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Song of the swords: Michael Moorcock & Hawkwind
Inserito Giovedì 03 febbraio 2005
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|
un articolo di Enrico Tomasini
La storia della musica rock abbonda di opere ispirate a film e romanzi di
fantascienza(1). Meno frequente è
la collaborazione tra musicisti e scrittori appartenenti a questo genere
letterario. Si potrebbe citare Ursula Le Guin, che nel 1985 collabora all'album
Rigel 9 di David Bedford, già allievo ai Luigi Nono, apprezzato arrangiatore e
curatore della versione orchestrale di Tubular Bells di Mike Oldfield. E se gli
irlandesi Golden Horde ottengono la partecipazione dell'enigmatico Robert Inton
Wilson al loro The Ghocolate Biscuit Conspiracy (I.D. Records, 1985), Richard
Pinhas riesce a coinvolgere Norman Spinrad in Houston 69. Scrittore e filosofo (2)
oltre che musicista, Pinhas ha realizzato a partire dalla metà;degli anni
Settanta un'ampia serie ai dischi di musica elettronica sotto la sigla di Heldon,
ricchi di riferimenti fanta-scientifici. L'album Chronolyse è, ad esempio,
ispirato alla saga di Thine, mentre a Philip Dick è dedicato il brano Cocaine
Blues, contenuto in It's Always Rock'n'Roll.
Un caso forse unico è rappresentato dalla collaborazione fra Michael Moorcock ed
il gruppo degli Hawkwind. Lo scrittore inglese, oltre ad essere egli stesso
musicista ed appassionato ascoltatore di musica rock, ha infatti instaurato un
rapporto che non sembrerebbe avere termini di paragone nel mondo della Science
Fiction. Anche se la collaborazione fra Moorcock e il gruppo inizia
ufficialmente nel 1973, quando lo scrittore fornisce dei testi per l'album Space
Ritual e prende occasionalmente il posto del cantante Robert Calvert, l'incontro
risale ad alcuni anni prima, nel fertile sottobosco dell'underground londinese.
Ma andiamo con ordine.
La
storia degli Hawkwind prende l'avvio alla fine del 1969 quando, esibendosi per
le strade del quartiere di Notting Hill, attirano l'attenzione della Clearwater
Productions, che all'epoca annoverava tra i suoi artisti Skin Alley, High Tide e
Cochise.
Il gruppo era in origine formato da Dave Brock, Nik Turner, Mick Slattery, Terry
Ollis, Dik Mik e John Harrison. Se Turner ha avuto un ruolo di primo piano nel
gruppo, al pari di Calvert, House e Lemmy, si può dire che sostanzialmente gli
Hawkwind si identificano con la persona di Brock, unico punto fermo in una
vorticosa girandola di cambiamenti di formazione (non esitiamo a credere quanto
lavoro sia costato a Pete Frame redigere il family tree dei nostri!).
chitarrista, compositore di gran parte delle musiche e dei testi del gruppo,
Brock aveva precedentemente fatto parte dei Famous Cure e della Dharma Blues
Band. Un suo brano compare anche in The Buskers, compilazione di artisti da
strada pubblicata nel 1969 dalla EMI. E' da sottolineare questa vocazione al
nomadismo di Brock in quanto rimarrà nel corso degli anni, come vedremo, un
tratto distintivo del gruppo.
Il contratto con la Clearwater segna anche ltadozione del nome Hawkwìnd Zoo -in
precedenza portavano la provvisoria denominazione di Group X- successivamente
abbreviato su suggerimento del d.j. Andy Dunkley. La prima metà del 1970 è
segnata da una lunga serie di concerti e partecipazioni a free festivals in
compagnia dei Pink Fairies, storica formazione nata dalle ceneri dei Deviants.
E' di questo periodo il sodalizio Pinkwind, sorta di supergruppo comprendente
musicisti dei due gruppi, dedito a lunghe improvvisazioni che forniranno il
materiale successivamente elaborato nel primo album. Preceduto dal singolo Hurry
on Sundown / Mirror of Illusion, l'album, che porta semplicemente il nome del
gruppo, viene pubblicato nell'Agosto 1970 dalla Liberty, sottomarca della United
Artists. (3) Prodotto, almeno in
parte, da Dick Taylor dei Pretty Things, il lavoro è aperto da Hurry on Sundown.
Tra questo brano ed una dilatata versione di Mirror of Illusion posta in
chiusura, si dipana un'intricata ed affascinante matassa di suoni a metà tra
psichedelia ed elettronica. Se l'impasto sonoro è palesemente debitore nei
confronti dei Pink Floyd di lnterstellar Overcirive e A Saucerful of Secrets,
tra le probabili fonti di ispirazione non sembrerebbero del tutto estranei
esperimenti contemporanei quali il controverso Church of Antrax di Terry Riley e
John Cale.
Scopo dichiarato della loro arte è quello di ricreare nell'ascoltatore gli
effetti di un trip senza l'assunzione di sostanze allucinogene, ricorrendo
solamente alla musica, coadiuvata da quegli elaborati light shows che diverranno
parte integrante dei loro spettacoli. (4)
In questo senso è del tutto fuorviante parlare di ripetitività e monotonia, come
si affretta a fare certa tendenziosa stampa musicale. Se di ripetitività si deve
parlare, in riferimento alle lunghe improvvisazioni basate su elementari riffs,
essa è intenzionale, finalizzata alla creazione di uno stato simile al trance e
non troppo lontana -nello spirito, se non formalmente- dai lavori dei
compositori minimalisti più inclini al misticismo, come il citato Riley.
Blues, minimalismo psichedelico, fantascienza, attitudine stradaiola,
elettronica povera: le costanti nella storia del gruppo sono già nettamente
delineate nei primi anni di attività. Una simile miscela, così instabile ed
improbabile sulla carta, riesce -in virtù di una misteriosa alchimia- a
stabilizzarsi fino a delineare la cifra stilistica degli Hawkwind, pianeta di
uno strano sistema solare cui appartengono -a detta di alcuni osservatori
terrestri- anche Gong, Magma e Sun Ra.
