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x 1984 e dintorni, 2ª parte


di Fabio Piretti


ORWELL

Ed eccoci a George Orwell e ad un altro modo di intendere l'antiutopia. Orwell è conosciuto soprattutto per 1984, un romanzo di cui ci occuperemo diffusamente.

Prima però voglio dare un accenno all'opera che precedette 1984 e, pur non essendo un’opera di fantascienza, contiene già le preoccupazioni di cui 1984 è pieno. Mi riferisco a: "La Fattoria degli Animali", una favola semiseria in cui si narra il fallimento della rivoluzione degli animali di una fattoria contro i loro padroni umani.

Alla fine della rivolta i maiali si adopreranno in modo da annullare la libertà conquistata diventando i nuovi padroni della fattoria. In tutta questa favola sono presentate analogie con la rivoluzione d'Ottobre e con la situazione interna della Russia stalinista. Un melanconico epitaffio alla rivoluzione scritto da un individuo che nel la rivoluzione e nella libertà crede al punto da partire volontario per la guerra di Spagna nelle file degli anarchici.

In 1984, scritto dopo la seconda guerra mondiale, si può vedere quasi un seguito de "La Fattoria degli Animali". Infatti il romanzo inquadra la storia di un appartenente alla classe burocratica dello stato governato dal "Grande Fratello" (un trasparente alter ego di Stalin). Indottrinamento e controllo sono i caposaldi della società di 1984.

Ogni abitazione è provvista di uno schermo che, oltre a trasmettere immagini, è dotato di obiettivi e microfoni in grado di registrare tutto quello che accade nell'ambiente circostante. Tutte le registrazioni sono naturalmente controllate dall'apposito ufficio governativo.

L'attività sessuale è sfavorita e viene sublimata nell'aggressività verso un nemico (non si sa se vero o immaginario), con il quale lo stato è costantemente in guerra. Altri interventi contribuiscono ad aumentare l'indottrinamento. Una pratica mentale operata al livello del linguaggio; detta bispensiero che abitua l'individuo ad accettare razionalmente due concetti in completa opposizione tra loro. Una pratica che rende malleabili le menti agevolando la penetrazione della propaganda e degli stimoli derivati dalle pratiche sociali. Altro fattore è la riscrittura della storia che permette allo stato di appropriarsi del passato modellandolo sulle linee politiche nel presente. La società poi è divisa in varie classi.

La più bassa è rappresentata dalla classe proletaria, più in alto le varie classi di funzionari governativi. I burocrati sono ripartiti orizzontalmente tra quattro istituti, quattro ministeri, che si occupano dei vari aspetti della vita, dalla vita sessuale alle operazioni di polizia. Più in alto la classe dei politici e il grande fratello. In questo quadro leggiamo il diario di un addetto alla ristrutturazione della storia che, a poco a poco, si innamora di un'altra burocrate e prende coscienza di sé stesso, del suo lavoro, del suo mondo.

La sua avventura continua fino a che la polizia non scoprirà la sua relazione con la ragazza e verranno entrambi arrestati. E verranno poi piegati dalle torture e dalla coercizione mentale dello stato e torneranno ad essere cittadini rispettosi, umiliati; e pentiti.


HUXLEY

Se l’incubo politico era la chiave di volta delle utopie negative di Orwell e di Zamiatin, la tecnologia e lo svuotamento della vita morale ed intellettuale costituiscono assieme il nucleo attorno al quale viene costruita l'antiutopia huxleiana.

"Brave New World", il romanzo di H., si apre con la descrizione di una delle situazioni chiave dell'assetto della società in cui l'azione è ambientata: il Centro di condizionamento dei feti. Un impianto in cui, attraverso una gravidanza "in vitro" e particolari accorgimenti, i feti vengono programmati ad assumere, una volta sviluppati, precise caratteristiche di Q.I., capacità lavorativa eccettera...

Qui viene anche definita, in base ai parametri citati sopra, la posizione che ciascun individuo occuperà nella società.

La vita degli abitanti di questo mondo si divide tra il lavoro e lo svago, sotto forma di passatempi privi di significato. Particolare peso viene dato all'interno del romanzo a due comportamenti considerati come socialmente corretti: l'uso generalizzato di un narcotico chiamato soma e un atteggiamento disinvolto nei confronti della sessualità, completamente svincolata dalle funzioni riproduttive. Naturalmente, come nelle altre antiutopie, il conformismo è la qualità più richiesta ai cittadini e qualsiasi soggetto diverso è condannato all'isolamento e alla derisione. L'azione, all'interno del romanzo, si basa principalmente sulla contrapposizione di due mondi, il primo mondo, il "Nuovo Mondo" descritto nel libro è impersonato da una serie di personaggi più o meno inquadrati all'interno della società descritta. Il secondo mondo è impersonato da un personaggio solo, il selvaggio, che dovrebbe essere un referente del mondo in cui H. stesso viveva. Il selvaggio, praticamente il protagonista dell'opera, è figlio di una donna appartenente al mondo civile persasi durante una gita turistica e rimasta imprigionata nella riserva. L'educazione del figlio della donna si è quindi svolta tra due diverse influenze, la cultura primitiva della riserva e l’immagine sublimata e idealizzata che la madre gli forniva del mondo civilizzato. E in più egli doveva subire poi l'influenza della lettura di un libro di opere di Shakespeare trovato per caso in un cumulo di macerie. Un giorno, quando il selvaggio è ormai maturo, una coppia di turisti riconoscono madre e figlio come cittadini del mondo civilizzato e li conducono a Londra con loro.

