Editoriale n. 4
di Giampiero Prassi
Siamo ad una svolta decisiva per il nostro progetto; un passaggio a livelli più alti, sottintesi dal ricorso a mezzi tipografici più consoni. Ma il progetto che abbiamo visto crescerci intorno, quella magnifica crescita da 0 mai interrotta, non si "imborghesisce", non si fossilizza; ed anzi, solo ora abbiamo un po' di voce per gridare.
Ed adesso spieghiamo un poco il perché del ritorno al formato primevo. Alla base di tutto ci sono problemi tecnici, ma anche le vostre ultime lamentele sul "massacro" operato dai postini (per infilare le buste nelle buche piegano la rivista) hanno avuto il loro peso.
Dal n. 1 abbiamo sempre cambiato mezzo di stampa, ad ogni numero abbiamo aggiustato il tiro su VOSTRE PRECISE INDICAZI0NI; ricordate il salto dal n. l al n. 2 come materiale ospitato, ed infine il n. 3, perfezionato, godibile in tutto e per tutto?
Del resto questo formato è il più diffuso se notate, ed è proprio causa del ricorso all'off-set che impone per questioni sempre i soldi di mezzo, la riduzione di formato.
Ma ci sono anche i vantaggi, praticità di lettura, collezionabilità.
Tutti questi cambiamenti nell’arco del primo anno erano programmati per una ragione ben precisa; così facendo infatti possiamo fare ora una rivista che ha praticamente in ogni pagina l’apporto di ognuno di voi, ecco dove sono andati a finire i vostri consigli e le lettere di commento. Il n. 5 che segue a ruota questo sarà ancora, seppur di poco, diverso da questo. Dal primo numero 83 adotteremo il formato e la grafica definitivi. Le pagine arriveranno a 100 pensiamo, mentre già questo numero si aggira sulle 80, non è cambiato e l’abbonamento (per 4 numeri però l'anno prossimo) ed il prezzo di una copia singola, ma molto dipenderà dalla risposta alla campagna, non di Russia, abbonamenti 1983; sappiate che se le cose vanno bene la vetta delle 160 pagine a 3000 £ non sarebbe proibita.
Passiamo al materiale: preponderante la presenza di Bettini; è un atto dovuto ad un collaboratore che si è sciroppato Trieste, Amatrice e FantaRoma anche per noi, per darci notizie e resoconti di questo '82 pubblico della S.F.
V’interessa ogni anno il dossier Trieste? Non faremo più di un numero all’anno dedicato ad una attività pubblica che ci deve interessare, ma non deve occupare troppo spazio; cioè il NOSTRO SPAZIO d'idee e di narrativa il più possibile "artisticamente libere ed innovatrici".
Narrativa che in questo numero vi prepara a periodi molto interessanti, Barbierato ad esempio promette bene anche se è solo ai suoi primi racconti, Placereani poi, non è proprio il caso presentare.
Ritorna Verrengia e ritorna Raiteri con due saggi "ispirati" ed incisivi, esordisce la scienza con Andrea Poli a tale proposito: A VERCELLI C’È UNA PERSONA CHE VORREBBE FONDARE UN CIRCOLO ASTROFILO; scrivete in redazione se la cosa v'interessa.
Daremo nei prossimi numeri più ampie notizie.
Veniamo ai disegnatori. Defezioni di Tommasino e Moretti per motivi indipendenti dalla loro volontà (leva uno, lavoro l’altro) che però ritorneranno presto, abbiamo però un disegnatore come Lorenzano, un grosso calibro ingiustamente trascurato da settori editoriali dove la sua presenza sarebbe più opportuna che non qui.
Ma dopotutto T.D.S. è o non è una grande iniziativa?
Ed adesso veniamo all'invito alla narrativa di S.F.
Mentre già è cominciato il secondo invito (vedere bando nell'interno) abbiamo i risultati del primo.
Udite! Udite!
I finalisti sono 6 e non 5 diamo solo i nomi, i racconti li troverete nel n. 5 che dovrebbe arrivarvi un mese dopo questo n. 4.
Paolo Raiteri, Gilberto Coletto, Silvio Sosio, Mirko Oriati, Bruno Garavini e Paolo Mariano.
Segnalati: Giovanni Ruggiero, Marco Perello, Mario Fabiani, Angelo Mazzarese, Giovanni Croce e Francesco Spisani.
Ogni partecipante riceve una documentazione con: Giudizi dei singoli giudici, classifica e delucidazioni sui metri di giudizio usati.
I premi verranno assegnati dopo il ritorno delle schede voto.
CHE V'INVITIAMO CALDAMENTE A COMPILARE.
E adesso basta editoriale.
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