Sempre nel 1970 il gruppo 'partecipa', ospite indesiderato, al festival
dell'isola di Wight. Per protestare contro l'alto prezzo del biglietto
d'ingresso, tengono un concerto al di fuori dei cancelli del colorato campo di
concentramento psichedelico. Nik Turner, già in vena di pazzie, si dipinge il
volto di argento, attraendo l'attenzione di Jimi Hendrix, che dedicherà un brano
a 'the cat with the silver face' (cfr. il bellissimo e disperato Isle of Wight,
Polydor, 1970).
Inizia in questo periodo un frenetico andirivieni di musicisti. Da segnalare
almeno la fugace apparizione di Huw Lloyd Langton, che riapparirà anni più
tardi, e di Dave Anderson. Quest'ultimo, bassista degli Amon Duul Il nel loro
Live in London, fonderà nel 1984 1' etichetta discografica Demi Monde, il cui
esordio sarà affidato all' album New Anatomy degli Inner City Unit di Nik Turner.
La Demi Monde pubblicherà anche interessanti registrazioni dal vivo di Hawkwind
e Gong.
Anderson sarà a sua volta sostituito dal leggendario lan Kilmister, più noto col
soprannome di Lemmy, che all'epoca aveva già suonato con Rocking Vickers,
Fairies, Sam Gopal e Opal Butterfly. Nel 1971 la famiglia si allarga
ulteriormente con l'arrivo della giunonica ballerina Stacia, di Del Dettmar e di
Robert Calvert. Pilota mancato (5),
quest'ultimo presta il suo talento di poeta e cantante, diventando una delle
principali figure transitate negli Hawkwind.
Miss Stacia, vera incarnazione freakedelica della Madre Terra, fa il suo debutto
con gli Hawkwind nel corso del Glastonbury Fayre Festival, storico happening
dell'underground inglese. Nel 1972 l'etichetta Revelation pubblicherà un triplo
album -di dubbia legalità- contenente tanto brani registrati nel corso del
festival quanto pezzi di studio o live regalati da artisti del calibro di Marc
Bolan, David Bowie, Pete Townsend e Grateful Dead (una meravigliosa versione di
Dark Star). Gli Hawkwind compaiono con il brano Silver Machine, destinato a
diventare uno dei loro cavalli di battaglia.
Il secondo album del gruppo, In Search of Space, esce nell'Ottobre 1971 per la
United Artists, con una bella copertina del compianto Barney Bubbles che presta
il suo talento grafico anche al libretto Hawkwind Log di Calvert, allegato alle
prime copie del disco. Risale a questo periodo anche la partecipazione ad un
altro importante avvenimento musicale, il Greasy Truckers Party, tenutosi il 13
Febbraio 1972. Oltre agli Hawkwind si esibiscono il d.j. Andy Dunkley, Magic
Michael, Brinsley Schwarz ed i gallesi Man. Alcuni brani registrati durante il
concerto vengono pubblicati in un doppio album omonimo: gli; Rawkwind occupano
una facciata con due lunghe versioni di Master of the Universe e Born to Go.
Grazie al buon responso ottenuto da In Search of Space e soprattutto al successo
commerciale del singolo Silver Machine, il gruppo può approntare un ambizioso
tour in cui la loro musica visionaria si combina con complessi effetti ai luci e
coreografie di ballerini. Lo Space Ritual Tour prende il via in Novembre, in
coincidenza con la pubblicazione del loro terzo album, la saga spaziale di
Doremi Fasol Latido. Il tour, dal quale viene ricavato un doppio album omonimo,
segna anche l'inizio ufficiale della collaborazione tra gli Hawkwind e Michael
Moorcock. Space Ritual Alive rappresenta probabilmente il vertice della
sterminata produzione discografica del gruppo. Pur non potendo ricreare appieno
l'impatto dello spettacolo dal vivo, è un disco di una potenza e di una
compattezza difficilmente riscontrabile nel pur alto livello qualitativo della
produzione musicale di quel periodo. Il debordante omaggio a Wilhelm Reich di
Orgone Accumulator fa da contraltare al glaciale recitativo di Sonic Attack, in
cui Moorcock ci istruisce circa il comportamento da tenere nel caso in cui la
nostra area sia fatta oggetto di una aggressione sonora
in caso di attacco sonico, sopravvivere significa
"ognuno per se stesso"
statisticamente aumenta il numero dei sopravvissuti
se questi pensano solo a se stessi
non cercate di aiutare amici
parenti o innamorati
avete solo pochi secondi per fuggire
usate questi secondi con buon senso.
E ancora Moorcock ci introduce nel Corridoio Nero (Black Corridor) da cui, se
sopravviveremo allo sconvolgimento dei sensi (Brainstorm) usciremo per
abbandonare il pianeta al suo destino (Time we Left This World Today), per
andare incontro al Signore dell'Universo (Master of the Universe) ed ai misteri
del Futuro (Welcome to the Future).
Durante il resto del 1973 sono pubblicati solo tre singoli, il primo dei quali,
Urban Guerrilla, viene ritirato dai negozi dopo appena una settimana a causa di
una contemporanea serie di attentati verificatasi a Londra.
