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Annarita Petrino

Inserito Giovedì 31 marzo 2005

Interviste intervista di Giuseppe Iannozzi

1. Cosa ha significato per te scrivere "Ragnatela Dimensionale"? Leggendo il tuo romanzo, si ha l'impressione, forse erronea, che molto del tuo universo immaginario sia costruito riprendendo quei temi che furono cari a Isaac Asimov. Puoi spiegare ai lettori di queste pagine come è nato il romanzo, quale l'ispirazione principe che ti ha portata a scriverlo?
L'impressione non è affatto erronea se pensi che a 13 anni, mentre tutte le mie coetanee leggevano giornaletti per teenager io mi immergevo nel fantastico viaggio proposto da Asimov in "Destinazione Cervello" e ti posso assicurare che a quell'età non è per niente una lettura semplice. C'è sicuramente molto di Asimov in quello che scrivo, ma non è una cosa che faccio intenzionalmente. Forse se mi mettessi a scrivere con l'idea di imitarlo verrebbe fuori una vera schifezza. Ad ogni modo è stato proprio lui l'ispiratore della mia attività di scrittrice. Dopo aver terminato la lettura del Ciclo dei Robot, infatti, mi sono chiesta se anch'io sarei stata in grado di scrivere qualcosa di così avvincente. Con questo non voglio dire che avessi in mente di produrre qualcosa al suo livello, dato che questo non credo sia possibile, ma sicuramente volevo scrivere qualcosa che ci si avvicinasse. Così ho cominciato a dare sfogo alla mia fantasia inventando storie avventurose che avevano me come protagonista. Dovete sapere, infatti, che la madre di Shine, Lory ero io nelle avventure che scrivevo all'epoca. Poi, con il passare del tempo, sono arrivata a "Ragnatela Dimensionale" che invece è un romanzo più maturo e più profondo rispetto a quelli che lo precedono. Ma l'ispirazione principe, per voler usare una tua espressione, è stata quella di voler trasformare le avventure di una ragazzina in qualcosa che avesse più spessore.

2. La tua eroina è una contestatrice o è più giusto dire che è fondamentalmente nichilista? E rispecchia, almeno in parte, le idee di Annarita Petrino, dell'Autrice?
Né l'una né l'altra anche se a prima vista potrebbe apparire l'esatto contrario. Shine è una ragazza cyborg adolescente e queste tre cose già bastano a spiegare il suo comportamento. L'impressione che dà Shine è quella di una ribelle che non crede in nulla, ma non è così. Deve semplicemente maturare sia mentalmente che emozionalmente. Quello a cui Shine cerca di opporsi è una visione razzista della Galassia da parte degli esseri umani, solo che lo fa con una tale forza da passare spesso dalla parte del torto. Il riscatto per lei arriverà solo alla fine. Per quanto riguarda le mie idee, Shine mi assomiglia solo nell'irruenza e nella radicalità del modo di pensare, quanto poi a metterle in pratica siamo completamente diverse.

3. Forse erroneamente, in copertina, "Ragnatela dimensionale" viene indicato come un'avventura adatta ad un pubblico giovane. Io non sono dello stesso avviso: credo invece che il tuo romanzo ponga bene in evidenza tanti problemi sociali e politici, in chiave metaforica, che sono del nostro tempo storico. Potresti spiegare il motivo per cui "Ragnatela Dimensionale" è, prima di tutto, un libro di Fantascienza adatto ad un pubblico che non è solo quello dei giovani o giovanissimi?
Quando l'ho scritto non avevo intenzione di creare un romanzo per ragazzi, ma solo un romanzo di Fantascienza. Come hai giustamente sottolineato, ci sono temi più che attuali che lo rendono invece adatto a tutte le fasce d'età. Sono sempre stata convinta del fatto che se fosse stato letto e apprezzato, sarebbe stato per quello che narrava, più che per il modo in cui lo faceva. "Ragnatela Dimensionale" parte dai problemi di un'adolescente, è vero, per arrivare poi a problemi di dimensioni cosmiche che a ben guardare sono gli stessi che abbiamo noi oggi. E' in virtù di questo che ritengo questo libro in grado di interessare tutti e non solo i giovani.

