Menu Principale
News precedenti
Venerdì, 05 febbraio | · | Il Gondoliere |
Venerdì, 15 gennaio | · | Cinema d'animazione: tre esempi francesi |
Mercoledì, 16 dicembre | · | Fumetti Digitali |
· | VITA IN LETTERE (Novembre) |
· | VITA IN LETTERE - Ottobre 2009 |
Venerdì, 04 dicembre | · | Il quinto principio di Vittorio Catani su Urania |
Venerdì, 06 novembre | · | Dalla fantascienza alla guerriglia mediatica |
Martedì, 03 novembre | · | De ''Gli Inganni di Locke Lamora'' e di altre stronzate... |
Venerdì, 30 ottobre | · | La narrativa di Ted Chiang |
· | VITA IN LETTERE - Settembre 2009 |
Martedì, 27 ottobre | · | CORRADO MASTANTUONO - Tra Tex e Paperino: il disegnatore dei due mondi |
Domenica, 11 ottobre | · | Fissione |
Domenica, 04 ottobre | · | Yupanqui |
Giovedì, 24 settembre | · | VITA IN LETTERE - Agosto 2009 |
Martedì, 22 settembre | · | VITA IN LETTERE (Agosto) |
Martedì, 15 settembre | · | Le lezioni sempre ignorate della Storia |
Lunedì, 14 settembre | · | Isole |
Giovedì, 03 settembre | · | I 10 libri da riscoprire |
· | VITA IN LETTERE (Luglio) |
· | VITA IN LETTERE - Luglio 2009 |
Sabato, 11 luglio | · | L'ermetismo nei lavori di Alexey Andreev |
Giovedì, 09 luglio | · | VITA IN LETTERE (Giugno) |
Domenica, 05 luglio | · | I ciccioni esplosivi |
Mercoledì, 01 luglio | · | VITA IN LETTERE - Giugno 2009 |
· | Futurama |
Domenica, 21 giugno | · | Venature |
Domenica, 31 maggio | · | VITA IN LETTERE (maggio) |
Sabato, 16 maggio | · | Il bacio della Valchiria |
Giovedì, 14 maggio | · | VITA IN LETTERE - Maggio 2009 |
Giovedì, 07 maggio | · | City of steel, city of air |
Martedì, 28 aprile | · | VITA IN LETTERE (aprile) |
Lunedì, 27 aprile | · | Ritratto di gruppo con signora |
Martedì, 21 aprile | · | L'ultima possibilità |
Lunedì, 20 aprile | · | J. G. Ballard |
Giovedì, 16 aprile | · | La voce nella notte |
Giovedì, 02 aprile | · | I primi dopo gli antichi persiani |
Mercoledì, 01 aprile | · | VITA IN LETTERE - Marzo 2009 |
Martedì, 31 marzo | · | ''Il giudice di tutta la terra (The judge of all the earth) |
Domenica, 29 marzo | · | ''Amici assenti (Absent friends)'' |
Sabato, 28 marzo | · | Considera le sue vie (Consider her ways - 1956) di John Wyndham (1903-1969) |
Venerdì, 20 marzo | · | ''A mezzanotte, tutti gli agenti… (At Midnight, All the Agents...)'' |
Mercoledì, 11 marzo | · | Vito Benicio Zingales e il Truccatore dei morti: intervista all’autore |
· | Vito Benicio Zingales: il Capolavoro noir è “Il truccatore dei morti” |
Martedì, 10 marzo | · | Timestealer |
· | Specchi irriflessi (The Tain - 2002) di China Miéville |
Lunedì, 02 marzo | · | La Rocca dei Celti |
Domenica, 01 marzo | · | Violazione di Codice |
· | QUANDO C'ERA IL MARE… |
Domenica, 22 febbraio | · | Rumspringa |
Lunedì, 01 dicembre | · | Il sogno delle 72 vergini |
Articoli Vecchi
Area Riservata
|
Il quartetto jazz della nano-regina
Inserito Domenica 06 febbraio 2005
|
|
di Danilo Santoni
Le fondamenta
Cincinnati è una città
dell'Ohio con circa 400.000 abitanti e il nome le è stato dato in omaggio a
Cincinnato; uno dei simboli della città è il Roebling's Bridge, ma famoso è
anche lo zoo.
