Il rione dei raggiri
di Enzo De Simone, “Zora” n. 34, ed. Acheron, 2022, 15,00 €, 190 pagg.
Ambientato nella Napoli del 1631, è un romanzo fantastico in senso lato, al quale prendono parte creature magiche dotate di grandi poteri derivate dal folklore popolare, per le quali, in fondo, c’è una "Sinossi dei personaggi storici e delle figure del folklore" (pagg. 172-177).
Il protagonista è uno scugnizzo che di mestiere fa il borseggiatore, che viene contattato niente di meno che da Giovanbattista Basile, che lo arruola per un’impresa assai difficile, della quale, però, all’inizio non gli rivela nulla.
Alla compagnia si uniranno man mano altri personaggi, tutti, appunto, dotati di poteri particolari.
Lo scugnizzo, infatti, sarà addirittura l’incarnazione di Pulcinella, ma anche del suo lato oscuro, Maccus, e avrà una forza ed un’aggressività che salveranno la combriccola più volte.
Oltre ad un’astuzia che gli farà escogitare soluzioni possibili in situazioni che sembravano non averne.
L’impresa che pare impossibile è quella di salvare Napoli da un’eruzione del Vesuvio provocata con arti magiche da un cattivo che, con ciò, vorrebbe provocare una rivolta popolare, che pensa si potrà verificare solamente in animi ancor più fiaccati di quanto già non lo siano, da un’eruzione, appunto.
Ovviamente vi riusciranno, passando per traversie dalle quali ogni volta sembrerebbe non debbano riuscire a farlo.
La prosa con la quale tutto ciò è narrato, non è nulla di particolare, ma comunque il racconto procede abbastanza avvincente, e le invenzioni fantastiche risultano abbastanza… fantasiose.
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