4. Ricollegandoci alla precedente domanda, "Ragnatela Dimensionale" è un romanzo che propone anche dei valori sociali, civili e/o politici? O, più semplicemente, si tratta di un'avventura il cui scopo precipuo è quello di catturare la fantasia del lettore per tradurlo in un universo immaginario ma possibile?
Non si tratta solo di fantasia, dato che come ho detto molte problematiche sono tristemente reali. Si, ci sono dei valori sociali, civili e perchè no? Anche politici, quelli di una Galassia che fatica a costruire la pace e a mettere da parte i pregiudizi. Quello che propongo è senza dubbio un universo immaginario, ma che benissimo potrebbe essere il futuro di un Governo, che nel corso degli anni abbia imparato a mettere al primo posto il rispetto e a prestare attenzioni alle reali esigenze dei cittadini. E' così difficile da immaginare?

5. Questa è probabilmente una domanda che già ti è stata posta mille e più volte, ma, ogni tanto, ripetersi un po’ non guasta mai, dunque chi è Annarita Petrino?
E’ una ragazza di 27 anni con tanta tanta immaginazione ed una passione sfrenata per tutto ciò che esula la realtà presente. Le piace immaginare il futuro e sognare un mondo che al momento non esiste. Chi mi conosce lo sa… che in tutto quello che dico c’è sempre un piccolo riferimento al futuro. Ho semplicemente voluto provare l’emozione di riversare il mio sconfinato immaginario in qualcosa che gli altri possano leggere, apprezzare o detestare.

6. Quali altri autori investono il tuo immaginario oltre all’indiscusso maestro Asimov?
Contrariamente a quanto si può pensare non leggo solo di Fantascienza, ma spazio anche in altri generi. Per esempio ho un’autrice che stimo tantissimo anche se non appartiene alla sf. Si tratta di Patricia Cornwell creatrice della patologa più famosa della letteratura contemporanea. Mi piace molto il suo stile e la sua capacità di descrizione degli stati d’animo. È una qualità che apprezzo in un autore. Tornando alla Fantascienza dopo Asimov viene sicuramente Gibson che mi dà una visione più apocalittica e cyperpunk della realtà. Il suo “Aidoru” è stato per me una rivelazione.

7. L’intelligenza artificiale, o AI, quanta ce n’è in “Ragnatela Dimensionale”? Non è da poco tempo che si trascina un dibattito fiume sulle AI: la tua opinione in merito facendo riferimento al tuo romanzo.
Quando sento parlare di intelligenza artificiale mi viene in mente il robot positronico di Asimov [ ovviamente :-) ]. Al momento siamo molto lontani da una simile perfezione, ma siamo su una strada a scorrimento veloce dalla quale non è possibile scendere. Nel mio romanzo i Terrestri sono stati quasi completamente distrutti da un programma per computer di loro ideazione. Si tratta di una intelligenza artificiale che ha superato quella del suo ideatore ed è sfuggita al suo controllo. Il buon vecchio mito di Frankestein torna a farsi sentire con un avvertimento: fare le cose con un certo criterio. Poi ci sono i robot ed i cyborg. Anche le loro intelligenze sono derivate da quella dell’uomo, però non costituiscono un pericolo per lui, e anzi convivono più o meno in modo pacifico. Ho voluto mostrare le due facce della medaglia. Non mi ritengo in grado di fornire una soluzione al problema, ma volevo mostrare quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi.

8. Come hai affrontato l’atto creativo, mentre pensavi di scrivere – e scrivevi – “Ragnatela dimensionale”? Avevi già tutta la trama in testa o l’hai sviluppata passo dopo passo?
Secondo alcuni scrivere un libro è faticosissimo, ma per me è una cosa molto naturale. “Ragnatela Dimensionale” è nato dopo un’immagine che mi si è proiettata in testa. Una ragazza correva perché aveva qualcosa di urgente da fare. Da lì è nato tutto e mano a mano che scrivevo la trama prendeva forma. Avevo in mente solo le linee essenziali e intorno a quelle ho costruito l’intero svolgimento della vicenda.

9. A tuo giudizio, esistono dei modi o delle tecniche particolari per scrivere della buona Fantascienza? E perché scrivere science fiction piuttosto che mainstream?
Bella domanda. Io non ho seguito alcun corso di scrittura e mi sono rivolta al genere fantascientifico perché era quello che più amavo. Forse un giorno mi indirizzerò altrove, non so. Comunque era quello che più si avvicinava al mio immaginario e alle mie esigenze di espressione. Dunque ho scritto quello che intendevo narrare. A mio avviso qualunque libro può essere ‘buono’ indipendentemente dal genere, purché venga scritto con la passione e l’irruenza dell’idea iniziale. È solo una mia opinione, ovviamente, perché è così che scrivo io.

