Infezione genomica
di Giovanni Burgio, "Odissea fantascienza" n. 45, ed. Delosbooks, 2011, 14,00 €, 312 pagg.
Biofantascienza, nel quale si ipotizza che un’equipe di scienziati che sta tentando di trovare una cura per il cancro per mezzo dell’ingegneria genetica, pensi di aver trovato qualcosa, ma poi scopra che quella che pensavano poter essere una cura era, in realtà, un… acceleratore, del cancro.
E, parallelamente, di un gruppo di fanatici tedeschi che seguono uno strano culto della Terra, e, in un certo senso, la (la Terra) infettano con dei corpi di volontarie (quasi tutte, almeno), infettati, appunto, da una forma di cancro accelerato, indotto da batteri vegetali, molto simili a quelli scoperti da quell’equipe.
Detta così, sembra una cosa molto noiosa. Invece la trama è molto avvincente, con toni thrilling, e anche alcuni momenti di notevole grand guignol.
Certo ci si aspetterebbe che le due trame, ad un certo punto, si andassero ad unire, in una qualche maniera, ma ciò non avviene mai; se non, appunto, per l’aspetto contenutistico.
Molta la scienza che vi si dice, forse troppa, e il lettore comune, spesso, rischia di rimanere spiazzato, capendovici poco. Ma poi il senso generale lo si coglie bene, e lo si riesce a seguire agevolmente.
Ed è scritto in buon stile, anche se non concede molto spazio al lirismo, quando, e forse meglio poiché, ne concede, come abbiamo detto, molto alla scienza.
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