Moorcock prende temporaneamente il posto di Calvert, assorbito dalla
realizzazione del suo primo album solista. In Novembre, in occasione del primo
tour americano, fa il suo ingresso nel gruppo Simon House, già violinista degli
High Tide e membro della Third Ear Band all'epoca del loro ultimo album, colonna
sonora del Macbeth di Roman Polanski. (6)
Il disco di Robert Calvert, Captain Lockheed & the Starfighters, vede la luce
nel Maggio del 1974 e si avvale della partecipazione di buona parte degli
Hawkwind, nonché di personaggi quali Brian Eno, Arthur Brown, Vivian Stanshall e
Jim Capaldi. Solo dalla testa di Calvert poteva saltar fuori un concept-album
incentrato sui retroscena politico-economici della produzione su licenza,
nell'allora Germania Federale, dell'aereo da caccia Lockheed F 104 Starfighter,
in dotazione anche all'Aeronautica Militare Italiana, dove si guadagnò il triste
appellativo di 'bara volante'. Altrettanto singolare era la copertina, che
portava riprodotte a sbalzo le sagome di tre Starfighters con i colori della
Luftwaffe.
Sempre nel 1974 viene pubblicato il quinto album del gruppo, Hall of the
Mountain Grill, preceduto dal singolo Psychedelic Warlords.
Il 1975 segna un momento di intensa collaborazione tra gli Hawkwind e Moorcock.
Questi infatti partecipa a Warrior on the Edge of Time come cantante e autore di
alcuni testi, suona il banjo (!) nel secondo album di Calvert (Luckv Leif & the
Longships, prodotto da Brian Eno) e pubblica il suo unico lavoro solista. The
New Worlds Fair, accreditato a 'Michael Moorcock & the Deep Fix', vede la
presenza di Simon House, Simon King, Alan Powell e Dave Brock. (7)
A distanza di vent'anni il disco risulta ormai introvabile, se non, forse, nel
proibitivo mercato collezionistico. Una annunciata ristampa in vinile
dell'etichetta Flicknife non ha mai visto la luce. Chi scrive, non essendo in
possesso del disco, si riserva quindi di ritornare sull'argomento qualora ne
venisse pubblicata un'auspicabile ristampa.
Tornando alle vicende degli Hawkwind, bisogna dar conto di uno spiacevole
episodio. Nel corso del tour americano di fine 1975, Lemmy viene arrestato dagli
ufficiali di frontiera canadesi che scambiano per cocaina della banale
amfetamina in suo possesso. Lemmy, sostituito dall'ex-Pink Fairies Paul Rudolph,
rientra in patria dove forma i gloriosi Motorhead. Inizialmente vicini agli
Hawkwind, da un brano dei quali prendono il nome, i Motorhead elimineranno
rapidamente le residue connotazioni psichedeliche in favore di uno stile truce e
potente che li porterà a diventare degli indiscussi maestri dell'Heavy Metal
degli anni Ottanta. (8)
Nella primavera del 1976 gli Hawkwind abbandonano la United Artists, che aveva
pubblicato tutti i loro lavori precedenti ed i dischi solisti di Calvert e
Moorcock. Il nuovo contratto sarà firmato con la Charisma Records che negli anni
precedenti aveva legato il suo nome a gruppi quali Genesis, Van Der Graaf
Generator e Audience, per citare solo i nomi più conosciuti. Il rapporto con la
nuova etichetta viene inaugurato dal singolo Kerb Crawler, seguito dall'album
Astounding Sounds, Amazing Music. "Suoni sbalorditivi e musica stupefacente" è
un titolo quanto mai appropriato per uno dei dischi più visionari degli Hawkwind,
contenente almeno un paio di pezzi memorabili: l'iniziale Reefer Madness
(letteralmente: "pazzia da spinello"!) e la suggestiva Steppenwolf, riflessione
sul tema del mutante
Il titolo è anche un esplicito omaggio a due tra i primi pulp magazines di
Science Fiction: Astounding Stories of Super-Science fondata nel 1930 da Harry
F. Bates e l'antesignana Amazing Stories, nata nel 1926 per iniziativa di Hugo
Gernsback. Omaggio che si estende anche alla grafica di copertina, i cui
caratteri cubitali sono ripresi da Amazing Stories.
E' questo un periodo di forti tensioni all'interno del gruppo, sfocianti nella
fuoriuscita di Nik Turner, Paul Rudolph e Alan King. Turner forma gli Sphynx e,
successivamente, gli Inner City Unit, recita in non meglio specificabili film
dell'orrore di produzione indipendente e mantiene nel corso degli anni un
turbolento rapporto con gli Hawkwind. Rudolph e King danno vita ai Kicks, gruppo
dalla breve esistenza. Successivamente Ruldolph raggiunge Del Dettmar nella
Melodic Energy Commission.
A metà del 1976 viene pubblicato il romanzo The Time of the Hawklords di Michael
Butterworth, basato su uno spunto fornito da Moorcock. Si tratta di un curioso
dìvertissement che vede gli Hawkwind nelle insolite vesti di salvatori del
mondo: grazie alla loro musica il pianeta resiste alle letali emanazioni del
Death Generator! Non abbiamo letto il romanzo e probabilmente non lo leggeremo
mai, ma ci piace immaginarlo come un incontro tra i supereroi Marvel e certi
pastiche pop di Philip Jose' Farmer, tra i fumetti dei Kiss e l'ironia di Who
Will Save the World? The Mighty Ground-hogs! (non a caso del terzo, inedito,
romanzo del ciclo era pre-vista una riduzione a fumetti).
La formazione degli Hawkwind comprende ora Brock, Calvert, King, House e Adrian
Shaw, quest'ultimo "noto anche per la colonna sonora di un film porno degli anni
Settanta".(9) Contemporaneamente
alla pubblicazione dell'album Quark, Strangeness & Charm il gruppo intraprende
un tour insieme ai Motorhead. Brock e Calvert tengono un concerto natalizio con
Harvey Bainbridge, Martin Griffin e Paul Hayles che segna la nascita dei Sonic
Assassins, uno dei più interessanti -anche se discograficamente effimeri-
progetti paralleli agli Hawkwind.