10. La questione è abbastanza annosa e più volte portata all’attenzione del pubblico: si dice che la SF sia morta. La tua opinione in merito? Soprattutto quando si parla di Fantascienza italiana, si dice che non ha più nulla da regalare al pubblico. Eppure, leggendo il tuo romanzo, mi sembra che la sf abbia ancora ottime possibilità espressive.
È un’opinione abbastanza diffusa, molto legata secondo me al fatto che è considerata un sottogenere e spesso viene confusa con il fantasy. A volte mi fermo ad osservare gente con i telefonini palmari, auricolari che sembrano caschi, computer portatili sempre più maneggevoli e funzionali… e mi chiedo: “Quanti di loro amano la Fantascienza?”. Probabilmente meno della metà. Eppure sono proprio quelli che stanno usando tecnologie spesso e volentieri suggerite da questo genere. La mia opinione è questa: la Fantascienza è un genere scomodo, perché induce a riflettere. Alla gente non piace vedersi propinare futuri apocalittici e invenzioni che esulano qualsiasi immaginazione, perché c’è la segreta consapevolezza che un giorno tutto ciò potrebbe avverarsi. Vedi “Terminator 3”. Dunque viene posta in un cantuccio dal quale non può dare più di tanto fastidio. Il mio è un genere fantascientifico che si mischia al fantasy, ma che, come abbiamo già detto, affronta temi più che attuali. Per quanto riguarda la Fantascienza italiana forse la sua unica colpa è di non contare tra le sue fila mostri sacri conosciuti a livello internazionale che riescono dunque ad assicurare a questo genere una buona fetta di mercato.

11. A questo punto è d’obbligo farti una domanda un momento cattiva, forse antipatica: chi, a tuo giudizio, oggi, fra gli autori italiani, sa ancora scrivere della buona Fantascienza?
Qui purtroppo devo ammettere la mia ignoranza in materia. Per anni mi sono nutrita dei libri di Asimov, spaziando occasionalmente con libri di altri autori stranieri e tentando anche altri generi. Contemporaneamente è arrivato il cinema. Per quanto riguarda la Fantascienza italiana, non ho ancora un bagaglio degno di nota e non posso esprimete giudizi; dunque la cattiveria della tua domanda rimane fine a sé stessa. :-)

12. “Ragnatela dimensionale” è un romanzo a sé stante, o piuttosto trattasi del primo capitolo d’una saga che in futuro proseguirà?
Proseguirà eccome se tutto va come dico io. Esso già si pone al termine di un’altra minisaga e vede dopo di sé altre avventure con Shine come protagonista. E’ solo il primo capitolo di una serie che vi terrà col fiato sospeso fino alla sua conclusione. Garantito.

13. Non è che potresti anticiparci qualcosa a proposito degli eventuali futuri capitoli delle avventure di Shine?
Perché no? Quello che ho intenzione di realizzare [e che è già tutto nella mia testolina] è un’epopea che ha come tema centrale la lotta tra il Bene e il Male. Posto questo, Shine si troverà a dover svelare i misteri del luogo dove tutto ha avuto origine e che in questo primo capitolo viene solo accennato: “Stella Universale”. Intorno ad essa gireranno i destini dei vari personaggi e vicende secondarie si uniranno alle principali. Per soddisfare la vostra curiosità posso dirvi che i legami di sangue porteranno Shine a dover prendere una decisione importante, dalla quale dipende la sopravvivenza di tutte le forme di vita dell’Universo.