La città americana si
avvicina molto di più delle città europee al concetto di organismo dinamico e
vivente: "Sono tornata a Cincinnati dopo molti anni e mi sono sorpresa nel
trovarla sempre uguale" ha detto in una
conversazione
Anne Kathleen Goonan, e si pensi che effetto farebbe dire: "sono tornato a
Firenze ed era mutata radicalmente!" Ci sarebbe di che preoccuparsi.
Cincinnati è la città.
Anne Kathleen Goonan è la
scrittrice.
Queen City Jazz è il libro.
E c'è anche una colonna
sonora: musica jazz.
Anne Kathleen Goonan è una
scrittrice statunitense apparsa alla ribalta della fantascienza mondiale proprio
con questo suo romanzo d'esordio, Queen City Jazz (QCJ), ambientato in un mondo
di un futuro, non molto lontano dal nostro presente, profondamente mutato dalla
nanotecnologia. Un mondo che si è trovato di fronte possibilità infinite ma che
ha dovuto anche affrontare problemi insormontabili.
Il tema del romanzo è tale
che si sono fatti subito dei paragoni con Greg Bear e col suo Blood Music, ma i
confronti reggono, forse, solo a livello scientifico, in quanto l'autrice abbina
al discorso scientifico una interessante ricerca metodologico-narrativa che fa
del romanzo un'opera dai forti connotati letterari, un fatto, quest'ultimo,
tutt'altro che comune nell'ambito della produzione fantascientifica in generale
e di quella hard SF in particolare.
We all have musical brain
In un suo saggio proprio su
fantascienza e musica jazz,
Science Fiction and All That Jazz,
Kathleen Goonan esordisce dicendo di essere cresciuta fin da piccola circondata
dalla musica jazz, in quanto il padre era un appassionato di questo genere
musicale ad un livello tale da sfociare quasi nella mania.
"Ho passato i miei anni di
formazione ad imparare che la variazione era di solito molto più interessante
del tema... ma che il tema deve esserci, anche se in modo invisibile, per creare
la tensione richiesta per l'arte."
E la lezione che il mondo
musicale jazzistico ha impartito a Kathleen Goonan è stata assimilata ed
interiorizzata benissimo: QCJ si può, infatti, definire proprio come un romanzo
narrato in forma jazz, con le sue variazioni ripetute in continuazione e col suo
tema sotterraneo e invisibile, ma pur sempre forte e cosciente.
Ma andiamo con ordine, non
facciamoci prendere la mano dalla variazione.
QCJ è il primo libro di una
serie ambientata in un universo narrativo dove la nanotecnologia si è diffusa
indiscriminatamente sulla terra, in modo ora voluto e ora casuale. Quattro
volumi in tutto, tre pubblicati e uno ormai quasi in uscita; un quartetto,
come lo definirà l'autrice, preferendo, per ovvi motivi, il termine musicale al
più sfruttato termine letterario di quadrilogia.
I titoli in ordine di
pubblicazione sono: Queen City Jazz, Mississippi Blues (MB), Crescent City
Rhapsody (CCR) e il progettato Light Music (LM) (titolo provvisorio) e come è
facile vedere hanno tutti chiarissime connotazioni musicali. L'ordine
cronologico della narrazione è leggermente diverso da quello di pubblicazione,
in quanto il terzo volume narra gli avvenimenti iniziali di tutto il quartetto,
mentre gli altri tre sono consecutivi l'uno all'altro in maniera piuttosto
stretta.
Il mondo presentato in
questo quartetto è lo stesso in cui è ambientato il racconto
Quando si ruppe la diga, ma nel racconto la
situazione generale rimane sullo sfondo e non è facile capire bene come siano
andate le cose: cercheremo di fare una breve presentazione senza rivelare troppo
delle trame dei vari volumi, ma è inevitabile che molto si dovrà dire e si dovrà
rovinare il processo narrativo di Kathleen Goonan che nei suoi romanzi si basa
proprio sul come vengano narrate le cose piuttosto che su quali
cose siano descritte.
Splendori e miserie della
nano-società
Nel 2012 la Terra viene
investita da una serie di violente pulsazioni elettromagnetiche che scatenano
il caos in quanto hanno come conseguenza immediata quella di
interrompere ogni tipo di comunicazione mettendo fuori uso anche tutto il
sistema informatico terrestre. L'origine di queste pulsazioni è incerta, forse
anche per la stessa Goonan in quanto nel primo volume se ne parla come
conseguenza di una quasar nella nostra galassia mentre nel terzo (che narra
l'origine della vicenda) c'è un personaggio che riesce a scoprire che è di
provenienza aliena e reca con se il messaggio di una razza intelligente.
