La corona del dio prigioniero
di Davide
Di Vitantonio, "Long stories sf" n. 69, ed. Scudo,
2018, 12,50 €, 200 pagg.
Un uomo accompagna la moglie da un’amica, viene quasi rapito da un suonatore di violino polacco, fuggendo dal quale valica una siepe.
E si ritrova in un altro Mondo.
Nel quale sua moglie lo respinge come un folle, e anche tutto il resto è cambiato.
Poi dovrà valicare quella stessa siepe un’altra volta… e si ritroverà in un altro, Mondo.
Non il suo, un altro; nel quale sua moglie è sposata con un altro; ma lo stà ad ascoltare, e gli dirà che, probabilmente, si tratta di Universi Paralleli.
L’Universo gli è avverso, perché è una stonatura nella trama della realtà, e lo ammala, e, alla fine, lo condurrà verso la morte, verso la quale si dirigerà consapevole.
Davvero molto buono, avvincente, la caratterizzazione psicologica dei personaggi molto profonda, è anche scritto in una buona prosa che non trascura momenti di poeticità anche notevoli.
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