14. A chi è indirizzato “Ragnatela dimensionale”? Perché si dovrebbe leggere il tuo romanzo? Cosa aggiunge, secondo te, a quanto è già stato detto intorno ai cyborg e all’avventura? Domanda imbarazzante, ma non puoi sfuggire. ;-)
Eh eh. Molto semplice e per nulla imbarazzante per me che credo ciecamente in questo romanzo. Lusinghe a parte, innanzitutto è un’avventura che ti tiene con gli occhi incollati fino all’ultima pagina. Un brodo primordiale di tematiche e personaggi che si intrecciano lungo lo svolgimento della vicenda ed ognuno dei quali apre capitoli futuri e si riferisce a quelli passati, senza però intaccare la piena comprensione di questo primo libro. Il discorso cyborg è il punto forte del romanzo. Il cyborg qui non viene inteso solo come umanoide metà uomo e metà macchina, ma come essere emozionale. Che cosa intendo? Una creatura semimeccanica che si trova a dover fare i conti con un’eredità di sentimenti ed emozioni vecchi di milioni di anni in una struttura del DNA completamente nuova. Ne viene fuori un essere superiore all’essere umano dal punto di vista fisico, ma con un bagaglio di emozioni che non sempre riesce a gestire e che il più delle volte vince la sua natura in parte meccanica.

15. Shine, la tua eroina, è una cyborg: quali dissidi interiori vive? E perché? E come cerca di risolverli?
In primo luogo Shine è un’adolescente alle prese con l’inevitabile confronto con la madre che appare ai suoi occhi perfetta ed insuperabile. In secondo luogo è un cyborg nato dall’unione di un robot umanoide dotato di poteri speciali e di un’entità benigna discendente di una potente stirpe. In più ha nelle sua mani il controllo della Galassia. Tutto questo le provoca dissidi che appaiono insormontabili a cominciare dai tentativi si strapparle il comando alla scoperta dell’amore. Shine unisce il tutto in una soluzione che non lascia respiro fino alla fine. La sua natura di cyborg a volte aiuta e a volte ostacola la sua maturazione ma l’eroina che incontriamo alla fine del romanzo non è sicuramente quella delle prime pagine.

16. Il tuo romanzo è stato pubblicato da DelosBooks. Hai mai pensato di tentare altre vie, magari partecipando al Premio Urania?
Devo proprio dirlo: Ragnatela Dimensionale ha già partecipato al Premio Urania, ma non ha vinto. :-) Poco male, non mi sono certo arresa. Per quanto riguarda il futuro, non so ancora che cosa mi proporrà. Una cosa è certa: ho intenzione di proseguire su questa strada e di marcarla a fuoco.

17. Sicuramente non ti ho posto delle domande importanti, quindi, come sono solito fare, ti lascio tutto lo spazio che vuoi per parlare del tuo romanzo, “Ragnatela dimensionale”, nella maniera e nella forma che preferisci. Quindi, fatti sotto, e raccontaci qualcosa di più di questo tuo esordio narrativo, che fa ben sperare per il futuro della Fantascienza nostrana.
Credo di aver già detto tutto di questo libro o almeno lo spero. È stato il mio esordio narrativo, è vero, il parto di una mente che aveva tanto da dire e che ha voluto farlo nel modo a lei più consono… scrivendo. Tra tutti quelli che avevo scritto l’ho trovato il più adatto per essere pubblicato, perché arrivato dopo un salto mentale ed una maturazione non indifferente. Ragnatela Dimensionale è solo un gradino, che però io reputo importantissimo e che mi servirà per arrivare al secondo e da lì alla cima. Ci ho creduto così tanto da desiderare che altri lo leggessero e lo apprezzassero e sono già enormemente soddisfatta dei risultati che ho raggiunto.

18. Quali i tuoi progetti per il futuro in campo artistico e creativo?
Sicuramente proseguirò la saga di Shine, di cui ho già pronto il seguito, ma ho anche intenzione di dedicarmi ad altri romanzi, sempre di sf che esulano dalla saga. Inoltre ho per le mani un progetto oserei definire titanico, di cui non posso anticiparvi nulla perché non sono ancora sicura che andrà in porto. Se lo farà, sono certa che ne sentirete parlare!

19. Cara Annarita, sei stata gentilissima e davvero molto paziente a rispondere a tutte queste domande, alcune non poco impegnative. Da parte mia, ricevi il più sincero augurio di grande fortuna.
Io ringrazio te Giuseppe, non solo per l’intervista me per la disponibilità e la gentilezza che hai sempre dimostrato nei miei confronti. Per aver creduto nelle mie possibilità sin dall’inizio.
Grazie davvero. Di cuore.
Annarita

“Ragnatela dimensionale” è ordinabile solo su Delos Store (http://www.delosstore.it/delosbooks/scheda.php?id=49#)
Il sito ufficiale di Annarita Petrino: http://www.mooncity.it/

recensione di

PETRINO ANNARITA - La ragnatela dimensionale


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