Questi due turisti avranno in seguito un ruolo più importante in quanto spetterò a loro incarnare la morale e l’ortodossia del mondo civile nei loro rapporti col selvaggio. Questo mondo nel suo complesso considera l'arrivo del selvaggio come una delle tante curiosità e lo tratta come un'attrazione. Per il selvaggio invece l’arrivo nel nuovo mondo e l'ingresso nel mondo meraviglioso e fantastico descrittogli dalla madre; le sue aspettative sono molte ed egli si aspetterà in particolare dalla nuova società la profondità morale ed intellettuale che aveva conosciuto nelle opere shakespiriane. Naturalmente la disillusione sarà enorme e viene rappresentata nel romanzo dalla lite con Lenina, la donna della coppia. La violenta reazione del selvaggio alla seduzione di Lenina, di cui del resto era innamorato, renda bene l'idea del rapporto tra i due mondi e tra le due personalità, lei che, in accordo coi tempi, col costume e con la sua educazione si offre al selvaggio senza alcun pudore; lui che reagisce rabbiosamente insultandola e respingendo la sua spregiudicatezza con parole tratte dall'Otello, giungendo fino alla violenza. Dopo questo episodio e dopo la morte della madre, che gli dimostra l'assoluta mancanza di rispetto del nuovo mondo nei confronti della morte, il selvaggio si autoesilia su di un'isola deserta. Qui egli vive in un faro abbandonato coltivando un pezzetto di terra e sottoponendosi a digiuni e penitenze per allontanare il ricordo di Lenina. Ma nemmeno qui potrà stare in pace; il suo esilio diventerà meta di orde di turisti e solo il suicidio porrà fine alla situazione.

Questa era, per sommi capi, la trama del romanzo di Huxley, scritto nel 1932.

BNW è l'unica opera pienamente antiutopica dell'autore a parte forse il romanzo "Island" (del 1962, terminato di scrivere poco prima di morire a sessantanove anni).

Nel romanzo si narra la caduta di una società governata dalla ragione ad opera di un individuo ansioso di impadronirsi delle risorse dell’isola sulla quale la società era stata fondata. Per il resto la sua produzione si divide tra il giornalismo e la critica teatrale, praticati in gioventù, e la composizione di romanzi e versi le cui tematiche ruotano attorno alla preoccupazione per il destino dell'umanità.

BNW resta comunque il suo romanzo più diffuso e la sua influenza si farà sentire in fantascienza fino ai giorni nostri.

Strutturalmente BNW si discosta dalla utopia negativa di Zemjatin anche se qualche punto di contatto viene mantenuto.

Prima fra tutte l'intenzione, tutta wellsiana, di esasperare al massimo le condizioni ed i difetti delle società contemporanee ai due autori; nel caso di Zamjatin si trattava della nascente società stalinista; per Huxley invece era il nascente mondo industriale e la ancora appena accennata società dei consumi. Huxley si differenzia dal russo anche per il suo totale pessimismo, per il prima infatti non esiste via di scampo, né nelle riserve né nella solitudine, mentre nel secondo anche se la fuga non riesce resta comunque libero il mondo al di là del muro verde.

Anche se ormai comincia a farsi sentire, il tempo passato dalla sua prima pubblicazione (a causa del moralismo troppo accentuato e un po' bigotto) l'opera di Huxley conserva ancora il suo fascino. Questo a causa delle somiglianze che il nostro mondo nel suo sviluppo ha conservato col "Nuovo Mondo" e perché non si manca di riconoscere nel libro l’intelligenza di aver percepito e capito in maniera così esatta i germogli del consumismo e del capitalismo moderno.


LONDON

Jack London, conosciuto da tutti per le sue opere per ragazzi, si è occupato anche di S.F..

E se ne è occupato con impegno. La parte fantascientifica delle opere di London (Il Tallone di Ferro - Il Popolo dell'abisso assieme a vari racconti) è tutta scritta su di un comune registro; quello di un comunismo primitivo e forse un po' ingenuo. Il Tallone di Ferro è l'opera che racchiude più compiutamente questa sua ideologia ed è forse il più conosciuto tra le opere citate. Fu censurato per il territorio italiano dalla critica fascista e venne poi introdotto nel nostro paese solamente dopo la guerra. Il "Tallone di ferro" è praticamente la riscrittura in chiave narrativa della degradazione e del decadimento della società capitalistica come è descritta, in tutt'altri termini, nel Capitale di K. Marx. Lo sfondo sociale ed economico è infatti una perfetta estrapolazione, ma anche un’analisi per eccesso, della società dell'America industriale adottando i termini di una analisi marxiana. Vediamo una società rigidamente divisa nelle classi sociali che anche oggi conosciamo. Una alta casta di industriali e finanzieri dalle enormi possibilità finanziarie che detiene il controllo di tutte le risorse produttive, politiche, scientifiche ed artistiche. Il clero appoggia, e si appoggia, passivamente a questa aristocrazia industriale esattamente come le istituzioni universitarie e i centri d'istruzione in genere.

