REGINATO Adriana
Racconti: "Il calcolatore", "The Time Machine" n. 4/'76, "Cosmo informatore" n. 3/4/'76, ed.
Nord-parabola cosmico-sociologica, vede la Terra in un lontanissimo futuro in cui: "...l'uomo ha pensato alla costruzione di una macchina unica e immensa, che valicasse con la sua razionalità i limiti di cervelli individuali
e disorganizzati, una macchina perfetta il cui fine fosse il benessere dell'uomo. Sparirono così tutte le infrastrutture e l'uomo divenne libero...", e la ribellione di un vecchio, unico a rendersi conto che il calcolatore stà
lentamente ma inevitabilmente deteriorandosi. Ma la massa non lo vuole ascoltare: "Il vecchio non fu più in grado di proseguire: a forza di braccia, sassi e patate fu allontanato dal gruppo.". Nella seconda parte vediamo lo scenario ampliarsi enormemente, fino ad una dimensione in cui la Terra è parte di un enorme progetto da parte di esseri dalle caratteristiche quasi se non proprio divine, che eseguono un sopralluogo sul nostro pianeta,
trovandovi queste caratteristiche: "...evoluzione estremamente lenta... istinto di conservazione della specie... ridotto.", ma senza che si rendano conto del calcolatore come causa di tutto ciò. La profezia del vecchio
si avvera, e il calcolatore, completamente fuori uso, non riesce più a coordinare gli uomini, di conseguenza ridotti alla barbarie più nera: "Di tanto in tanto gli uomini si arrestavano immoti: sentivano nel loro cervello un
mormorio lieve, ma, per quanto ossequianti, cercassero di prestarvi attenzione, non riuscivano tuttavia a percepire le deliranti parole. Allora scrollavano le spalle, preoccupati di arrivare a sera con la pancia parzialmente piena.". In un secondo sopralluogo divino, loro emettono una sentenza: "La coltura è ulteriormente regredita... Che ne diresti se dessimo noi una mano a fargli progredire?-No... non ne vale la pena, questa coltura si è rivelata un vero fallimento... Buttiamo pure via tutto!... E la Terra finì nella pattumiera.". Ennesimo grido di allarme contro la computerizzazione totale, vede trattare l'argomento da un punto di vista troppo assolutistico, troppo esagerato, in modo tale che risulta si divertente, ma in quanto a presa
a livello sociologico rimane piuttosto scarno e superato dai tempi, il nostro tempo, in cui ormai la computerizzazione è accettata di buon grado e largamente
applaudita; ciò che risulta maggiormente, invece, è l'escatologia del tutto particolare, anche se non certo inventata dalla Reginato, che vede la Terra
come un mondo periferico e arretrato in un universo popolato da civiltà progreditissime e semi-divine. (5 pagg.)
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