Note dell'autore
di Silvio Sosio
La prima cosa da dire, in questa prefazione, penso che sia consigliare di saltarla a piè pari e passare a leggere i racconti. Le prefazioni sono cose noiose, e se c'è una cosa che è del tutto senza senso è proprio la presentazione di un autore ai suoi racconti. Se un racconto abbisogna di presentazione, non è completo, evidentemente.
Però, ci sono un paio di cose che dovevo dire per forza. Tanto per cominciare devo ringraziare Prassi, ottimo amico e collega "fanzinaro", e tutti coloro che a suo tempo mi consentirono di aggiudicarmi il I invito alla Narrativa indetto da T.D.S., permettendomi quindi di acquisire il diritto di comporre questa antologia.
Se volete (lo so che non volete, ma farò finta di niente) vi posso anche dare qualche dato biografico; sono nato a Milano il 5 ottobre 1963, maturità classica, secondo anni di Scienze dell'Informazione all'Università di Milano. Fantascientificamente esordii nell''81 sul primo numero di "City aperiodica" con una recensione su un libro di Farmer; nell'ottobre dello stesso anno veniva concepita (per vedere la luce il mese dopo) la mia fanzine "La Spada Spezzata" dove veniva pubblicato il mio primo racconto; tuttavia non sono molto prolifico come narratore e a tutt'oggi sono apparsi, esclusi quelli che state per leggere, solo quattro miei racconti.
Qualche nota sui racconti, giusto giusto come autodifesa nel caso non improbabilissimo che a qualcuno venissero istinti omicidi nei miei confronti dopo averli letti ...
GOCCE DIVERITÀ è il mio racconto più antico dopo quell'ASPETTARE ARCADIA che apparve sul n. 1 di L.S.S. Risale al tempo del mio primo impatto con la filosofia. Nel tempo l'ho riscritto più volte, cambiando il finale man mano che cambiava la mia WELTANSCHAUUNG (che parola difficile! vuol dire solo visione del mondo). La Verità è nascosta, ma non è impossibile trovarla, se cercate bene.
BADA AL SIGNORE DI FIFE! risale a circa un anno fa, e fu scritto sulle ali dell'entusiasmo per il MACBETH di Shakesperare, che rimane una delle mie opere di fantasy preferite. È un po' tetra, è vero, ma spero ugualmente che possa dire al lettore più di quanto non v'è scritto. Solo, ecco, non pensate leggendolo che io odi i computer. Sareste molto lontani dal vero!
IL SALTO DEGLI INNAMORATI l'ho finito di scrivere cinque minuti fa. Non si tratta di un vero e proprio racconto, in quanto costituisce solamente la prima parte di una serie di otto capitoli (un altro di questi capitoli è APOCALISSE IN 9/8). La serie si chiama "LA CENA È PRONTA" , e credo che molti capiranno cosa intendo.
IL DIO DELL'ALBERO inaugura un filone che vorrei chiamare HEROTIC FANTASY. Può sembrare una presa in giro del genere Fantasy, ma in realtà vuole solo dimostrare che questo genere è duttile quanto la S.F., e vuole incoraggiare a rompere gli argini ed abbattere quei cliché che spesso regnano nella Fantasy e che la S.F. si è da molto lasciata alle spalle.
Infine, il racconto che dà il titolo alla raccolta, che risale a questa estate, come IL DIO DELL'ALBERO. Penso che questo racconto, se non è il mio più bello, è senz'altro il più importante. Non voglio dire altro; solo, esortare a meditarvi sopra.
Ah, non dimenticate, per favore, di leggere i versi di Sinfield. Vi prego. Sono troppo belli e illuminanti. E quando vi capita di vivere, ricordateli.
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