L'inizio di questo femonemo viene indicato come il periodo del Silenzio.
Il ripetersi ad intervalli
non prevedibili del Silenzio porta sull'orlo del collasso la civiltà terrestre.
Si diffonde nella comunità scientifica l'idea che una speranza per superare il
problema possa venire dall'uso della nanotecnologia e dell'ingegneria genetica:
una scienziata di fama mondiale, Marie Lavenue, tenta di organizzare un gruppo
di scienziati (sul modello della struttura dell'orchestra di Duke Ellington) per
creare una città fluttuante nei mari caraibici, una città che possa essere
libera da tutte le macchinazioni politiche che si intrecciano attorno allo
sviluppo e alla diffusione della nanotecnologia. Il nome sarà Crescent City, da
qui il titolo del terzo volume.
Ben presto la situazione si
fa ingovernabile: prima di tutto i bambini nati dopo il Silenzio iniziano a
mostrare, durante la crescita, deviazioni di comportamento tendenti alla
violenza e presentano, inoltre, strane caratteristiche fisiche e grosse capacità
mentali; in aggiunta, degli eco-terroristi rilasciano nano-epidemie che si
diffondono terrorizzando la popolazione mondiale (questo periodo viene indicato
col termine di Guerre Informatiche). E questo è il tema del terzo volume, CCR.
Successivamente si entra nel
periodo che viene chiamato Anni dei Fiori: lentamente gli abitanti delle città
accettano che le città stesse vengano "vivificate", trasformate cioè attraverso
la nanotecnologia in organismi compatti viventi. La città diventa un organismo
complesso e riesce a fornire tutto ciò che serve ai suoi abitanti proprio
attraverso la nanotecnologia. Si risolve anche il problema delle comunicazioni
distrutte dalle pulsazioni elettromagnetiche con la nascita, in cima alle
abitazioni, dei Fiori:
"Trovammo nei batteri i
vettori perfetti dell'informazione ricodificata nel DNA. L'ambiente caldo degli
interstizi permette loro di moltiplicarsi. Un filamento singolo di DNA,
naturalmente, può trasportare molte più informazioni di un milione di sfere
delle vecchia tecnologia. Una volta che un umano è geneticamente programmato, i
feromoni personalemente generati vengono riassemblati in pacchetti
meta-feromonali capaci di ripetere precisamente i pensieri più complessi che può
fare l'umanità. O i più semplici. Questo pacchetto passa attraverso la membrana
al semplice contatto per essere portato in alto verso il Fiore attraverso il DNA
batterico. Là, in una forma modellata nel polline, può essere raccolto e portato
dovunque occorra, depositato e portato in basso nel punto desiderato ed essere
assorbito direttamente dal destinarario o trasformato in qualsiasi altro tipo di
realizzazione visiva tangibile." (QCJ 217)
Secondo la Goonan la
nano-trasformazione dei palazzi non comporta un mutamento dell'aspetto fisico
delle costruzioni, come invece appare nell'illustrazione di copertina.
I Fiori, attraverso il
polline trasportato dalle Api (insetti geneticamente modificati e dalle
dimensioni gigantesche) riescono a realizzare un sistema di comunicazione
efficacissimo. Il che, detto così, ha un sapore molto fumettistico, ma usando le
parole della Goonan ha un aspetto molto più scientifico:
"Il tessuto limbico umano è
integrato nella struttura cerebrale di ogni Ape. Una impollinazione incrociata,
a dir la verità. Ciò fornisce loro l'incentivo necessario per il lavoro che
debbono svolgere e le lega alla Città, agli umani. In questo modo possono
trasportare informazione emotiva complessa da un luogo all'altro della Città,
informazione che neppure i nanocomputer possono traslare con tutta precisione.