Anche Quark è un lavoro di buon livello, aperto dalla paradossale love story
dell'Era Spaziale di Spirit of the Age:
Mi sarebbe piaciuto che tu venissi ibernata
nell'attesa, fresca nella tua carne,
del mio ritorno sulla terra
ma tuo padre rifiutò di firmare
il modulo per ibernarti
pensa, avresti avuto quasi sessant'anni adesso
ma eri morta da tempo quando feci ritorno sulla terra.
Le amare riflessioni di Days of the Underground trovano uno sfogo nella feroce
Hassan I Sahba (10), classico
esempio della bizzarra vena poetica di Calvert, perennemente tesa a infiltrare
la cronaca quotidiana con agenti di disturbo presi, con sublime disinvoltura,
tanto dalla mitologia quanto dalle figure di cartapesta dell'immaginario
collettivo.
Sempre nel 1977 esce, sempre ad opera di Michael Butterworth, il seguito di The
Time of the Hawklords: anche Queens of Deliria cita Moorcock quale ispiratore
del romanzo. Un terzo capitolo della vicenda, Ledge of Darkness, non vedrà mai
la luce.
Durante il tour americano del 1978 Simon House viene contattato da David Bowie,
che lo invita ad entrare nel proprio gruppo; è l'inizio di una carriera di
apprezzato session man che lo porterà a suonare, tra gli altri, con Mìke
Oldfield e i Japan. Il suo posto viene preso dall'assassino sonico Paul Hayles.
Durante questo tour si assiste allo scioglimento del gruppo. Ma niente paura:
dopo un momento di sconforto in cui Brock giunge a vendere la propria chitarra a
un fan americano, la fenice risorge dalle sue ceneri con il nome di Hawklords. I
Lords sono sostanzialmente i Sonic Assassins, con l'eccezione di Hayles,
rimpiazzato da Steve Swindells, già nei Pilot e negli String Driven Thing e
autore dell'album solista Messages. 25 Years On, pregevole unico album
pubblicato sotto il nome di Hawklords, vede la luce nell'Ottobre del 1978. In
breve Brock scioglie il gruppo e da vita ad una nuova incarnazione degli
Hawkwind comprendente Harvey Bainbridge, Simon King, Huw Lloyd Langton e Tim
Blake. Blake, già tastierista dei Gong, è autore di due interessanti album per
l'etichetta francese EGG, Crystal Machine e New Jerusalem, recentemente
ristampati in CD.
A dispetto di tutte queste vicissitudini, PXR 5 del 1979 è un lavoro eccellente.
Registrato in parte dal vivo e in parte in studio, tra la fine del 1977 e
l'inizio del 1978, è anche il disco degli Hawkwind i cui brani contengono i più
circostanziati riferimenti a opere letterarie di Science Fiction, come si può
constatare da titoli quali Death Trap (Dick), Jack of Shadows (Zelazny), High
Rise (Ballard) e Robot (Asimov, of course).
PXR 5 segna anche la fine del contratto con la Charisma. I due successivi lavori
saranno pubblicati dalla Bronze. Live 1979 e Levitation, entrambi del 1980, non
sono dischi particolarmente significativi e si ricordano più che altro per la
fugace apparizione di Ginger Baker, noto come batterista di Cream, Graham Bond
Organization, Airforce e Baker Gurvitz Army.
Alla breve parentesi con la Bronze segue un contratto con la RCA Active, foriero
di tre interessanti album: Sonic Attack del 1981, Church of Hawkwind e Choose
Your Masques, entrambi del 1982. Sonic Attack è particolarmente consigliato a
chi voglia approfondire la collaborazione tra il gruppo e Moorcock.
Nel 1983 esordisce l'etichetta Flicknife, gestita dagli stessi Hawkwind, che
negli anni successivi pubblicherà diversi lavori del gruppo e di formazioni
parallele. Da ricordare almeno i tre volumi di Hawkwind Friends & Relations, poi
compendiati in un CD antologico, contenenti materiali inediti o di difficile
reperibilità a causa del formato originario di pubblicazione (singoli, extended
play, ecc.).
Sempre in questi anni prende l'avvio la pubblicazione di una serie di
registrazioni dal vivo degli Hawkwind, precedentemente inedite, risalenti agli
inizi della loro carriera. Si tratta spesso ai materiali di cattiva qualità
sonora e di equivoca legalità, indirizzati prevalentemente al mercato dei
collezionisti o a chi già possiede la produzione ufficiale del gruppo e sia
mosso all'acquisto da un malsano completismo. (11)
Malgrado ciò, si possono segnalare alcuni dischi che permettono di conoscere più
da vicino le sperimentazioni sonore dei primi Hawkwind, consigliabili anche a
chi si accosta per la prima volta al mondo degli Psychedelic Warlords. Tra
questi vorremmo ricordare almeno Space Ritual Vol. 2, sorta di replicante del
doppio datato 1973 in quanto contiene gli stessi brani, ma registrati in
un'altra data del medesimo tour: nello specifico si tratta di un concerto tenuto
a Brixton alla fine del 1972. The Text of Festival è un doppio album contenente
brani del periodo 1970 - 72. In particolare il secondo LP, poi ristampato
autonomamente con il titolo di Ridicule, è di grande interesse per comprendere
il ruolo ai sciamani psichedelici che gli Hawkwind incarnavano in quel periodo e
di cui si parlava in apertura, solo parzialmente documentato dai dischi
ufficiali dei primi anni settanta.
Eccellente, in questo senso, il recente CD della collana BBC Radio 1 Live in
Concert, contenente la registrazione di un concerto del 1972 trasmesso
integralmente dalla radio britannica.
