Io e mrs. Pennington
di Alberto Zella, "Pandora" n. 18, ed. Solfanelli, 2011, 19,00 €, 288 pagg.
Un uomo, stanco della monotonia della propria vita, si fa trasferire a Londra.
Là, troverà alloggio presso una vecchia signora saggia, e incontrerà una donna della quale si innamorerà.
Una donna che fa parte di una compagnia teatrale guidata da un personaggio ambiguo, che al protagonista pare l’uomo che, in qualche modo, aveva inseguito lui e la sua amica dei tempi, quando era bambino nella sua vecchia casa.
Casa che è un po' al centro, di questo romanzo.
E che lo aveva seguito anche in quella Londra.
Questi si rivelerà essere una sorta di demone che irretisce chi gli sta attorno con la promessa di una vita eterna nel mondo dei sogni.
I sogni ne sono ancora più al centro. Sono tramite essi che il protagonista conoscerà ancor prima di incontrarla quella donna, e, alla fine, riuscirà a sconfiggere quel demone.
Il tutto è scritto in una buona prosa che riesce a creare una buona atmosfera, onirica quel giusto, senza eccedere.
Il fantastico, vi è infatti… parsimoniosamente. Il più sono le tracce laceranti che i sogni lasciano sul corpo del protagonista.
Oltre, ovviamente, ai sogni stessi.
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