono a fondo Lola riguardo all'alieno e alla sua natura della sua missione sulla Terra. Lei non fu, comunque, particolarmente d'aiuto a riguardo.
"A volte avevo l'impressione che si fosse perso," disse. "Anche se forse era solamente che si SENTIVA come se si fosse perso, quaggiù", tra noi tutti, gente così strana, si sentiva come uno straniero perfino riguardo a se stesso. Mi sono sentita così anch'io, a volte."
Per quanto ne poteva sapere, l'alieno non aveva fatto nessuno studio sistematico del pianeta e della sua civiltà.
"Non mi ha fatto domande o altro. A volte gli piaceva andarsene in giro a guardare alle costruzioni e agli animali e alle cose. Gli piaceva soprattutto guardare le anatre nel lago. Ma soprattutto preferiva starsene a casa, solo noi due.
"Guardava un po' di TV, principalmente i quiz, non gli bastavano mai. E a volte i telefilm. Non stava molto sui telegiornali. E gli piaceva stare sulla stazione che trasmette roba country. Gli piaceva soprattutto Willie Nelson, mi canticchiava i motivi, a volte mentre eravamo a letto."
All'alieno piaceva la sua cucina, anche se risultò che un sacco di cibi gli facevano male. Essenzialmente mangiava pesce, quello lo mandava giù abbastanza bene. E la diet Cola, se la faceva dal pacco da sei.
Le veniva quasi da piangere a pensarci, lui che se ne stava seduto sulla poltrona a tracannare la diet Cola e canticchiando in quel suo modo buffo "Stardust".
Quella era la sua canzone preferita, "Stardust", anche se gli piaceva pure "Moonlight in Vermont."

10.
Gli scienziati nominati dalle autorità per investigare sulla materia vollero conoscere che cosa aveva FATTO Lola con l'alieno, oltre che passeggiare a lungo e guardare la TV e ascoltare la musica country. Vollero sapere del versante sessuale della loro relazione, se mai c'era stato.
Gli scienziati non erano in alcun modo sicuri sull'identità sessuale dell'alieno, se mai ce ne fosse stata una. I risultati dell'autopsia in merito ai mezzi di riproduzione dell'alieno erano stati ambigui, a dir poco, con una fazione che aveva concluso che era essenzialmente mammifero mentre un'altra aveva trovato forti caratteristiche ovipare e ancora un'altra parteggiava per la partogenesi.
Più tardi, con uno spirito investigativo simile anche se con un intento scientifico prettamente minore, un certo numero di giornali scandalistici avrebbe posto quasi le stesse domande. Lola era desiderosa di dire tutto ciò che poteva, parlando gratis nel caso degli scienziati governativi e, al contrario, dietro adeguata ricompensa nel caso del giornale scandalistico che avrebbe offerto di più. Ma solo che era così difficile per lei descriverlo.
"Soprattutto canticchiava e scavava in profondità nella mia mente. Non letteralmente, capiamoci, a malapena mi toccava con un'unghia, non che mi avrebbe preoccupato, ma con la sua stessa mente, andando proprio dentro e in profondità. E con uno strano modo, era veramente sexy, sapete. Più sexy di ogni altro uomo che abbia mai conosciuto, e ne ho conosciuti un po'.
"Non so come fosse per lui, ma sembrava che gli piacesse. Da parte mia mi piaceva quella cosa buffa.
"Quando Gus tornò a casa e ci trovò assieme gli dissi, "tesoro non significa niente". Ma significava, sapete, significava sul serio.
"Lo misi in guardia su Gus, naturalmente, su ciò che Gus poteva fargli se fosse tornato, ma non sembrava preoccupato. E quando Gus entrò non provò a scappare. Se ne stette semplicemente là e lasciò che gli sparasse. Era come se, dato che non poteva avermi, non ci fosse nessun altro posto dove desiderasse stare."

11.
Il processo di Gus Briggs arrivò in Corte Suprema dove all'alieno, con decisione storica, fu riconosciuta la protezione degli statuti criminali del luogo. Briggs giudicato colpevole di omicidio di secondo grado e condannato a sette anni di carcere ne scontò soltanto tre sulla parola.
Lola Briggs divorziò e si trasferì in Florida, dove comprò un condominio con i proventi della vendita delle sue memorie. In seguito si risposò con un lattaio a riposo. Il nuovo marito era quieto e gentile e la rese ragionevolmente felice. Ma a volte pensava all'alieno e a come aveva scavato dentro di lei. E non poteva più ascoltare Stardust senza arrivare quasi alle lacrime.
Non si materializzò nessuna invasione e nessun alieno fu più visto.

12.
L'assassinio dell'alieno e il processo di Gus Briggs naturalmente suscitarono un grosso interesse pubblico. Commentatori di spicco a livello nazionale scesero nella cittadina di villeggiatura. Sottolinearono la futilità di tutto ciò, dell'alieno che faceva tutta quella strada, attraversando una distanza così vasta per morire in una squallida disputa domestica in una cittadina sperduta tra i boschi.
Perché, si chiedevano, l'alieno non era arrivato a New York, o in qualche altra metropoli, per avere colloqui intelligenti e significativi con le menti più fini del paese, per andare ai balletti o all'opera e cenare nei migliori ristoranti?
Perché, invece, aveva scelto di baraccarsi con una biondina invecchiata di costumi abbastanza facili, a guardare le anatre e canticchiare melodie di Willie Nelson e poi farsi sparare addosso con una scusa stupidissima per un marito?
Perché, perché, perché?
Erano d'accordo sul fatto che fosse terribilmente futile.
E Lola Briggs, che lo aveva conosciuto meglio di tutti, che da sola lo aveva conosciuto per quello che era, poteva dire soltanto, "Forse sapeva quello che faceva."
 



© Andrew Weiner
tit Originale The alien in the lake
apparso in Isaac Asimov's Science Fiction Magazine, 9/87
tr.ital. Cecchi Susanna
 


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