Il re del mare
di Gianna Chiesa Isnardi, ed. Il cerchio, ’95, 20.000 £, 112 pagg.
Fantasy, è il tipico romanzo nel quale il protagonista, per mezzo di una lunga serie di peripezie, passa dall'inconsapevolezza, di sè e del mondo, della giovane età, ad una consapevolezza, di sè, completa, mistica.
Qui è un vichingo, di cui si cominciano a seguire le gesta da giovane, quando, nella mente immense glorie, affronta per la prima volta il combattimento in una scorreria. E vede tutti i suoi sogni crollare, tale la lontananza fra il sogno e la realtà.
Capito che non è certo il suo destino, quello del combattente, decide di andare a cercare uno dei pochi Giganti sopravvissuti, sempre in cerca di gloria.
Ma, ancora una volta, non sarà questa, che troverà, ma, appunto, l’inizio di quel cammino interiore che, d’ora in avanti, sarà la sua vita.
Per finire a seguirlo quando, ormai vecchio, pensando di poter tracorrere gli ultimi anni in tranquillità, dovrà invece affrontare ancora una dura prova. Un Male misterioso stà sterminando le genti.
Parte, ancora da solo, senza idea alcuna di cosa poter fare, ma troverà facilmente le tracce, ed il modo di uccidere, il Mostro.
Che sarà, alla fine, Il Male: "… hai affrontato e distrutto il male che viveva dentro di te." (pag. 107).
Un Male da doversi purificare del quale: "… il Male cosmico vive e si manifesta nel mondo per mezzo di ogni creatura. E c’è una sola cosa che un uomo può fare… purificare se stesso fino al punto che esso non possa più dimorare dentro di lui." (idem).
Volendo, un uomo potrebbe anche cercare di riconciliarsi, col suo lato oscuro, accettarlo; ma vabbè.
Comunque il racconto è improntato nettamente al fiabesco, sia nella struttura che nella forma, così che abbiamo, tipicamente, l’animale mansueto che diventa veicolo di Messaggio, per il protagonista, o il Mago che compie azioni miracolose, ma che nasconde un inganno.
L’autrice è docente, anche, di Lingue e Letterature Scandinave, e ha pubblicato vari studi sul medioevo, scandinavo. La sua, dunque, è una conoscenza approfondita, dell’ambientazione, se non delle credenze, di quei popoli.
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