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Recensione di Giampiero Prassi a "I segreti di Ajaif"


Giudicare il lavoro di un amico e collaboratore è sempre arduo e c'è il pericolo di essere giudicati parziali.

Claudio Tinivella come personaggio ha tutte le carte in regola per essere definito un artista completo.

Infatti altre ad essere un buon chitarrista (da lezioni di chitarra classica) è anche un buon autore.

Laureato in lingue con specializzazione in russo.

Tutto questo pistolotto introduttivo per presentarvi il personaggio.

Non per esimermi dal giudicare anche l’opera nel caso specifico.

Andiamo subito allora al dunque.

La storia si ambienta sul pianeta Ajaif, mondo dalle molte civiltà che convivono quasi nella totale ignoranza l’una dell’altra. Una ambientazione che ricorda i colorati e particolari mondi di Vance.

I protagonisti sono cinque; due donne e tre uomini Anna, Lujza, Fil, Heitz, Iwan. Sono un gruppo di pacifisti che - come molti altri -soro partiti dalla Terra poco prima della catastrofe nucleare' e che si risvegliano nei pressi del mondo alieno.

Notiamo che il fatto di essere pacifisti è rilevante nell'economia del romanzo; infatti una delle razze dominanti, quella degli UJUIHOHA che è la prima a prendere contatto con i terrestri p una razza guerrafondaia in guerra con i Korix, anche se quando i nostri giungono in loco la guerra si limita a qualche bomba razzo che cade di tanto in tanto sulle città sotterranee) degli Ujuihoha.

Penso che l'autore voglia di proposito impersonificare l'assurdità della guerra in questa razza mettendoci poi a confronto con i sopravvissuti della NOSTRA assurda guerra.

Dato curioso sull'ordinamento sociale e politico degli alieni; le cariche politiche vengono sorteggiate e i prescelti vedono questa scelta come una terribile disgrazia.

Infatti così saranno obbligati a servire la comunità a prendersi delle responsabilità ed a rinunciare alla vita privata. Scambiati per spie del nemico i cinque vengono condannati a morte dal despota, il Grande Ujuihoha in persona, che tuttavia concede loro tre giorni di vita e di libertà come ringraziamento della bella storia usata per ingannarlo (in realtà i 5 si erano limitati a raccontargli la verità). I cinque fuggono verso i territori tabù del deserto della follia occidentale. Questo deserto va verso il mare considerato proibito dagli Ujuihoha perché abitato da una strana razza di rettili telepatici che creano allucinazioni e visioni mentali. E sarà con questi rettili intelligenti che i protagonisti proseguiranno e concluderanno le avventure di questo primo libro. Avete letto bene, infatti si tratta solo del primo volume di una serie che l'autore vorrebbe fare, sul tipo dei grandi cicli che imperversano ultimamente sul mercato americano.

Tuttavia il romanzo non è rigidamente condizionato dal progetto del ciclo in quanto si legge benissimo come libro indipendente.

In sede di valutazione possiamo dire che il romanzo ha come postulato teorico una fantascienza polivalente che sposa il "Sense of Wonder" primevo ad una narrativa completa non solo escapista. L’ideale non viene mai raggiunto nemmeno da autori ben più di "nome", eppure possiamo dire che gli si avvicina con sufficiente scarto.

A parte alcune debolezze dell'opera prima (es. la parte in cui i 5 raccontano al Grande Ujuihoha le loro storie rallenta ed appesantisce la narrazione) l 'opera si segnala per la vena di garbato umorismo che la pervade e per alcuni spunti di notevole forza.

Per esempio: c'è un capitolo che parla del mare interno che si estende dopo il grande deserto.

Per forza di maree inimmaginabili il mare di notte si estende per centinaia di chilometri all'interno del deserto. I nostri ne sono accampati sulla riva "notturna"; di giorno non ne scorgono traccia solo di notte ne avvertono la presenza.

Molti autori hanno esplorato il parallelo che intercorre fra la figura del mare ed i nostri tracciati interiori del sogno e della memoria ancestrale, eppure ritrovare questo tema accennato qui con nuova forza e spontaneità è stata una buona sorpresa.

Nel complesso il romanzo si legge senza trionfalismi si può giudicarlo un esordio positivo.

Si sa che la narrativa di italiani in campo S.F. non ha molti sbocchi.

Per questo vorremmo aprire un poco di più gli occhi sulla narrativa italiana (che potremmo definire clandestina) di S.F.

Soprattutto in quest'ottica vogliamo incoraggiare chi ci prova.


N.B.: l'editrice emi ha il seguente recapito: Viale Golgi, 4 Pavia

Chi volesse richiedere il volume direttamente a Tinivella gli scriva a questo recapito: Tinivella Claudio, via Cairoli 110 27027 Gropello Cairoli (Pavia).






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