Ritornando agli anni Ottanta, bisogna parlare di The Chronicle of the Black
Sword, album del 1985 ispirato al ciclo di Elric di Melniboné, composto da sei
romanzi scritti a partire dal 1961, una delle opere principali del prolifico
Moorcock nonché un importante tentativo di rinnovare un genere letterario spesso
tendente ad un narcisistico autocompiacimento. (12)
Elric è un personaggio controverso, intimamente combattuto, più vicino a certe
opere di Fritz Leiber e alla rivisitazione delle fosche saghe nordiche operata
da Paul Anderson ne La spada spezzata che alle figure nettamente tratteggiate di
Robert Howard, E. R. Burroughs e Tolkien (e ciò sia detto senza l'intenzione di
sminuire l'opera di questi autori, il cui fascino risiede proprio nella netta
divisione tra bene e male). Elric, debole principe albino di una civiltà
raffinata e decadente, trae la sua forza dalla spada Tempestosa (13)
che gli trasmette l'energia vitale sottratta alle anime delle sue vittime. Ma
Elric paga a caro prezzo questa relazione simbiotica con la sua arma.
Stormbringer non esita ad uccidere, contro l'impotente volontà del principe,
amici e amanti, condannandolo a un destino di morte e solitudine. Malgrado la
caratteristica ambientazione in reami favolosi oltre il tempo e lo spazio,
tipica del genere, Elric è -nelle intenzioni dell'autore- una figura tragica e
vicina alla realtà del lettore contemporaneo. Non desta pertanto eccessiva
meraviglia la trasposizione musicale del ciclo ad opera degli Hawkwind.
Risultati di gran lunga meno interessanti sortiranno invece dall'incontro tra il
virtuosismo esibizionistico di tanti musicisti (neo) progressive e l'elementare
schematismo di certo fantasy deteriore.
In analogia con quanto avvenne per Space Ritual, Chronicle diventa l'ossatura di
un fantasmagorico tour, documentato da un video e dal doppio album Live
Chronicles, in cui brani del disco in studio si alternano a parentesi narrative
e classici tratti dal repertorio del gruppo, come l'inossidabile Master of the
Universe.
Live Chronicles è anche il primo disco siglato GWR, label che darà alle stampe
anche i successivi Xenon Codex (1988), Space Bandits (1990) e Palace Springs
(1991). Negli ultimi due album citati, così come nel live California Brainstorm
registrato nel 1990 ma pubblicato quattro anni dopo, compare la cantante
Bridgett Wishart, proveniente dagli Hippy Slags, uno dei gruppi partecipanti al
Travellers Aid Trust. L'introduzione di una voce femminile, che avrebbe potuto
rappresentare un elemento di novità nella storia del gruppo, sembra invece
ridursi a un episodio privo di seguito. Fa eccezione un benefit mini-CD (EMI,
1993) contenente tre versioni di Gimme Shelter dei Rolling Stones, una delle
quali interpretata dagli Hawkwind con Samantha Fox! A parte la singolarità
dell'accostamento, si tratta dell'unica cover -almeno a nostra conoscenza-
eseguita dagli Hawkwind.
Gli Hawkwind degli ultimi anni sono un trio formato da Dave Brock, Alan Davey e
Richard Chadwick, in cui emerge l'indiscussa leadership di Brock. Da un lato
tale formazione permette di produrre dischi estremamente compatti e godibili
malgrado la considerevole lunghezza, resa possibile dal supporto digitale.
Dall'altro il fan può talvolta rimpiangere l'assenza di una dialettica, a volte
al limite dello scontro, che in passato animava certi episodi degli Hawkwind.
Davey e Chadwick, ottimi musicisti ed onesti gregari, non possiedono certo le
forti personalità di Lemmy, Nik Turner e Robert Calvert.
Fu proprio alla vigilia del rientro nel gruppo, nell'estate del 1988, che
Calvert scomparve a causa di un attacco cardiaco, all'età di quarantatré anni,
lasciando un vuoto incolmabile nella Hawkwind Family. (14)
Lemmy, come si diceva, viaggia a gonfie vele nelle classifiche Heavy Metal con i
suoi Motorhead. Nik Turner appartiene a quella categoria di hippies che non è
stata minimamente messa in crisi dall'avvento, alla fine degli anni Settanta,
del punk. (15) Dopo una breve
collaborazione con gli Sham 69, fonda gli Inner City Unit, dall'attitudine
decisamente punk. Sempre a proposito di Turner è da segnalare la recente
riedizione in CD dell'album Sphynx da parte della Cleopatra Records, etichetta
californiana del giro Christian Death. Più che di una ristampa si tratta infatti
di una vera e propria rivisitazione dell'album omonimo, pubblicato nel 1978
dalla Charisma. laddove Tim Blake e Alan Powell accompagnavano Turner, ora
questi è affiancato da membri dei Pressurehed e dal chitarrista Helios Creed dei
Chrome, forse il gruppo che più si è avvicinato alla filosofia degli Hawkwind,
pur conservando una propria forte identità. Ispirato alla mitologia egizia,
Sphynx contiene anche una lunga registrazione effettuata nel 1976 da Turner
all'interno della Camera dei Re della piramide di Giza. (16)
E se tutto cio' non bastasse, si aggiunga la miriade di progetti solisti
intrapresi da membri degli Hawkwind, quali gli Agent of Chaos di Brock, il Lloyd
Langton Group e la Allman Mulo Band. Un articolo a parte richiederebbe invece la
disamina di.tutti quegli artisti che si sono inseriti, in modo più o meno
originale, nel solco tracciato dai Nostri.
Dopo oltre un quarto di secolo il viaggio degli Psychedelic Warlords è ben
lontano dal concludersi. Oltre ad alcuni singoli e svariate riedizioni su
supporto digitale, le ultime produzioni di lunga durata portano il nome di Alien
e Distant Horizons.
Buon ascolto.
NOTE
1) Cfr. Manuel Insolera, Pop e fantascienza, in L'arcipelago pop, Arcana, 1977;
Claudio Asciuti, Il canto delle stelle, in Robot n.13, 1977; Claudio Asciuti,
Mutanti nella pop revolution, in Un'Ambigua Utopia, Anno III, n. 1, 1979;
Massimo Ferro, Da Bob Dylan A Guerre Stellari, in Aliens n. 1, 1979.
