Il quarto millennio. Cargo dei cloni
di Piero Boi, ed. Laura Capone, 2010 (12,00 €, 168 pagg.)
In un futuro remoto nel quale la Terra è stata resa inabitabile dalla solita guerra nucleare, e i pochi sopravvissuti si sono sparsi in un Sistema Solare nel quale ogni pianeta è stato, oltre ogni possibile plausibilità, reso invece abitabile, un samoano (i sopravvissuti sono tutti di luoghi remoti) capitano di astronave organizza la difesa contro l’invasione dei siriani, incazzatissimi perché avevano subito un tentativo di invasione umana.
Ma ciò che risalta, da questo romanzo, è… la rutilanza degli avvenimenti, e la loro… culinarietà.
Il mangiare, il bere, il fumare (anche) vi sono sempre presenti, e sono mangiate, bevute e fumate… abbondanti, e stravaganti.
Il tutto è narrato con una prosa veloce, nella quale l’umorismo è centrale, e, anch’esso, abbondante.
Nelle intenzioni dell’autore avrebbe dovuto essere il primo di una trilogia, ma i restanti due titoli, qui citati, “L’eredità di Shambala” e “La vendetta di Jaldaboath”, a tutt’oggi non sono stati pubblicati.
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