L'albero delle conciglie
di Donato Altomare, "Carta da vista" n. 100, ed. Tabula fati, 2008, 8,50 €, 144 pagg.
Fiaba ispirata da alcuni racconti popolari della Molfetta dell’autore, nella quale un ragazzo, per salvare la bella novizia che vede entrare nel convento del suo paese non esita a fare un patto con un essere demoniaco, la Malombra d’acqua: "Aveva forma umana, ma squame per pelle e denti di squalo. Due braccia erano sinuose come tentacoli, altre erano simili a gigantesche chele di granchio." (pag. 26).
Già edito per i tipi di Milella nel ’94, ha una lunga postfazione dell’autore, "Il difficile mestiere dello scrittore" (pagg. 123-140), nella quale appunto spiega, anche, le modifiche che vi ha apportato, dovute ad anacronismi che vi aveva successivamente notato.
La vicenda è infatti ambientata nel 1100, ai tempi delle scorrerie saracene sulle coste italiane, e non, e si sviluppa proprio da una di queste.
Lo stile è proprio quello della fiaba, rivolto quindi principalmente ai bambini, ma è "…destinata a tutti… i ragazzi che vorranno accostarsi ad essa… piccoli o cresciuti che siano." (Marco I. de Santis, "Presentazione", pag. 6 (pagg. 5-6)).
Dedicata ad uno dei suoi figli, Corrado, vi si dice anche, come più volte dall’autore, del suo cognome, di una sua "…improbabile, civettuola…" ("Epilogo", la postfazione alla 1ª edizione, pag. 119 (119-120), origine.
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