L'essere biologico con l'essere biologico, con in mezzo nessun altro elemento
cyborg imperfetto. Questo è il grande miglioramento delle Api. Possono
trasmettere una nuova dimensione dell'informazione densa e individuale e vitale
fino all'essenza della comunicazione umana... quella che non può essere ridotta
ad operazioni binarie: almeno entro livelli temporali umani ragionevoli." (QCJ,
274)
La prima città ad accettare
la vivificazione sarà Hong Kong, la prima in America sarà San Francisco e
Cincinnati, la protagonista di QCJ, sarà la quarta a lasciarsi trasformare
secondo i progetti di un nano-architetto, Abe Durancy, che la strutturerà
secondo una visione tutta sua, nata da un grande desiderio di cultura e da forti
sensi di colpa.
Il periodo delle città fiore
non sarà però quel grande balzo in avanti della società umana che si sognava in
quanto la situazione si deteriora subito e si entra nel periodo che viene
definito delle Città d'Oro Deviate. Le città fiore, prive di un supporto
tecnologico valido da parte di chi le ha create (anche a causa del diffondersi
delle nano-epidemie che portano a rivolte contro l'uso della nanotecnologia),
decadono e i loro componenti tendono a tornare verso lo stadio originale: i
fiori e le api tendono cioè a riappropriarsi di quelle caratteristiche naturali
da cui provenivano e tra le conseguenze principali c'è quella di tornare ad
essere legati ai cicli stagionali, schiudendosi i primi solo nel periodo caldo e
andando in letargo queste ultime nei mesi freddi. Il che porta al blocco totale
in certi periodi dell'anno delle funzioni vitali delle città.
Le città fiore impazziscono
ed entrano in una fase di circoli viziosi ripetitivi che le portano a creare
situazioni prefissate e a ripeterle all'infinito imprigionando al proprio
interno ciò che resta dei loro abitanti. Le api poi diventano dipendenti dalle
emozioni umane e ne ricercano di sempre più forti:
"Le Api
sono diventate dipendenti rispetto ai prodotti secondari meta-feromonali
dell'emozione umana e a loro combinazioni specifiche. Storie. Musica. Arte. E'
per questo che fanno sì che rivivano le stesse cose... che si riciclino..."
(QCJ, 229)
Agli anni delle città fiore
seguiranno le cupole: le città si chiuderanno al mondo esterno attorno ad una
intelligenza artificiale che le governa e le dirige.
Cincinnati, OH
QCJ narra di un viaggio alla
scoperta dei segreti di Cincinnati, chiamata la Città Regina (Queen City,
appunto), una città fiore impazzita e nata dalla mente deviata di uno scienziato
carico di complessi di colpa.
Il personaggio principale
della storia è Verity, una ragazza che da bambina è stata adottata da una
comunità shaker della zona di Denver che, come tale, rifiuta ogni tipo di
collegamento con la tecnologia. La comunità, in realtà, non è composta da
autentici shaker, si tratta invece di fuggitivi da Denver e dei loro discendenti
che, in cerca di un luogo sicuro e di un genere di vita capace di mantenerli
lontani dai pericoli dello sviluppo nano-tecnologico incontrollato e selvaggio,
hanno adottato gli atteggiamenti e i comportamenti delle vecchie dottrine
shaker.
La tranquillità durerà poco
e si scoprirà anche che l'isolamento nei confronti delle nuove tecnologie non è
mai stata così completa come si faceva credere. La diffusione di una epidemia di
pensiero all'interno del gruppo farà saltare tutti i rapporti e precipitare gli
eventi.
Verity si ritroverà con il
ragazzo che ama e con il proprio cane uccisi e avvolti negli sheet (congegni
nano-tecnologi capaci di mantenerli in sospensione) e in fuga verso Cincinnati,
alla ricerca di sistemi tecnici capaci di far mettere in moto il processo di
rigenerazione di cui gli sheet sono capaci.
Una volta in città e messi
al sicuro il ragazzo e il cane, Verity andrà alla ricerca degli strumenti per
attivare gli sheet e si troverà invece di fronte alla città come ad un essere
vivente, dovrà confrontarsi con la mente che è dietro alla sua vivificazione e
capirne le ragioni più profonde, interagendo con le Api che la governano e con
le persone che sono intrappolate all'interno della zona metropolitana.
Verity verrà a contatto con
la realtà che sta dietro alla città fiore di Cincinnati, una città
originariamente costruita per dare a tutti la possibilità di esprimere le
proprie possibilità creative e artistiche. E questo è uno dei grossi paradossi
che minano le fondamenta della Cincinnati "vivificata" in quanto le buone
intenzioni hanno finito col rivelarsi un reale incubo per le persone che
vivevano all'interno della cerchia urbana:
Alla fine ci sarebbe stato
per la gente il tempo per sviluppare ogni energia creativa che avevano dentro.
