Il risveglio dell’ombra
di Luca Trugenberger, "Immaginario fantasy" n. 2, "Tascabili immaginario" n. 59, ed. Fanucci, 2002, 2005, poi in tre parti, "La spina del drago. Damlo il roscio", "Il volto del nemico. Damlo il roscio" e "Il sigillo di Zánter. Damlo il roscio", ed. Fanucci, 2003, 2004, 2004
Ottimo fantasy, nel quale un ragazzo che viene sempre bullizzato, e si sente, prevalentemente, un codardo, vive delle avventure che mai avrebbe pensato di vivere, scopre chi è veramente (qualcuno di molto speciale), e farà vincere al Bene una battaglia importante contro il Male.
È che è scritto molto bene, in un’ottima prosa molto descrittiva, e che non lesina bei momenti di buona poeticità.
E che le avventure che descrive sono entusiasmanti, e ben congeniate.
Ambientato in un tipico secondary world nel quale vi sono elfi, nani, orchi, e altre creature magiche, è, tipicamente, un romanzo nel quale il protagonista supera il proprio stato, qui, come abbiamo detto, la propria codardia.
E lo farà non annullandola, ma usandola; ne farà, infatti, la propria forza, e sarà proprio essa che gli consentirà di vincere il Male.
Male che lo tenterà; sarà quasi sul punto di cedervi, allettato dalla possibilità che gli viene posta di poter mettere sotto controllo il drago che è in lui (è, infatti, un discendente della coppia interrazziale uomo/drago dalla quale il suo villaggio è stato fondato, unico ad essere sopravvissuto), e il Male gli prospetta, appunto, di poterlo rendere inoffensivo in maniera permanente.
Ma sarà un'altra, la maniera con la quale la vincerà, la propria codardia; quella, appunto, di farsene la propria forza.
Ed è raccontato in maniera da prendere molto bene l’animo, molto vera; i personaggi, per quanto essi siano nani, elfi, o… mezzi draghi, sono umanissimi.
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