[/]
2) Nell'album L'Etique (Pulse, 1982) Pinhas utilizza in un paio di brani la voce
di Gilles Deleuze! [/]
3) Tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio dei Settanta, le grandi case
discografiche creano una serie di sottoetichette destinate alla pubblicazione di
lavori meno commerciali. Abbiamo così la Harvest (EMI), Deram e Nova (Decca),
Vertigo (Phillips), ecc. [/]
4) Cfr. J.C. Bailly, J.P. Guimard, L'esperienza allucinogena, Dedalo, 1988.
[/]
5) Calvert era infatti giunto dal Sud Africa con l'intenzione di arruolarsi
nella Royal Air Force, desiderio frustrato a causa della sordità da un orecchio.
Troverà comunque il modo di sublimare le sue fantasie aeronautiche nel
concept-album Captain Lockheed & the Starfighters e in brani quali Flying Doctor
(25 Years On) e Kadu Flyer (Astounding Sounds, Amazing Music).
[/]
6) Prodotto da Hugh Hefner, il boss di Playboy, all'indomani del massacro di Bel
Air, Macbeth mette in scena "tanti piccoli Charles Manson trucidati", per usare
le parole di Al Aprile e Luca Majer (La musica rock-progressiva europea,
Gammalibri, 1980, p. 55). Jon Finch, interprete principale del cupo film di
Polanski, ricompare come protagonista di The Final Programme, tratto
dall'omonimo romanzo di Moorcock. Uscito nel 1973 e distribuito in Italia con il
titolo di Alfa Omega Il principio della fine, il film è diretto da Robert Fuest,
regista dei due lungometraggi dedicati al Dr. Phibes, magistralmente
interpretato da Vincent Price. Vedi: Rudy Salvagnini, L'abominevole dottor Fuest,
in Aliens n. 3, 1980; Teo Mora, Storia del cinema dell'orrore, vol. 2, tomo I,
Fanucci, 1978. [/]
7) I Deep Fix non sono un vero e proprio gruppo ma un duo formato da Moorcock e
Peter Pavli, bassista degli High Tide, i quali si avvalgono di volta in volta
della collaborazione di altri musicisti. In un labirintico gioco di specchi tra
realtà e finzione letteraria, i Deep Fix avevano già fatto la loro apparizione
nel 1968, nel romanzo The Final Programme, primo titolo del ciclo di Jerry
Cornelius (trad.it. Programma finale, Galassia n. 123, La Tribuna, 1970) dove,
nel corso di un party, accompagnano la fantomatica Little Miss Dazzle.
Ambientato nella Londra di fine anni Sessanta, il romanzo abbonda di citazioni
di canzoni dei Beatles e dei Rolling Stones. Ma non solo: guidando la sua
Cadillac convertibile lungo le coste del Kent, Jerry ascolta pezzi di Zoot
Money, Who, Moody Blues, Manfred Mann e Animals. Come a dire la crema del rock
inglese di quel periodo! Oltre a New Worlds Fair -il cui titolo ricorda
esplicitamente la rivista diretta da Moorcock che impose all'attenzione dei
lettori autori del calibro di Ballard, Delany, Malzberg e Sladek (vedi: Gianni
Montanari, Ieri, il futuro. Origini e sviluppo della fantascienza inglese, Nord,
1977)- la discografia dei Deep Fix comprende due singoli ed alcuni brani apparsi
su compilazioni (vedi discografia). Vorremmo infine ricordare tre brani scritti
da Moorcock per i Blue Oyster Cult, storica formazione americana di Hard Rock
non priva di punti in comune con gli Hawkwind (vedi l'articolo di Giuseppe
Iannicelli pubblicato su The Dark Side, anno 2, n. i, 1983). I pezzi in
questione sono: The Great Sun Jester (Mirrors, CBS, 1979); Black Blade (Cultosaurus
Erectus, CBS, 1980); Veteran of the Psychic Wars (Fire of Unknown Origin, CBS,
1981). Alcune canzoni dei Blue Oyster Cult fornirono allo scrittore di Science
Fiction John Shirley lo spunto per la stesura del suo romanzo Transmaniacon.
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8) Il primo album dei Motorhead, intitolato con humor tipicamente anglosassone
On Parole (Chiswick, 1977) contiene ben tre brani composti da Lemmy per gli
Hawkwind: Motorhead, Lost Johnny e The Watcher.
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9) Cfr. l'intervista a Nick Saloman / Bevis Frond in Jammai n. 3, 1995.
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10) Hassan I Sabbah, conosciuto come il Vecchio della Montagna, fu il fondatore
della setta degli Haschachis..o Assassini, diramazione degli Ismaeliti,
diffusasi tra il XII ed il XIII secolo nel mondo islamico. Più che alla realtà
storica della setta e del suo fondatore, la cosiddetta controcultura ha subito
il fascino della figura di Hassan I Sabbah rielaborata nelle opere di William S.
Burroughs ("Niente è vero, tutto è permesso"). Vedi: Gérard-Georges Lemaire,
William Burroughs: una biografia, SugarCo, 1983; Ted Morgan, Fuorilegge della
letteratura, SugarCo, 1991; William S. Burroughs-Brion Gysin, Re / Search
edizione italiana n. 1, Shake, 1992. Sui rapporti tra Burroughs e la musica:
Vittore Baroni, William 5. Burroughs: Sound Effects of a Nuclear Blast!, in
Sonora n. 1, 1990. Sull'aspetto più propriamente storico della setta: Colin
Wilson, Filosofia degli assassini, Longanesi, 1972 (in particolare il Cap. I:
Creature d'incubo); Edward Burman, Gli assassini, Convivio, 1988.
