testi di Fabrizio Corselli

© Immagine di Oscar Chichoni
Corpus Mechanicum nasce come controversa ed espressiva alchimia del corpo tra carne e meccanica, tra pensiero e intelligenza artificiale.
L’icasticità espressiva e l’uso del colore testuale e delle trame concettuali, aprono nuovi accessi su mondi e piani
esistenziali in cui la macchina e l’anatomia umana raggiungono un pieno equilibrio; mondi in cui intelletti sintetici, ruggine ed eterni logorii trionfano sugli schematismi canonici del pensiero umano e dell’immaginario collettivo.
Una capacità cognitiva che si espleta nel suo innalzarsi su un piano metafisico che diviene la nuova ragione pensante di un nuovo essere: non inteso come status robotico, declassandolo ad una fredda entità androide, ma un rinnovamento della percezione di ciò che ci sta intorno, visto con gli occhi di una nuova forma vivente: un nuovo essere umano.
La funzione cibernetica (1) del testo, la fusione del corpo con una realtà meccanica, orienta gli sforzi del genere umano verso una maggiore comprensione della propria limitatezza, postulando così la teoria del “Pensiero Dinamico”.
Fabrizio Corselli
(1) Nota Etimologica
cibernetico: derivante dal greco Kybernetiké cioè arte del pilota il termine fu usato da Omero per indicare il timoniere della nave (kybernetes). Qui la parola assume una connotazione veramente complessa, il cui significato finale è quello di “orientativo” (che conduce).
“All’interno della propria immaginazione, ognuno di noi riveste il ruolo di kybernetes, alla continua ricerca dei fertili semi della creazione… i concetti creativi ”.