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La morte in abito da sposa


di Mirko Pedale, "Fabulae novae" n. 2, ed. Tabula fati, 2006, 12,00 €, 176 pagg.


Antologia d’esordio dell’autore, comprende brani di vario genere, dal fantasy all’horror, che è prevalente, dal fantastico al fantascientifico.

Tutti piuttosto brevi, tranne due che superano le venti pagine, mostrano che il Pedale sia in possesso di una buona tecnica, nel costruire le sue trame, che spesso risultano ben congeniate.

La qualità è abbastanza buona, nonostante che uno dei due racconti lunghi, che sarebbe stato decisamente meglio escludere, non lo sia affatto.

Il volume ha una "Presentazione", di Maria Pia Nervegna (pagg. 5-6).


-"La morte in abito da sposa" (pagg. 9-34)-brutto fantasy nel quale nel solito regno arriva il solito mago, che ha il’elisir di vita eterna. Ma dopo un secolo che i nobili ne godono, la Morte trova il modo di reinstaurare il suo dominio.


-"La sagoma" (pagg. 35-38)-horror d’atmosfera, nel quale l’unico elemento orrorifico è dato dal riaffiorare, nella coscienza del protagonista, dei ricordi delle persone con le quali aveva dei conti in sospeso, dovuto all’apparirgli della sagoma, appunto, di un uomo che cammina verso di lui.


-"Il perpetuo duello" (anche in "Spiragli" n. 56, ed. Nuovi autori, 2003; pagg. 39-46)-ghost story nella quale si scopre che un visconte che ha regnato nel suo feudo per vent’anni… non lo era. Era, anzi, colui che l’aveva assassinato. È proprio l’arrivo del fantasma del vero visconte a scatenare la tragedia. Ma, quando l’usurpatore stava per affrontare il duello con lo spettro per l’onore, ecco che un altro usurperà lui. "Così fu il terzo visconte Gariberto di Blagè a godersi la vecchiaia al fianco della viscontessa Romilda…" (pag. 46).


-"Il crocifisso" (pagg. 47-48)-horror nel quale un uomo scopre con raccapriccio che quella che gli era parsa arte sublime di scultura, di un crocifisso, non lo era. Che era un uomo in carne e ossa… e sangue.


-"Un dolce e sommesso ronzio" (pagg. 49-55)-horror grandguignolesco in cui un uomo viene perseguitato da… una zanzara! Che, però, in pochi giorni, diventa "… così enorme da essere inimmaginabile anche in una foresta tropicale." (pag. 55). Alla fine riuscirà ad averne ragione ma, classicamente, sarà sconvolto dal vedere, nel luogo dove si sarà trasferito… una zanzara.


-"La bambola di carne" (pagg. 57-63)-favola vera e propria nella quale si riprende il tema classico dell’oggetto inanimato che prende vita. Qui, ovviamente, una bambola. L’iniziarlo dal punto di vista proprio della bambola/donna gli dà un buon tono, con questo essere senza memoria che fa pensare ai cyborg, ai replicanti. La disvelazione, poi, di che cosa era, che avviene per gradi, è resa piuttosto bene.


-"Un addio" (pagg. 65-71)-altra ghost story, qui con storia d’amore. La tipica amante che si rivela essere, appunto, un fantasma. Ben condotto, ha il suo fulcro in una scene nella quale l’amante narratore fa all’amore con la sua amata, di cui, ancora, non sa la natura, in un cimitero… fantasma, sperduto fra le nebbie.


-"Fear caleidoscope-I" (pagg. 73-77)-tre brevi frammenti orrorifici, nel primo dei quali, "Biglie" (pagg. 73-74), un bambino scopre, in una biglia portatagli in regalo dal padre, un occhio umano, nel secondo, "Monumento al campione" (pagg. 74-75), una statua prende vita e sembra voler infierire, e nel terzo, "Una sfida dell’altro mondo" (pagg. 75-77), un uomo vede, forse in sogno, suo nonno morto giocare a calcio con altri vecchietti… con la sua testa, per poi veder sbucare, dal campetto nel quale stà giocando… realmente, piedi tacchettati… verdi.


-"Serenata macabra" (pagg. 79-107)-bell’horror che va a ricalcare molti dei topoi classici del genere, dal quadro maledetto che ne è al centro. La Morte, ancora una volta, ne è protagonista, essendo proprio lei ad essere la comittente del quadro, che l’avrà sparsa per tutto il, ben condotto, racconto.


