Dolci thriller di agosto
di Lietta Tornabuoni
Gli horror d'agosto sono speciali: sangue, massacri, putredine, mutilazioni, terrore lasciano il posto alla filosofia, a riflessioni ideologico-mistiche oppure psicologico-etiche. La regressione all'aggressività primordiale (per via di un morbo contagioso) è l'allusivo tema di "28 giorni dopo" di Danny Boyle. "The Pool" di Boris von Sychowski affronta il passaggio spinoso dall'adolescenza alla giovinezza trasformando significativamente in un festino di paura una festa studentesca notturna per celebrare la fine della scuola intorno alla più grande piscina di Praga. In "Below" di David Twohy vengono riesumati gli orrori sottomarini del '43. La vendetta senza volto, la ritorsione senza pietà, impersonata da una vecchia ottocentesca con la faccia coperta da una maschera impiccata incolpevole, che torna a compiere la propria rappresaglia, è l'argomento di Al Calar delle Tenebre" di Jonathan Liebesman.
Se film simili escono intorno a Ferragosto, può voler dire che si conta poco o nulla sulle loro possibilità commerciali, oppure che l'horror prediletto dai ragazzi è più forte della canicola. Allo stesso genere appartiene "Final destination 2" di David R. Ellis, basato su una filosofia magari non nuova però assoluta: la Morte prima o poi arriva, e ci piglia tutti. In "Final destination 1" la Morte si impadroniva delle sue vittime durante un incidente sul volo 180, lasciando un'unica sopravvissuta che per la paura da allora ha preso a vivere chiusa in un ospedale psichiatrico. Stavolta la Morte, alla quale piace andare in giro, torna a viaggiare, ma sull'autostrada, Route 23, e scatena un terribile incidente d'automobili a cui sopravvivono alcuni, grazie alla premonizione di una ragazza.
Scornata e indispettita, la Morte perseguita i sopravvissuti, decisa a eliminarli: uno muore nell'incendio della cucina di casa da lui stesso provocato, una muore in un incidente di ascensore, un altro viene trafitto da un palo, un altro ancora viene tagliato a metà da una motosega.
Il film non particolarmente ammirevole ha la furbizia di attribuire le vittorie della Morte a straordinari incidenti stradali o domestici: così, tra camion che perdono il carico di pesanti tronchi d'albero, fuoco appiccato per distrazione, lamiere contorte, crash spettacolari, cadute di lampadari, lo spettatore si ritrova in circostanze possibili, temute o familiari, si identifica e s'interessa.
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