Iouv Zaceh Cam Malsi - Il profeta sconfessato
di Mauro Bernardini, "Long stories sf" n. 93, ed. Scudo, 2020, 11,00 €, 196 pagg.
Un’utopia, ma quantomeno ambigua.
Uno scienziato trova il modo di trasformare il carattere delle persone tramite un procedimento che agisce sul DNA.
E, in un futuro vicino, la metà del prossimo decennio, nel quale si susseguono sanguinosi attentati da parte di terroristi malsici, seguaci di un’inventata religione dietro la quale però è facile indovinare l’allusione all’islam, decide, anche dopo che la sua compagna rimane uccisa in uno di essi, di tentare di… cambiare il carattere di tutti i malsici.
E ci riuscirà.
La trama segue gli avvenimenti che portano a ciò molto dettagliatamente, e… noiosamente.
Non contento del risultato, anche dopo che il suo aiutante, unico altro che era a conoscenza del procedimento, muore in seguito al suo rapimento da parte dei servizi segreti russi, che volevano impossessarsene, trasformerà anche i caratteri dei paesi che civilizzati già lo erano, mai nei quali permanevano molte ingiustizie.
Io, sinceramente, mi aspettavo che ad un certo punto tutto ciò si trasformasse nell’anti-utopia che è; invece no, tutto finisce in un idillio nel quale ormai tutti gli uomini hanno avuto manipolata la propria psiche, e lo sanno, sono felici e contenti.
Per di più, il linguaggio col quale si racconta tutto ciò è davvero pessimo, terra-terra, senza alcuna letterarietà.
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