Al lato opposto del panorama sociale sta il "Popolo dell’abisso". Una massa di relitti umani, disoccupati o semi-occupati, costantemente all'orlo della legalità e della morte per fame. Un poco più in alto del popolo dell'abisso sono i proletari con un lavoro sicuro ma costantemente minacciati dal licenziamento e dagli incidenti sul lavoro. Poco sopra ancora alcune classi di lavoratori particolarmente importanti per il sistema economico che costituiscono una specie di grottesca aristocrazia proletaria. ln questo contesto seguiamo la storia dei tre protagonisti.

Un ragazzo, ex proletario, che è riuscito ad accedere all’istruzione universitaria riesce a convincere una ragazza, figlia di un industriale, ed un prete delle sue convinzioni politiche e li trascina nella lotta clandestina. Il romanzo ha la struttura ormai consueta del diario. Ci viene presentato il diario della ragazza come pubblicato in un imprecisato anno del futuro come testimonianza storica degli eventi che portarono alla rivoluzione da cui nacque la società che pubblicherà il libro.

Il libro (provvisto di immaginarie note del curatore) descrive i diversi strati sociali e le condizioni di vita degli individui soffermandosi di volta in volta su vari episodi della vita, sia quotidiana che clandestina, dei protagonisti.

Come si sarà sicuramente capito, Il tallone di ferro è separato dall'opera generale di London quanto lo è dalle altre opere da noi considerate in questo articolo. Questo è causato dal ricongiungersi di London alle tradizioni strettamente politiche della narrativa utopistica. Il suo infatti è un tentativo diverso di accostare l'utopia e le innovazioni di Bellamy. Là dove Zamjatin aveva preferito usare delle metafore, per trasparenti che fossero, London procedette in modo diverso sostituendo alla realtà non un trasparente feticcio ma il suo eccesso.


Conclusione

Le prime conclusioni si possono trarre guardando semplicemente gli autori e le loro opere, senza entrare in profondità.

Possiamo dividere gli autori e le opere che abbiamo considerato in due tronconi uniti da un punto comune: la coppia Bellamy-Utopisti. Da questo punto, che è un punto di partenza, crescono i due tronchi; da una parte troviamo Zamjatin seguito da Orwell e Huxley, dall'altra il solo London.

Questi due tronconi si differenziano per due cose.

Primo, il modo di intendere l’unione tra Bellamy e gli utopisti. Zamjatin sfrutta la "possibilità" di Bellamy e aumenta la sua aderenza alla realtà attraverso una serie di metafore che legano il presente all'antiutopico futuro.

London oltre alla "possibilità" di Bellamy sfrutta anche la "politicità" degli utopisti e sostituisce le metafore con descrizioni eccessive del reale. La seconda differenza o insita nelle trame; mentre gli stati oppressori di Zamjatin, Orwell e Huxley proseguono la loro esistenza praticamente indisturbati dalla presenza dei rispettivi ribelli vediamo che nel tallone di ferro la società capitalistica viene alla fine abbattuta. Le prime sono decisamente antiutopie; la seconda opera non lo è, pur non essendo una utopia.

A questo punto vengono da chiedersi le ragioni del perché il ramo di Zamjatin sia così lungo e quello di London così corto. Una risposta può essere la diversa provenienza degli autori. Infatti Zamjatin è russo, Huxley e Orwell inglesi, London americano. Un ramo è completamente europeo, l'altro americano. Vediamo allora lo sviluppo della fantascienza in Europa e quello in America.

In Europa la fantascienza è limitata a persone che siano in grado di accedere alle opere colte dei nostri antiutopisti. Lo sviluppo della fantascienza è destinato invece all'America ed è in America che essa acquista il carattere popolare che conosciamo.

Negli anni dei pulp la fantascienza era largamente diffusa e soprattutto diffusa tra gli adolescenti. Il carattere limitato e colto ha assicurato un seguito all'opera di Zamjatin mentre il carattere politico, quasi da pamphlet, ha impedito a London di entrare in contatto con la grande massa della fantascienza americana. Non c'è alcun dubbio che negli anni quaranta-cinquanta (la cosidetta età dell'oro) un'opera come il "Tallone di ferro" finisse nell'agenda nera del generale Mac Carty. Fu inevitabile quindi che quando gli autori americani vollero fare della fantasociologia dovettero troncare di netto tutte le implicazioni politiche delle loro opere rompendo i ponti con London.






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