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Un cartone animato fermerà la bomba?


di Oscar Cosulich


Uscito il 6 febbraio a Londra (dopo una grande serata di gala i cui proventi sono andati a "Greenpeace") tra breve arriverà sui nostri schermi When the Wind Blows, lungometraggio d'animazione diretto dal veterano Jimmy T. Murakami e tratto dal best-seller omonimo dell'illustratore Raymond Briggs. Il film è stato già presentato nella Repubblica Federale Tedesca, dove in poco tempo ha incassato 2.800.000 marchi (circa due miliardi di lire) e in Svizzera, dove stà riscuotendo un analogo successo; ai primi di marzo dovrebbe uscire anche nel nostro paese.

When the Wind Blows è probabilmente il più ambizioso film d’animazione mai realizzato, un caso unico ed irripetibile nella storia del cinema, che dimostra le enormi possibilità comunicative di questa particolare forma di espressione cinematografica.

Murakami ha iniziato la sua carriera di regista nella metà degli anni Cinquanta, al studio Burbank della Upa. Tra le sue opere giù significative un cortometraggio premiato nel ‘67 al festival di Annecy ("The Breath"), l'episodio «Soft Landing» dal cartoon «Heavy Metal» (1982) e anche una pellicola dal vero: "Battle beyond the stars", una sorta di "I sette samurai" spaziale ("I magnifici 7 nello spazio", 1980 prodotto da Roger Corman).

È possibile tenere gli spettatori avvinti alla poltrona per un' ora e mezza, mostrando gli ultimi giorni di Jim e Hilda, una matura coppia inglese, che si prepara con ottimistica fiducia all'emergenza nucleare, seguendo scrupolosamente le ridicole raccomandazioni di uno dei tanti manuali governativi di sopravvivenza? I 190mila fotogrammi disegnati per realizzare When the Wild Blows ci riescono perfettamente, offrendo un prodotto di sconvolgente impatto emotivo, una vibrante denuncia contro la follia nucleare, resa tanto più efficace dal tono pacato e dalla serena ottusità dei protagonisti.

La storia segue fedelmente l'andamento del volume a fumetti disegnato da Briggs: Jim torna a casa (una piacevole villetta di campagna) e si prepara al consueto tran tran serale con sua moglie Hilda. È una vita fatta di piccole delicatezze e banalità, improntata ad una compostezza di modi che potrebbe persino infastidire il nostro animo latino.

Poi la radio annuncia che la situazione internazionale si è deteriorata e che si prevede l'apertura delle ostilità entro tre giorni.

Jim segue allora scrupolosamente i consigli di sopravvivenza, sotto l'occhio ironico della moglie (preoccupata che la costruzione di un «rifugio» casalingo possa danneggiare l'arredamento e creare disordine). Sembra così di assistere alle sequenze di «Atomic Café», dove erano raccolte tutte le idiozie dette e filmate sugli effetti e le misure precauzionali da prendere di fronte all'emergenza atomica.

In When the Wind Blows però, ed è questa la grande forza del film, nonostante i protagonisti non siano altro che due buffi personaggi disegnati da uno stuolo di animatori, l'effetto è di uno sconvolgente realismo nell'identificazione con queste vittime incolpevoli e inconsapevoli è quasi intollerabile. Il film sfrutta praticamente ogni possibilità dell'animazione: la casa di Jim e Hilda è ripresa sia da modellini tridimensionali, costruiti appositamente, che dagli usuali fondali dipinti, inoltre l'utilizzazione del computer ha permesso di arricchire l'impressione di «profondità» delle immagini con l'effetto steady-cam, solitamente non realizzabile nell'animazione di tipo tradizionale.

Straordinario il doppiaggio di Jim e Hilda ad opera di due mostri sacri del teatro inglese come John Mills e Peggy Ashcroft. I due attori recitano con una grande compostezza, senza mai cadere nella tentazione di caricare i loro personaggi, e riescono così a dare uno spessore umano (oltre che grafico) alla drammatica vicenda. Jim e Hilda cercano di capire quello che sta succedendo, ma la loro memoria storica è inutile: nella Seconda Guerra Mondiale i nemici erano chiari e ben delineati (Mussolini, Hitler), qui vengono rappresentati da anonimi simboli di distruzione (Il Missile, Il Bombardiere, Il Sottomarino), il pericolo non è visibile ("Non vedo nessun Fall Out, qui fuori" dice Hilda a Jim), la morte è lenta e dolorosa ("Non ricordo perché i giapponesi morissero tanti anni dopo Hiroshima" dice Jim "probabilmente non avevano preso le giuste precauzioni. La scienza allora era ancora alla sua infanzia".)

The Wlnd è il più poetico film di denuncia realizzato sul nucleare e il più bell'esempio delle possibilità del cinema d'animazione contemporaneo.






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