-"Sogni proibiti" (pagg. 109-112)-un uomo a detta di tutti buono fa dei sogni pazzeschi. Sadici. Per, alfine, scoprire che la vittima, di quei suoi sogni, è sua madre, "Una figura davvero centrale nella sua vita, a dire il vero anche un po’ ingombrante… che non aveva mai esitato a reprimere gli eventuali timidi tentativi di ribellione del figlio… e (che) pretendeva tutte le sere di recitare le preghiere con lui entrambi genuflessi ai piedi del letto." (pag. 109). Verrà condotto ad un "palazzo dalle porte d’avorio" da una "polizia psichica" ad esserne giudicato.


-"Capolinea Acheronte" (pagg. 113-120)-un uomo che ha speso tutta quanta la propria vita a fare il male, e che, di più, ne ha fatto la propria direttiva primaria, di vita, muore. Ma non se ne accorge subito. Solamente quando l’inusuale metropolitana sulla quale sarà salito arriverà all’inferno, se ne renderà conto.


-"Fear caleidoscope-II" (pagg. 121-127)-altre tre frammenti orrorifici. Nel primo, "La super-maxi sega" (pag. 121-122), una sega elettrica rompe lo schermo dal quale era presentata, e fa un massacro in una città, fino a raderla al suolo. Nel secondo, "Souvenir africano" (pagg. 122-124), un serpente africano ingravida colui che l’ha portato in Italia, da cui usciranno migliaia di… figli. Nel terzo, "Black-out" (pagg. 124-127), un’implausibile fermarsi della Terra rende licantropi coloro che si trovano nel lato rimasto oscuro.


-"Il letto stregato" (pagg. 129-141)-un uomo che stà per sposarsi va a scegliere il letto. E si ritrova catapultato in un incubo assurdo. Quando poi gli sembrerà di esserne uscito comincerà, invece, quello vero. In una maniera a dire il vero eccessivamente slegata da quanto si era letto fino ad allora, diventerà un robot che reciterà la parte del marito soddisfatto in una vetrina del mobilificio nel quale era entrato.


-"Premonizione" (pagg. 143-144)-un uomo mentre è in bagno a radersi ha un incubo spaventoso che lo vede al centro di un immane incendio. Quando finirà ci sarà una telefonata che dirà di un incendio che ha ucciso suo cognato. Era una, appunto, premonizione.


-"Segni" (pagg. 145-152)-ancora tre frammenti orrorifici. "Le stimmete" (pagg. 145-147), vede una giovane avere quello che sembra un incubo erotico nel quale copula niente di meno che con Gesù. Per poi svegliarsi, però, coi tipici segni che non lo era stato. "Il serpente tatuato" (pagg. 147-149), un uomo che, rientrando la mattima presto dopo una notte di gozzoviglie, sentito uno strano canto, entra in un duomo che gli appare totalmente cambiato, teatro di un rito infernale. Attirato in un vortice in "… un mondo aldilà dell’impossibile…" (pag. 148), si risveglierà che, anche a lui, sembrerà essere tornato tutto normale. Ma…. "La polvere di zolfo" (pagg. 149-152), un prete che riceve una visita decisamente fuori dall’ordinario. La sua vecchia amante di quando ancora, quarant’anni addietro, non aveva preso i voti. Immutata. Dopo una notte di passione, però, verrà portata via da due esseri paurosi che, come lei, puzzavano di zolfo. Anche qui, poi, sembrerà essere stato tutto un sogno, ma, cosa che evidentemente li caratterizza, ci saranno dei segni, appunto, che ciò non lo sia stato, qui decisamente più macroscopici.


-"Io ti uccederò" (pagg. 153-158)-bell’horror d’atmosfera nel quale, semplicemente, si segue la vita di un uomo che era stato minacciato di morte da un suo, ex, amico. Questi gli appare, fuggevolmente, nei momenti più felici della sua vita, a volerglieli rovinare con la paura. Sarà proprio ciò a fargli "… sedimentare notevoli tossine dentro il corpo e non solo nel suo animo." (pag. 158), cosa che lo farà morire. Non prima, però, di aver ricevuto la visita del suo tormentatore, che gli dirà: "Hai visto? Ti ho ucciso." (idem).


-"L'ora del boia" (pagg. 159-167)-onirico, vede una donna venire violentata, rapita, sposata e tenuta sotto droghe per una settimana. Poi il marito/sequestratore verrà condannato a morte. E ad eseguire la sentenza dovrà essere proprio lei. Il finale confermerà la sensazione di oniricità che si era avuta fino ad allora: non era altro che il sogno di un uomo, che si sognava essere la protagonista, in una evidente sublimazione di una omosessualità latente. Che si sveglia con, a fianco, una donna uccisa.


-"Il penultimo uomo" (pagg. 169-171)-fantascientifico, dice dell’ironica morte delle ultime tre persone rimaste in vita dopo una catastrofe globale. Due uomini che, correndo ad altissima velocità per raggiungere l’unica donna rimasta, si uccidono a vicenda, oltre che ad uccidere lei.






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