Il codice dell'invasore
di Alessandro Vietti, "Cosmo argento" n. 303, ed. Nord, ’99 (20.000 £, 396 pagg.)
Gli ultimi esseri umani abitano su Europa, satellite di Giove, con avamposti minerari su Io e Callisto.
La Terra è stata devastata da qualcosa che si era pensato essere un Morbo, ma non ce ne era stata prova alcuna.
Le persone, improvvisamente, cessavano di respirare, e morivano.
Su Europa, per sopperire alla scarsità di popolazione, si erano fabbricati dei cloni umani poco sviluppati, umanamente; poco sensibili, poco intelligenti… molto obbedienti.
Ma qualcosa non va come avrebbe dovuto. Una clone sceglie (tutti avevano avuto quella possibilità, ma nessuno fino ad allora l’aveva fatto) di essere libera, invece di andare su Io a lavorare.
E dice di avere urgenza di andare al Valhalla. Che nessuno sa né cosa sia né tantomeno dove, sia.
Inframmezzati alla trama principale ci sono dei brevi brani nei quali parla un alieno.
Si capirà che, quel Morbo, non lo era affatto, ma che era un attacco di una razza aliena spietata, alla quale quella, antichissima e saggia, di quell’alieno si oppone.
Una space opera vecchio stile, quindi, ma che segue molto, nel suo svolgersi, la psicologia dei suoi protagonisti.
Che sono molti, e tutti ben caratterizzati.
La scena finale, lunghissima, mi è sembrata troppo caotica, e stiracchiata, nel senso che la necessità di tirare le fila della, complessa, trama, la appesantiscono, rendendo la scrittura poco immediata.
La prosa con la quale è scritto non è nulla di eccezionale, ma comunque priva di errori grammaticali e sintattici. Ed è già molto.
[ Indietro ]
Recensioni Fs italiana Copyright © di IntercoM Science Fiction Station - (48 letture) |