L'esercito impalpabile
di Donato Altomare, "Malacandra" n. 2, ed. Tabula fati, ’99, 1000 £, 32 pagg.
La civiltà tenta di portar via da un’isola qualcosa che non sa avere dei poteri magici, "…qualcosa che inibisce l’aggressività…" (pag. 17).
E l’esercito impalpabile, furibondo, si abbbatterà su di essa, distruggendo.
Quello che sembra un barbone tenta di far capire, alla squadra che stà impiantando dei tubi per prendere l’acqua dall’isola, che devono andararsene via.
L’unico che lo starà ad ascoltare sarà un sognatore, uno che: "Ti ho visto guardare le stelle." (pag. 9). E, il barbone che, forse, non lo è, gli mostra la magia; animali di ogni tipo, leoni e ghepardi, tartarughe e asini, in pace e felici.
L’acqua, fuori dall’isola, perde ogni potere, ma se non sarà più nell’isola…
Ad un attacco insensato agli animali, il mago che era nel barbone si risveglia, e invoca l’esercito impalpabile: un tifone spaventoso che colpirà solo quell’isoletta, e non ucciderà se non chi aveva dimostrato inumana ferocia. Per poi sparire nell’aria, portato via dal tifone stesso, gridando: "…grida d’incitamento, come di chi sprona il proprio cavallo verso la battaglia." (pag. 29).
Riapparirà, rivolato all’isola nelle sembanze di un pappagallo, a dire al protagonista che, se vuole, potrà essere il suo successore.
Una bellissima fiaba moderna, dunque, che dice di come, la civiltà, tenti di strappare alla Natura i suoi beni, le sue magie, provocando immani catastrofi.
[ Indietro ]
Recensioni Fs italiana Copyright © di IntercoM Science Fiction Station - (592 letture) |