La propria individualità. Suo padre durante una delle loro molte
discussioni disse: "Ma Abe, non mi sembra che tu riesca a capire che poca gente
è veramente creativa. Di fatto trovo che tu sia incredibilmente ingenuo riguardo
alle energie che informano la vita e le preoccupazioni di molta gente..." (QCJ
361)
Se la gente non è artistica,
la si rende tale, è questa l'idea del progettista. E la città è il grande
palcoscenico della grande cultura americana: il romanzo (Dos Passos, Hemingway,
Pynchon), il cinema (soprattutto il poliziesco), lo sport (il baseball) e la
danza e la musica più prettamente americane, quelle jazz.
Verity ha il dono della
danza (una di quelle capacità che la nanotecnologia infonde negli individui
senza che questi ne sappiano nulla), il suo ragazzo quello della musica, jazz e
blues, colui che le farà da accompagnatore attraverso la città è un appassionato
di musica e musicista a sua volta, sempre jazz,... dati i presupposti non può
sorprendere che il processo conoscitivo di Verity seguirà i ritmi precisi che
governano le realizzazioni jazzistiche. La realtà che sta dietro alla città
fiore è il tema di fondo, invisibile e sfuggente, e Verity si troverà più volte
sul punto di giungere alla conoscenza completa per poi scoprire che altro non
era che una delle tante variazioni, ripetute da angolazioni diverse, differenti
e poi uguali, esatte e poi sbagliate.
La struttura narrativa
portante del romanzo è rappresentata proprio da queste continue variazioni che
ne scandiscono il ritmo e il tempo. E ritmo e tempo sono gli elementi
fondamentali della struttura del libro.
Il ritmo è il ritmo è il
ritmo
Dopo la prima guerra
mondiale viveva a Parigi una donna ricca e intelligente che veniva dall'America.
Il secolo era iniziato da poco ed erano chiari già tutti i problemi di
interpretazione di una realtà che andava mutando radicalmente. Lei incontrò
Hemingway, un ragazzo che cercava una nuova strada per scrivere le sue idee, e
lo aiutò a diventare un rinnovatore del romanzo americano. Incontrò anche dei
pittori, gente che si chiamava Picasso e Matisse. E c'era chi faceva quadri
strani perché la realtà era strana e si cercava di portarla sulla tela. Lei vide
nascere il cubismo e sapeva che era uno dei metodi migliori a disposizione per
descrivere la realtà di quei tempi particolari. Cercò di riproporre quelle
tecniche pittoriche sulla carta usata per scrivere le storie che si sentiva di
narrare.
Quella donna era Gertrude
Stein.
QCJ è un omaggio e una
riflessione sulla cultura americana e la Goonan paga il proprio tributo a tutti
coloro l'hanno resa grande: ci sono riconoscimenti a Mark Twain, Pynchon,
Melville, Hawthorne... giù giù, temporalmente, fino ad Hemingway e poi oltre con
musica, arte, fumetto... Tutti i capitoli presentano titoli tratti da una
qualche forma espressiva della cultura statunitense. E poi c'è il jazz e c'è la
grande architettura delle grandi città americane. La comunicazione e le credenze
popolari... Tutti riconosciuti grandi, tutti riconosciuti importanti, ma una
citazione nel frontespizio della parte 5, la scelta del nome di uno dei
personaggi fondamentali e qualche accenno qua e là nascondono una delle
influenze più profonde per questo libro della Goonan, quello di Gertrude Stein.
Gertrude Stein, grande
personaggio americano, colei che scrisse la famosa frase "A rose is a rose is a
rose", fu la scrittrice che tentò l'esperimento più ardito dell'inizio della
cultura americana novecentesca: quello di scrivere delle opere che rispondessero
alle stesse esigenze di espressione della realtà sentite dai cubisti. Questo
tentativo sarà realizzato attraverso due tecniche precise a livello di frase e a
livello di parola.
Tree Lives è forse il
tentativo più riuscito in cui lei usa la frase in modo concentrico, ripetendola
e ripetendola, ossessivamente, ma ogni volta con un elemento nuovo. Un po' come
un cartone animato fatto di disegni tutti uguali con una piccola differenza dal
precedente che, se visti in successione, danno l'idea del movimento.
