La Terra sul filo di seta
di Giulia Massini, "Minas Tirith" n. 13, ed. Tabula fati, 2019, 20,00 €, 264 pagg.
Buon fantasy che, come spesso capita, è anche, o principalmente, un romanzo di formazione.
Nel quale un giovane affronta pericoli e avventure che lo renderanno maturo.
Qui è una ragazzina, di un popolo che si è ritirato su una montagna per fuggire la guerra di distruzione che quello che era un uomo ma che ormai si è trasformato in un mostro ha scatenato sul Mondo intero.
Ma a lei non stà bene di starsene là in pace mentre il resto del mondo viene distrutto, e parte per dare battaglia a quel mostro.
Non prima di aver appreso l’arte del tiro con l’arco, che, in quel popolo, è diventata ben di più di ciò che è, una sorta di protezione magica.
Scenderà dalla montagna, allora, ed incontrerà gli altri popoli che abitano quelle terra; lupi, pinguini, faine, ma tutti resi dall’Uomo… più umani.
Ed ognuno di essi le darà un aiuto indispensabile.
Alla fine, ovviamente, anche se sembrerebbe che una ragazzina da sola contro tutte le forze del Male non avrebbe mai potuto farcela, sconfiggerà il mostro.
La cosa che più vi si evidenzia è una concezione del Mondo molto orientale, di evidente ispirazione nipponica, per la quale la forza interiore può essere coltivata, e portare ad una capacità di agire che quasi sembrerebbe sovrannaturale.
La scrittura non è che sia particolarmente raffinata, ma risulta comunque di piacevole lettura.
Questo romanzo era già apparso, in una versione qui ampliata, per l’ed. Landolfi nel 2013.
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