[/]
11) Riteniamo che non sia del tutto in errore chi pensa di ravvisare in queste
parole una velata autocritica. [/]
12) Il ciclo di Elric è stato pubblicato in due volumi dall'Editrice Nord,
ciascuno comprendente tre romanzi: Elric di Melnibonè (Fantacollana 25, 1978) ed
Elric il negromante (Fantacollana 30, 1979). Un racconto appartenente al
medesimo ciclo compare nella antologia Fantasy, a cura di Sandro Pergameno,
Nord, 1985. [/]
13) Esistono ben due album che portano il titolo di Stormbringer, uno di John
Martyn, l'altro dei Deep Purple. Viceversa si può notare che Moorcock ha dato il
nome di Dorian Hawkmoon ad una delle incarnazioni del Campione Eterno.
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14) Oltre ai citati Captain Lockheed & the Starfighters e Lucky Leif & the
Longships, ristampati dalla Beat Goes On sia come LP che come CD, la discografia
di Robert Calvert annovera le seguenti produzioni (tralasciando i singoli): Hype
(A Side, LP, 1985. Rist. See for Miles, LP, 1991); Freq (Flicknife, MLP, 1985);
At the Oueen Elizabeth Hall (Clear, LP, 1989. Rist. Beat Goes On, CD, 1992);
Test-Tube Conceived (Demi Monde, LP, 1986. Rist. CD 1987); Blueprints from the
Cellar (Beat Goes On, CD, 1992. Ristampa di due lavori precedentemente apparsi
solo su cassetta). Da ricordare anche le collaborazioni con Adrian Wagner
(Distance Between Us, Atlantic, 1974); Nektar (Down to Earth, United Artists,
1974); The Imperial Pompadours (Ersatz, Pompadour, 1982) ed Amon Duul (Die
Losung, Demi Monde, 1982).[/]
15) Da quando esiste quel fenomeno spesso (ma non sempre per fortuna) inutile e
parassitario, se non dannoso, conosciuto come stampa musicale, schiere di
sedicenti giornalisti hanno fondato le loro carriere su traballanti luoghi
comuni. Uno degli artifici più usati, mutuato dalla ben più remunerativa stampa
sportiva, è quello di creare infondate contrapposizioni tra artisti e/o tra
"movimenti", le cui caratteristiche sono del resto lasciate volutamente nel
vago. L'archetipo è naturalmente rappresentato dalla presunta rivalità tra i
"buoni" Beatles ed i "cattivi" Rolling Stones. Quanto fosse assurda la
contrapposizione tra hippies e punk è testimoniato da una serie di "improbabili"
collaborazioni, come quelle tra i gonghiani Here & Now con Fall e Alternative
TV, quella tra Alan Powell ed i leggendari Tanz Der Youth e le produzioni di
Peter Hammill per i Vibrators, solo per citarne alcune.
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16) Turner è stato certamente influenzato dal flautista Paul Horn che nel 1968
ebbe l'opportunità di effettuare delle registrazioni all'interno del Taj Mahal,
il celebre complesso architettonico indiano del XVII secolo, le cui particolari
caratteristiche acustiche avevano affascinato il musicista. Le registrazioni
videro la luce con il titolo di Inside per l'etichetta tedesca Kuckuck, la
stessa che pubblicò i dischi di Georg Deuter, approdato intorno alla metà degli
anni Settanta nell'ashram di Poona, in India. Qui, assunto il nome di Swami
Chaitanja Hary, ricevette da Bhagwan.Rajneesh 1'incarico di comporre le musiche
per la meditazione dei discepoli. Paul Horn ripeté l'esperienza del Taj Mahal
sperimentando le peculiarità sonore di altri ambienti, quali una cattedrale
russa, la piramide di Cheope e l'acquario canadese di Sealand dove, grazie a un
microfono subacqueo riuscì a prodursi in un singolare dialogo tra il suo flauto
e i suoni prodotti da un'orca marina.
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DISCOGRAFIA HAWKWIND
- Hawkwind (LP, Liberty/United Artists, 1970)
- In Search of Space (LP, United Artists, 1971)
- Doremi Fasol Latido (LP, United Artists, 1972)
- The Space Ritual Alive (2LP, United Artists, 1973)
- Hall of the Mountain Grill (LP, United Artists, 1974)
- Warrior on the Edge of Time (LP, United Artists;, 1975)
- Astounding Sounds Amazing Music (LP, Charisma, 1976)
- Quark Strangeness & Charm (LP, Charisma, 1977)
- Hawklords: 25 Years On (LP, Charisma, 1978)
- Pxr 5 (LP, Charisma, 1979)
- Live 79 (LP, Bronze, 1980)
- Levitation (LP, Bronze, 1980)
- Sonick Attack (LP, RCA Active, 1981)
- Church of Hawkwind (LP, RCA Active, 1982)
- Choose Your Masques (LP, RCA Active, 1982)
- The Text of' Festival (2LP, Illuminated, 1983 - Registrazioni live del
1970-72)
- Zones (LP, Flicknife, 1983)
- Stonehenge: This is Hawkwind. Do Not Panic (LP+EP 12", Flicknife, 1984 -
Live)
- Bring me the Head of Yuri Gagarin (LP, Demi Monde, 1985 - Registrazioni live
del 1973)
- Space Ritual Vol. 2 ( 2LP, American Phonograph, 1985 - Registrazioni live del
1972)
- Live 70/73 (LP, Castle Communications / Dojo, 1985)
- In the Beginning (LP, Demi Monde, 1985 - Ristampa del primo LP di 'The Text of
Festival')
- The Chronicle of the Black Sword (LP, Flicknife, 1985)
- Ridicule (LP, Obsession, 1985 - Ristampa del secondo LP di 'Space Ritual Vol.