Nella sua scrittura, poi,
farà uso di parole familiari per creare percezioni, condizioni e stati della
mente e questo grazie ad un uso della parola stessa al di fuori dell'uso comune
per arrivare alla sua natura più nascosta.
E Kathleen Anne Goonan
riprenderà questo procedimento.
Il suo libro seguirà un
percorso concentrico che conduce la protagonista sempre negli stessi posti, ma
ogni volta la scena non sarà totalmente uguale alla precedente e questo fatto,
poi, si pone in relazione con la vita dell città fiore di Cincinnati che ad ogni
ciclo stagionale ripete il proprio Periodo, anche se non in modo del tutto
identico a quello precedente. E il ritmo di queste variazioni e quello del jazz,
suonato nei club bui e fumosi o all'ombra dei grattacieli-fiore.
Durante l'azione molti
useranno parole legate alla tecnologia e alla cultura, ma quasi nessuno ne avrà
una conoscenza precisa, appropriata. E questo uso improprio porterà alla luce
legami, connessioni e rapporti inaspettati.
Tempo
Il tempo in QCJ sembra non
avere uno spessore facilmente misurabile. Perché se da una parte la città e i
suoi elementi (fiori e api) vivono una vita regolata dai ritmi delle stagioni, i
personaggi si trovano a dover superare periodi di vera e propria alterazione
temporale dovuta a meccanismi che possono essere paragonati agli sheet.
La protagonista ha
esperienze di qualche minuto che risultano essere per altri di giorni interi. Il
passato che torna per mescolarsi col presente riaffiora ad intervalli imprecisi
e con un ordine casuale.
La narrazione avviene quasi
sempre di notte, e la notte è il momento in cui il tempo si dilata, perde la sua
regolarità. E, poi, non sempre è specificato nel racconto degli avvenimenti se
si tratti di notti successive o è una notte interminabilmente lunga.
Kathleen Goonan riconosce
che uno degli autori più influenti per il suo sviluppo letterario è stato
l'argentino Julio Cortàzar, l'autore di Rayouela (Il Gioco del mondo) un libro
scritto nel 1962 e che ha una caratteristica insolitamente attuale: è diviso in
capitoli e i capitoli possono essere letti secondo l'ordine che si preferisce.
Una sorta di hypertesto ante litteram ma che indica come il diverso ordine di
successione degli eventi abbia influenza sulla vita interiore e sui motivi dei
personaggi.
E il tempo è il tema
dell'opera di Goonan, quel tema di cui si parlava all'inizio e che sta al di
sotto della variazione jazzistica, tenendo unita tutta la realizzazione
artistica. Verity dovrà trovare un proprio tempo, un tempo libero dai cicli
della città e libero dall'immobilismo degli shaker, un tempo che sia
accettazione delle possibilità e scelta, all'interno di queste possibilità, di
quelle che siano realmente fruibili come essere umano.
Un tempo che sappia cos'è il
retaggio culturale ma che sappia anche come crearsi una dimensione propria.
C'è un racconto di Cortàzar
intitolato Las babas del diablo ( Le bave del diavolo, si tratta
del racconto da cui Antonioni ha tratto Blow Up) in cui una foto fatta per
curiosità da un fotografo ad una situazione strana si anima davanti agli
occhi di colui che l'ha scattata mostrando una realtà diversa da quella
immaginata.
La città di Cincinnati si è
animata di fronte a Verity ed ha mostrato una realtà diversa da quella che ci si
aspettava. La realtà dei grandi scrittori, la realtà dei grandi musicisti, la
realtà della gente comune che vive quella realtà e tutte le altre realtà
possibili. Verity dovrà sceglierne una, dovrà scegliere la verità e dovrà
farlo rimettendo a posto tutti i frammenti temporali, tutte le influenze fuori
tempo, e solo così salverà Cincinnati. Ma il viaggio è lungo e sarà sempre più
complesso: QCJ realizza la propria struttura a livello personale, MB si
allargherà al livello nazionale statunitense col Territorio di Mark Twain e CCR
adotterà una visione internazionale.
Una rosa è una rosa è una
rosa.
collegamenti
Katleen Anne Goonan
Il giorno in cui si ruppe la
diga>
leggi lo speciale La Fantascienza in città in formato pdf
|
|
|
|