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Recensione di Angelo Lopiano a "Heavy metal"


Una violenta ma nel contempo dolce melodia rock accompagna la sequenza iniziale di questo film dedicato al fumetto S.F. e fantasy, e soprattutto al miglior cinema S.F.

Uno speaker in lingua americana annuncia il titolo del film, mentre un'esplosione quasi caoti-cacofonica di suoni e colori colpisce lo spettatore che viene immediatamente trasportato in un universo dove personaggi a tinte pastello sono del tutto naturali, mentre un veicolo simile allo shuttle partorisce un cabriolet anni '50 che dallo spazio arriva diritto davanti alla casa della giovane protagonista, scodellandovi il padre in tuta spaziale, misto tra Neil Armstrong e padre di Richie Cunningham (vedi Happy Days, N.D.A.), che porta alla figlioletta un regalo dallo spazio; nientemeno che una sfera verde la quale riassume l'essenza del male, onnipresente ad eterna, nel film e, secondo l'idea del genere fantasy, ovunque.

La sequenza termina con questo baldo prodotto della rivoluzione del '76 letteralmente consunto dal potere malefico della sfera, la quale prende poi a narrare la sua storia alla bimba terrorizzata.

E da qui una serie di episodi sulla sempiterna lotta tra bene e male, tipica della casistica dei fumetti fantasy e S.F.

Ma più che una banale storia a cartoni animati, si tratta di un riassunto di quelli che sono da sempre i temi del fumetto eroico, vale a dire: S.F. tecnologica e sociologica (stazione spaziale, taxista alla 1997), mistic fantasy (tipo Conan), fantasy horror, heroic fantasy ed anche una spruzzatina di comics, presente in moltissime scene la mano di Moebius, che dona al film la sua personalità.

Devo dire che il finale mi ha, una volta tanto. lasciato soddisfatto, in quanto si è trattata di una conclusione imprevedibile anche se in fondo tutto lo svolgimento della storia portava a quello.

Forse questo lieto finale è meglio di tanti finali orrifico-catastrofici a cui ci ha abituati la S.F. da un po' di tempo a questa parte, anche se il cinema pare sia rimasto sostanzialmente immune dal contagio, almeno per ora.

Tecnicamente non posso che definire buono il film sostenuto dall'opera di valenti disegnatori, i quali hanno (Deo gratia) oltre che tecnica, anche ingegno e fantasia.

Buono anche il gusto dell'inquadratura, in questo caso non ad opera del regista, ma del disegnatore che sceglie la prospettiva, ed al quale è affidato anche il compito di creare la "continuità" fra le sequenze per realizzare un'opera organica. Anche la continuità della storia è stata fortunatamente rispettata, non dimentichiamo che si trattava eli unire non solo vari generi ma anche varie mani, senza fare un potpourri tipo fritto misto, visto anche che il film non era ad episodi.

Anche la colorazione era ben curata, senza le evanescenze tipiche del cartoon cecoslovacco né le violenze oculistiche dei giapponesi, con i loro arancione evidenziatore ed il blu elettrico cari ai cartoonists dagli occhi a mandorla.

Per quanto riguarda la fotografia devo dire che era dal tempi di Walt Disney (ricordate Paperino?) che non vedevo un cartoon che rispettasse i tempi come questo; mi spiego: per rendere bene l'idea di un movimento sono necessari dai 15 ai 18 disegni al secondo (in Cecoslovacchia se ne usano otto-dieci, Walt Disney ne usava diciotto), in Heavy Metal credo che fossimo proprio su queste cifre, e per quanto riguarda i costi di realizzazione ciò ha il suo peso (notiamo che i giapponesi di Goldrake e di Heidi ricorrono ad artifici e trucchi tecnici penalizzando il dettaglio).

Infine la musica: bella se vi piace l'hard rock (e credo vi piaccia), se non vi piace guardate il film e comincerete ad apprezzarlo.

Credo che il film principalmente fosse un poco la smitizzazione del fantasy inteso come opera principalmente drammatica (già iniziato ne "Il Signore degli Anelli") visto che spesso e volentieri si indulgeva alla scena se non proprio comica, perlomeno umoristica, che faceva sorridere anche nelle scene ad alto contenuto di drammaticità (ma anche in 1997 accadeva già).

In conclusione, guardate nel portafogli, se non ci arrivate rifornitevi dal paparino o chiedete un aumento, ed andatevelo a vedere questo film, se non l'avete ancora fatto, se invece l'avete già visto potete sempre rivederlo.

A me è piaciuto.






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