I segreti di Ajaif
di Claudio Tinivella-FANTASCIENZA
ed. Emi, '84, 122 pagg., 12.000 £ (6,20 €); © by Emi
Altri contributi critici: recensione
di Giampiero Prassi, "The Dark Side" n. 3, '84, pag. 22
Questa volta non sono i soliti alieni che, per un motivo e per l'altro, sono costretti a lasciare il loro pianeta e, guarda caso, capitano proprio sul nostro, ma bensì sono i terrestri che, dopo l'armageddon nucleare, giungono su Ajaif; ma sentiamo dalle loro vive voci in succinto gli antefatti della narrazione: "...la follia che si stava impadronendo delle menti dei governanti delle varie nazioni, la follia di una guerra che poteva solo esser persa da una parte e dall'altra..."; "Noi, noi cinque, e tanti altri giovani come noi, ...e oltre a noi, altri scienziati, intellettuali, uomini politici... (fondammo)... un'Associazione Mondiale, segreta, ma la cui esistenza era nota a molti, avente lo scopo di assicurare all'umanità un futuro... quando infine lo spettro della guerra divenne ormai più che una pallida minaccia quando si seppe che essa sarebbe inevitabilmente scoppiata, molti di noi-giovani membri dell'Associazione-vennero sottoposti al Procedimento (di animazione sospesa), posti a bordo di un'astronave e spediti nello spazio", nella speranza di ripopolare la Terra, nel peggiore dei casi, o di ridarle slancio; ma per una causa a loro stessi ignota, invece di ritrovarsi nell'orbita terrestre, si risvegliano nei pressi di Ajaif.
Qui vi
sono tre razze, gli Uuauju, i Korix e i Nahej, questi ultimi un incrocio fra le
prime due; popoli bellicosi.
I primi
sei capitoli, direi, sono più che altro introduttivi; l'azione vera e propria
inizia col settimo. Gli Uuauju condannano a morte i cinque, dandogli però la
chance di avventurarsi nel deserto della follia; essi accettano... e così doveva
essere, se no il romanzo finiva lì!
Il
tentativo di sopravvivenza piuttosto disperato dei protagonisti diviene
comunque ben presto una vera e propria quest: un popolo non antropomorfo, con
facoltà telepatiche, chiede ai terrestri di andare alla ricerca di una vecchia
base missilistica dei Koris che continua automaticamente a lanciare missili
alcuni dei quali risultano letali.
Sulla
trama non dirò altro; il finale... è strutturato in modo tale da risultare
parecchio interessante, con parecchi colpi di scena. Sinceramente devo dire che
idee non ne contiene moltissime, e noi sappiamo benissimo che la Sf è,
innanzitutto, una letteratura di idee, di trovate, le più originali possibile;
in effetti la struttura portante della trama è abbastanza originale, mescolando
questione nucleare, viaggi spaziali e fantasy, ma contiene alcune trovate che,
diciamolo, oggi come oggi non sono più tali, come quella degli alieni che in
quattro e quattr'otto decifrano il terrestre e un minuto dopo conversano amichevolmente
coi protagonisti; certo è un argomento affascinante, e forse Claudio l'ha
sviluppato anche in modo originale, mah... quando leggo di alieni e terrestri
che comunicano in qualche modo, penso sempre che sarebbe più corretto mostrare,
invece, l'impossibilità o, perlomeno, l'enorme difficoltà di tale contatto a un
livello di comunicazione complesso.
Per quanto
riguarda lo stile, il Claudio raggiunge la sua forma migliore ad azione
dispiegata, nei momenti in cui riesce, effettivamente, a far tenere il fiato
sospeso, a meravigliare, e, perchè no, a divertire chi lo legge, e, questo,
prevalentemente nella descrizione dei fenomeni del Deserto della Follia, se non
nei dialoghi telepatici. I personaggi non tutti sono molto bene caratterizzati,
ma alcuni risultano decisamente ben costruiti, soprattutto una piccola aliena
liberata dalla prigionia e da una morte certa dai protagonisti, che farà per
buona parte della narrazione da mascotte agli stessi.
In
definitiva un buon romanzo godibile anche se, bisogna dirlo, un pò costosetto!
Originariamente in "Algenib notizie" n. 12, '84
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