2')
- Live Chronicles (2LP, GWR, 198&)
- Out & Intake (LP, F1icknife, 1987)
- The Xenon Codex (LP, GWR, 1988)
- Hawkwind Live (CD, Imtrat, 1988 - Ristampa di Space Rìtual Vol. 2)
- Space Bandits (LP, GWR, 1990)
- Palace Springs (LP, GWR, 1991)
- BBC Radio 1 Live in Concert (CD, Windsong, 1991)
- The Friday Rock Show Sessions - Live at Reading 1986 (CD, Rawfruit, 1992)
- Electric Teepee (CD, Castle Communications, 1992)
- Hawklords Live (CD, Dojo, 1992 - Registrazioni del 1978)
- It is the Business of the Future to be Dangerous (CD, Castle Communications,
1993)
- The Business Trip (CD, Ernergency Broadcast System, 1994 - Live)
- California Brainstorm (CD, Cyclops, 1994 - Registrazioni uve del 1990)
- Alien (CD, Emerge, 1995)
- Distant Horizons (CD, Emerge, 1997)
ANTOLOGIE - Roadhawks (LP, United Artists, 1976)
- Masters of the Universe (LP, United Artists, 1977)
- Repeat Performance (LP, Charisma, 1980)
- Hawkwlnd Friends & Relations.(LP, Flicknife, 1982)
- Twice Upon a Time - Friends & Relations Vol. 2 (LP, Flicknife, 1983)
- Hawkwind (2LP, Victoria, 1983)
- Indipendent Days (LP 10", Flicknife, 1984)
- Friends & Relations Vol. 3 (LP, F1icknife, 1985)
- Anthology Vol. 1 (LP, Samurai, 1985)
- Anthology Vol. 2 (LP, Samurai, 1986)
- Anthology Vol. 3 (LP, Samurai, 1986)
- Hawkfan 12 (LP, Hawkfan, 1986)
- The Hawkwind Collection (2LP, Castle / collector Series, 1986)
- Angels of Death (LP, RCA, 1986)
- Indipendent Days Vol. 2 (LP, Flicknife, 1986)
- The Approved History of Hawkwind (3LP, Samurai, 1986 - Cofanetto contenente i
tre LP di "Anthology" in formato picture-disc)
- British Tribal Music (LP, Start, 1987)
- The Official Picture Log Book (4LP, Flicknife, 1987 - Cofanetto contenente un
album di interviste più le ristampe in formato picture-disc di 'Stonehenge', 'Chronicle
of the Black Sword' e 'out & intake')
- Early Daze (IY, Thunderbolt, 1987 - Live)
- Spirit of the Age (CD, Virgin, 1988)
- The Best of Hawkwind Friends & Relations (CD, Flicknife, 1988)
- Night of the Hawk (LP, Powerhouse, 1989)
- Ironstrike (CD, Avanti, 1989)
- Acid Daze Vol. 1 (LP, Receiver, 1990 - Riedizione di 'Anthology Vol. 1)
- Acid Daze Vol. 2 (LP, Receiver, 1990 - Riedizione di 'Anthology Vol. 2)
- Acid Daze Vol. 3 (LP, Receiver, 1990 - Riedizione di 'Anthology Vol. 3)
- Acid Daze (3LP, Receiver, 1990 - Cofanetto contenente i tre LP di 'Acid Daze')
- Stasis - The U.A. Years (LP, EMI, 1990)
- The Best of & the Rest of Hawkwind Live (CD, Action Replay, 1990)
- Night Riding (CD, Knight, 1990)
- The Best of Hawkwind (MC, Metal Classics, 1990)
- The Best of Friends & Relations (CD, Cherry Red / Emporio, 1994)
- Live and Rare - Onward Flies the Bird (CD, Emporio, 1997)
PARTECIPAZIONI
- AA VV, Greasy Truckers Party (2LP, United Artists, 1972 - Contiene 'Master of
the Universe' e 'Born to Go')
- AA VV, Glastonbury Fayre (3LP, Revelation, 1972 - Contiene 'Silver Machine' e
'Welcome to the Future')
- AA VV, Bristol Custom Bike Show (LP, GWR, 1987 - Contiene 'Master of the
Universe' e 'Silver Machine')
- AA VV, Travellers Aid Trust (2LP, Flicknife, 1988 - Contiene 'Brainstorm' e
'Blue Dreamer' degli Hawkwind, 'Damage of Life' degli Agent of Chaos e 'Washing
(Silver) Machine' di Nik Turner)
DISCOGRAFIA MICHAEL MOORCOCK & THE DEEP FIX
- New Worlds Fair (IP, United Artists, 1975)
- Dodgem Dude / Star Cruiser (7", Flicknife)
- Brothel in Rosenstrasse / Time Centre (7", F1icknife)
- Hawkwind Friends & Relations (LP, Flicknife, 1982 - Contiene 'Good Girl, Bad
Giri' e 'Time Centre')
- Hawkwind & Co. - Your Last Chance (EP 7", Flicknife, 1983 -Contiene 'Dodgem
Dude')
- Hawkfan12 (IP, Hawkfan, 1986 - Contiene 'Tale of Entropy Tango')
- The Best of Hawkwind Friends & Relations (CD, Flicknife, 1988 -Contiene 'Time
Centre')
- The Best of Friends & Relations (CD, Cherry Red / Emporio, 1994 -Contiene
'Dodgem Dude' e 'Time Centre')
BIBLIOGRAFIA
Fabrizio Bettoni, Hawkwind. Riti sonori dall'infinito, in Lost Trails n.
4, 1986
Gigi Marinoni, Hawkwind, in Vinile n. 1, 1987
Brian Tawn, Gigi Marinoni, Hawkwind. The Never Ending Story of the
Psychedelic Warlords, Stampa Alternativa / Nuovi Equilibri, 1991 (libro +
CD)
Robert Godwin, The Illustrated Collectorts Guide to Hawkwind, Collector's
Guide Publishing, 1993
Massimo Gasperini, Intervista agli Hawkwind, in Arlequins n. 14, 1995
collegamenti
Michael Moorcock
Hawkwind
Robert Calvert
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